Assegno unico, a febbraio niente arretrati. Ecco quando vengono pagati

Simone Micocci

21/02/2023

Assegno unico 2023, a febbraio non sono stati pagati gli arretrati della rivalutazione e delle nuove maggiorazioni. La conferma dell’Inps: l’accredito degli aumenti di gennaio è in programma a marzo.

Assegno unico, a febbraio niente arretrati. Ecco quando vengono pagati

È in pagamento in questi giorni la mensilità dell’assegno unico di febbraio, con la quale l’Inps ha effettuato un ricalcolo dell’importo dovuto a diversi fattori.

Intanto la rivalutazione delle soglie Isee e degli importi dell’assegno unico, comprese le maggiorazioni, e in più il riconoscimento dell’incremento del 50% che la legge di Bilancio 2023 ha introdotto in favore delle famiglie con figli di età inferiore a 1 anno, oppure 3 anni qualora siano presenti almeno 3 figli e l’Isee risulti inferiore a 40.000 euro. E ancora, la maggiorazione forfettaria per le famiglie numerose, che da 100 euro passa a 150 euro. Inoltre, da fonti interne all’Inps abbiamo appreso che l’importo di febbraio è stato calcolato sulla base dell’Isee 2023 e non 2022 come invece era previsto dalla normativa, ragion per cui in alcuni casi l’importo pagato a febbraio potrebbe essere più basso rispetto al mese scorso.

In realtà, rivalutazione e maggiorazioni della legge di Bilancio 2023 decorrono da gennaio 2023, tuttavia l’Inps ha avuto bisogno di più tempo per effettuare il ricalcolo e per questo l’intera operazione è stata rimandata a febbraio con la promessa però che con la stessa mensilità sarebbe stato effettuato il conguaglio riferito al mese precedente, con il riconoscimento quindi degli arretrati di gennaio 2023.

Tuttavia, guardando ad alcune delle mensilità pagate in questi giorni ed effettuando i nostri calcoli, noi di Money.it ci siamo resi conto che in realtà gli arretrati non ci sono.

La conferma l’abbiamo avuta contattando il servizio integrato Inps che ci ha informati rispetto a un’informativa interna con cui è stata annunciata la data di arrivo dei tanto attesi arretrati.

Perché è cambiato l’importo dell’assegno unico

Se guardando all’importo dell’ultima mensilità di assegno unico pagata vi state chiedendo quali sono i fattori che hanno inciso sul calcolo dovete sapere che:

  • laddove sia già presente l’Isee 2023 l’Inps ha effettuato il ricalcolo tenendo conto del valore della nuova attestazione. Quindi, se l’Isee 2023 è più alto rispetto a quello 2022 l’assegno unico sarà più basso, viceversa l’importo aumenta;
  • nel frattempo, l’Istituto ha provveduto alla rivalutazione degli importi e delle fasce Isee in base al tasso d’inflazione medio registrato per il 2022, pari all’8,1%. Da tale operazione ne risulterà per forza un aumento dell’importo;
  • inoltre, vengono riconosciute le maggiorazioni del 50% che la legge di Bilancio 2023 riconosce ai figli di età inferiore a 1 anno, oppure 3 anni in presenza di almeno 3 figli e Isee inferiore a 40.000 euro;
  • la maggiorazione forfettaria riconosciuta ai nuclei con almeno 4 figli sale da 100 a 150 euro.

Tolto il primo punto, sul quale già ci siamo soffermati ampiamente, concentriamoci sugli altri tre.

Come già fatto presente, tali aumenti decorrono da gennaio 2023 ma sono stati applicati dalla mensilità in pagamento a febbraio. Un rinvio dovuto da diverse motivazioni, ad esempio perché a gennaio l’Inps non disponeva ancora del tasso definitivo di rivalutazione da utilizzare per adeguare gli importi al costo della vita.

Per questo motivo l’Inps ne dovrà pagare gli arretrati riferiti al mese scorso; tuttavia indipendentemente dalle notizie circolate in queste ultime settimane ciò non avverrà con il pagamento di febbraio.

Quando arrivano gli arretrati dell’assegno unico?

Da alcune segnalazioni ricevute, noi di Money.it ci siamo resi subito conto che l’importo dell’assegno unico di febbraio presentasse qualche problema. Intanto per il fatto che in alcuni casi sia stato utilizzato l’Isee 2023 e non l’Isee 2022 come invece da norma di legge, e in secondo luogo perché gli arretrati che erano stati annunciati non figurano nel cedolino.

Dai nostri calcoli, infatti, ne risulta che sull’importo pagato sono state applicate la rivalutazione, l’aumento della maggiorazione forfettaria a 150 euro e il riconoscimento della maggiorazione del 50% (a chi ne soddisfa i requisiti) solamente per il mese di febbraio, senza arretrati di gennaio.

A tal proposito abbiamo contattato l’Inps che ci conferma le nostre considerazioni: in questi giorni, infatti, gli operatori hanno ricevuto un’informativa interna con cui viene annunciato che il pagamento degli arretrati slitterà a marzo 2023. Per ricevere l’aumento non riconosciuto a gennaio 2023, quindi, bisognerà attendere un altro mese, con gli arretrati in pagamento con la mensilità di marzo.

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