Addio al taglio sul canone Rai, ecco quanto pagheremo nel 2025

Patrizia Del Pidio

27 Novembre 2024 - 11:04

L’emendamento per il taglio al canone Rai è stato bocciato: anche se il Governo aveva dato parere favorevole, Forza Italia ha votato con l’opposizione. Quanto pagheremo nel 2025?

Addio al taglio sul canone Rai, ecco quanto pagheremo nel 2025

Addio al taglio del canone Rai 2025, l’emendamento è stato bocciato. Quanto pagheremo nel 2025? La vicenda del canone Rai è abbastanza contorta visto che il taglio da 90 a 70 euro era stato previsto solo per il 2024 ed è in scadenza il 31 dicembre. Nel testo della Legge di Bilancio 2025, però, non è stata prevista una proroga allo sconto in questione.

Durante la conferenza stampa del 16 ottobre, quella che ha illustrato il testo della manovra, però, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a precisa domanda di un giornalista, in modo frettoloso ha risposto che il taglio del canone Rai a 70 euro sarebbe stato prorogato. Quanto dovranno pagare gli italiani nel 2025 in bolletta per l’abbonamento Rai 70 o 90 euro?

L’emendamento della Lega

La Lega aveva presentato un emendamento per la Legge di Bilancio che proponeva di mantenere il canone Rai a 70 euro anche per il 2025, senza permettere che il costo tornasse a 90 euro. Al momento del voto Forza Italia ha deciso di schierarsi con l’opposizione esprimendo il no alla proposta, che è stata bocciata, ma il Governo aveva espresso parere favorevole all’emendamento ed è stato battuto con la maggioranza che si è spaccata sulla decisione.

Il l presidente della Commissione bilancio del Senato, Massimo Garavaglia (esponente della Lega) ha commentando la bocciatura dellemendamento presentato dal suo gruppo volto a ridurre il canone Rai affermando che: <quote>Pensiamo che la politica sia mediazione non ricatto, tutto qua. Ora si va avanti normalmente su tutto,il,resto. Peccato, volevamo far pagare un po meno ai redditi bassi. Ora pagheranno di più.

Bocciato l’emendamento

La Lega, anche nei giorni scorsi, aveva insistito parecchio sulla riconferma della riduzione, anche se Forza Italia aveva, da subito, espresso il proprio parere contrario.
Il leader della Lega, Matteo Salvini ha commentato che

Stiamo lavorando per abbassare le tasse, il canone Rai è una di queste, ma non è la nostra attività centrale. Abbassare il costo del canone è da sempre un obiettivo non della Lega ma del centrodestra. Forza Italia non lo vuole? Mi dispiace per gli italiani. Ma se sarà così, lavoreremo su altri fronti.

Già ieri mattina, però, Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, aveva ribadito che “Noi siamo contro, da sempre l’abbiamo detto con trasparenza” dando anche le giuste motivazioni alla scelta:

è una partita di giro, perché si danno 430 milioni di soldi pubblici alla Rai facendo risparmiare 1.20 euro al mese al cittadino. Riteniamo che fare questa cosa sia una partita di giro quindi siamo serenamente contrari

Il taglio del canone Rai

Il taglio del canone Rai da 90 euro l’anno a 70 euro l’anno è stato introdotto con la manovra di Bilancio per il 2024. I mancati introiti per la Rai sono stati compensati con un contributo di 430 milioni di euro. La misura è in scadenza il 31 dicembre 2024, ne consegue che, senza una conferma, dal 2025 il canone Rai, addebitato in bolletta, avrà nuovamente l’importo di 90 euro l’anno.

La conferma del taglio del canone Rai sarebbe dovuta arrivare attraverso l’emendamento presentato dalla Lega, ma così non è stato.

Dal 2025 gli italiani torneranno a pagare il canone Rai con un importo annuo di 90 euro.

Preoccupazione in Rai per il taglio delle spese

Nel frattempo la Rai ha diffuso una nota in cui esprime preoccupazione per provvedimenti contenuti nel disegno di Legge di Bilancio 2025 che potrebbero limitare l’autonomia del servizio pubblico e avere un impatto su occupazione e indotto. L’articolo 113 della manovra, infatti, prevede un contenimento della spesa per la Rai e si richiede una riduzione del volume della spesa pari almeno al 2% rispetto al corrispondente ammontare sostenuto nella media del triennio 2021, 2022 e 2023.

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