Le quotazioni dell’oro sono in difficoltà nell’ultimo periodo, a dispetto dell’acuirsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. I prezzi sono però giunti a un supporto dinamico che potrebbe essere capace di riaccendere le velleità rialziste
Proseguono i ribassi sull’oro, che si attesta, al momento della scrittura, a 1.275,85 dollari l’oncia. Le tensioni sul fronte commerciale tra Usa e Cina non sembrano interessare il metallo giallo, che resta più legato all’andamento del Dollaro Usa, inserito in un contesto di forza.
Oro, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Dal punto di vista grafico, le quotazioni dell’oro sono giunte al test della linea di tendenza che connette i minimi del 16 agosto a quelli del 13 novembre 2018. Questo supporto dinamico si è rivelato capace di sostenere le quotazioni in diverse occasioni e, se dovesse cedere, potrebbe ragionevolmente traghettare le quotazioni verso i 1.257,52 dollari, zona di transito della media mobile semplice a 200 giorni.
Per far rialzare la testa ai compratori, servirebbe un recupero di 1.290 dollari: questa zona corrisponde al passaggio della trendline che collega i minimi del 24 gennaio a quelli del 7 marzo 2019 e a quello del livello dinamico tracciato con i top del 20 febbraio e del 25 marzo 2019.
In generale, i prezzi del prezioso per eccellenza restano inseriti in un contesto di uptrend: dalle prime battute di aprile infatti questi stanno lateralizzando a ridosso del 38,2% del ritracciamento di Fibonacci disegnato con i lows del 16 agosto 2018 ai massimi del 20 febbraio scorso.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative sull’oro
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Visto quanto emerso dall’analisi, si potrebbero valutare strategie di matrice long al recupero di 1.290 dollari. In tal caso, lo stop loss andrebbe posto al di sotto di 1.264,50 dollari, mentre l’obiettivo principale a 1.316 dollari. Il target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 1.320 dollari.
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