Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in diretta da Palazzo Chigi, rende nota la sua decisione sul senatore leghista Armando Siri
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato, in diretta da Palazzo Chigi, la propria volontà di presentare, al prossimo Consiglio dei ministri, una proposta di revoca della nomina a sottosegretario per il senatore Armando Siri.
Lo ha reso noto, nel pomeriggio di oggi, nel corso di una conferenza stampa indetta ad hoc sul Caso Siri. Lungi dall’essere giudice, il premier ha parlato di “valutazioni ampiamente politiche”, legate soprattutto alla responsabilità che ricopre in seno al governo.
Lo stesso Siri, nelle stesse ore, ha preannunciato le proprie dimissioni: arriveranno in caso di mancata archiviazione, entro 15 giorni dal momento in cui verrà ascoltato dai magistrati. Ma per Conte un rinvio non basta, il presidente del Consiglio chiede chiarezza e trasparenza nell’azione di governo e rispetto per le Istituzioni.
Caso Siri, Giuseppe Conte chiederà la revoca dell’incarico
Giuseppe Conte è pronto a mettere da parte, almeno per il momento, il senatore leghista, indagato per corruzione. Lo ha detto, durante una conferenza stampa, convocata a Palazzo Chigi per parlare in maniera specifica del Caso Siri.
Il premier si è appellato al termine ‘cambiamento’, ricordando che non si tratta di una formula retorica, ma della seria volontà del governo di attuare buone pratiche, tutelando in primis i cittadini. È per questo che porrà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri la proposta di revoca della nomina a sottosegretario.
La sua decisione è arrivata dopo un incontro con il diretto interessato. Lunedì sera, il premier ha ricevuto il sottosegretario, intavolando con lui un lungo colloquio durato circa due ore. Durante il confronto, Siri avrebbe fornito alcuni dettagli sulla vicenda giuridica che lo vede coinvolto per corruzione.
Un faccia a faccia necessario per prendere una “decisione ponderata”, ha spiegato il presidente Conte che, al termine di una lunga premessa, ha chiarito la propria posizione.
Questo non significa che Armando Siri sia colpevole, ha tenuto a sottolineare il premier, che ha anche ricordato che l’esponente leghista è coinvolto ancora in una fase di indagini preliminari.
Per Conte, tuttavia, è opportuno che, dal punto di vista politico, il senatore del Carroccio faccia un passo indietro anche vista
“l’oggettiva difficoltà di poter attendere alle attività istituzionali, dovendo concentrarsi alle necessarie attività difensive”.
Il premier ha voluto anche lanciare un invito ai partiti di governo: alla Lega perché comprenda questa soluzione, che per Conte non significa condanna, e al Movimento 5 Stelle affinché non approfitti di questa decisione per cantare vittoria politica.
L’appello è arrivato anche a giornalisti e cittadini affinché portino rispetto, in quanto i fatti non giustificano una gogna mediatica. Poi, ha espresso vicinanza al senatore Siri e alla sua famiglia in un momento così delicato.
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