Domani 17 giugno i contribuenti italiani saranno chiamati a versare 32,6 miliardi di euro allo Stato
Domani 17 giugno, in occasione del primo tax day del 2019, imprenditori e cittadini saranno chiamati a versare 32,6 miliardi di euro alle casse dello Stato. A ricordarlo è la Cgia di Mestre che annuncia una nuova stangata per gli italiani e una boccata d’ossigeno per l’Erario.
Per gli imprenditori si stima un esborso di circa 12 miliardi di euro per via delle scadenze di ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori, mentre famiglie e imprese verseranno circa 9,9 miliardi per Imu e Tasi di seconde e terze case e di immobili strumentali.
Tax day, per gli italiani domani è giorno di pagamenti
Giugno è un mese che metterà a dura prova i conti correnti dei contribuenti italiani. Sono tante le scadenze di domani dettate dal fisco. I possessori di partita Iva saranno chiamati a saldare la quarta rata dei contributi previdenziali, relativamente al periodo d’imposta 2018.
In scadenza, sempre domani, c’è la tassa sui rifiuti, in genere di centinaia di euro. Questa interessa tutti coloro che hanno una casa di proprietà, sono escluse le abitazioni principali non di lusso non accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9.
Domani si dovrà versare anche l’acconto Imu del 2019. Commercianti, artigiani, industriali e lavoratori autonomi, inoltre, dovranno pagare l’Iva allo Stato per 9,8 miliardi di euro e le ritenute Irpef trattenute sui compensi dei lavoratori autonomi per 935 milioni di euro.
Secondo la Cgia, saranno molti gli imprenditori che avranno difficoltà a recuperare le risorse economiche per onorare gli impegni fiscali. Oltre alla congiuntura difficile, c’è poi la riluttanza delle banche a erogare credito.
E se la pressione fiscale in Italia è tra le più alte d’Europa, è anche estremamente difficile pagare le tasse. Come ricordano dall’associazione di Mestre
“la complessità e la farraginosità del sistema tributario spesso mette in seria difficoltà perfino gli addetti ai lavori come i commercialisti, le associazioni di categoria o i Caf, figuriamoci i piccoli imprenditori”.
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