Le quotazioni dell’Eur/Usd denotano incertezza a pochi giorni dal meeting della Federal Reserve. L’analisi tecnica suggerisce l’implementazione di strategie di matrice ribassista nel breve periodo
Inizio di ottava all’insegna dei leggeri rialzi su Eur/Usd, che ha aperto a 1,1324, in linea con la chiusura di venerdì. Le quotazioni hanno recuperato interamente la “barra Draghi” dello scorso 7 marzo, quando il Presidente dell’istituto centrale europeo ha sfoderato nuove misure espansive allontanando ancora una volta un ipotetico rialzo dei tassi di interesse.
Gli operatori attendono ora la riunione della Federal Reserve del prossimo 20 marzo, osservando se i toni della banca centrale americana resteranno dovish o meno.
Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista tecnico, le quotazioni dell’Eur/Usd sono al terzo test della linea di tendenza che collega i top del 10 a quelli del 30 gennaio 2019, che ha già iniziato a respingere l’avanzata dei compratori.
Le ultime due volte, la reazione dei venditori ha permesso al cambio di segnare nuovi minimi relativi, fino ad effettuare una bear trap in area 1,12, zona corrispondente alla falsa rottura della trendline ascendente che sostiene i minimi del 13 novembre 2018 a quelli del 15 febbraio 2019.
Visto il comportamento dei prezzi in passato, è ragionevole attendersi una presa di beneficio nel breve periodo, che potrebbe essere sfruttata per valutare un tipo di operatività in linea con il downtrend intermedio.
Strategie operative su Eur/Usd
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Si potrebbero quindi valutare strategie di matrice short da quota 1,1335. Lo stop loss sarebbe individuabile a 1,1370 mentre l’obiettivo principale a 1,13. Un target più ambizioso sarebbe invece da impostare a 1,1280.
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