Bikinioff, ecco quando chi utilizza un’applicazione di Intelligenza artificiale commette un reato.
Gli sbalorditivi progressi dell’Intelligenza artificiale sono sempre meno sbalorditivi, nel senso che grazie a diverse applicazioni per smartphone tecnologie avanzate sono alla portata di tutti, senza costi proibitivi o difficoltà di utilizzo. Così, negli ultimi anni spopolano le app per il deepfake, in grado di realizzare fotomontaggi talmente verosimili da causare seri guai se utilizzati nel modo sbagliato.
Fra le più recenti, negli ultimi giorni si parla molto di Bikinioff e di chi usandolo ha commesso un reato. Si tratta di un’applicazione che permette di rielaborare le immagini creando dei nudi falsi, peccato che la falsità della nudità non sia in alcun modo intuibile dal risultato finale. In sintesi, fotografando una persona o utilizzando una sua immagine è possibile ottenere la sua versione senza veli, che seppur falsata non è distinguibile. Questo tipo di finalità è piuttosto diffuso fra le applicazioni dedicate al deepfake, si parla in proposito di deepnude, con cui le persone vengono mostrate non necessariamente nude ma anche in pose discinte o perfino in contesti pornografici.
La semplicità di accesso a questo tipo di materiale porta spesso a un’errata valutazione delle azioni che seguono l’utilizzo di queste app, le quali sono talmente rapide e semplici da sminuirne l’impatto. Utilizzare Bikinioff, o una qualsiasi altra app di deepnude o semplicemente deepkafe, può costituire un vero e proprio reato, con tutte le conseguenze del caso.
Chi usa Bikinioff commette un reato?
Il solo utilizzo di Bikinioff non costituisce di per sé un reato, è dunque possibile installare l’applicazione e utilizzarla evitando conseguenze penali. Questo però non significa che tutto sia possibile, infatti a determinate condizioni utilizzare Bikinioff determina un vero e proprio reato (anche più di uno in realtà). Ovviamente, tutto dipende dal modo in cui si utilizza, dalle persone coinvolte nella finzione artificiale e dall’uso che si fa dei prodotti finali.
Un esempio lampante e fresco di giornata della pericolosità di questo strumento si ritrova nella vicenda romana, sulla quale è intervenuto proprio oggi il garante dell’Infanzia del Lazio. Il caso riguarda due quattordicenni imputati penalmente dopo aver spogliato artificialmente delle compagne di classe e diffuso via chat le immagini ottenute. Ben 27 segnalazioni, fino ad arrivare all’indagine per diffusione di materiale pedopornografico.
Si tratta di uno dei capi d’imputazione più gravi correlati all’utilizzo di Bikinioff e delle app similari, attuabile quando le vittime delle false fotografie di nudo sono minorenni. Il fatto che i trasgressori siano essi stessi minorenni e che le immagini non siano vere non ha alcuna rilevanza legale, proprio per la verosimiglianza delle foto e dal loro impatto sulla vita delle vittime.
Questo tipo di reato, esplicato dall’articolo 600 ter del Codice penale, prevede pene piuttosto severe e comprende perfettamente anche la circostanza di cui si accusano i quattordicenni romani. Il Codice penale stabilisce infatti che:
Ai fini di cui al presente articolo per pornografia minorile si intende ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un minore degli anni diciotto coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un minore di anni diciotto per scopi sessuali.
App come Bikinioff, quando usarle è reato
Nel caso particolare citato, il reato è dovuto alla minore età delle vittime, ma non si tratta dell’unica possibilità correlata all’utilizzo improprio di Bikinioff. Tra i reati correlati vi sono:
- Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (il cosiddetto revenge porn);
- furto d’identità digitale;
- diffamazione.
Le circostanze per indicare la presenza di un reato non sono particolarmente complesse da intuire, in quanto derivano principalmente dai danni provocati alla vittima minorenne o comunque non consenziente riguardo all’utilizzo delle finte immagini di nudo. In altre parole, l’utilizzo fra maggiorenni di Bikinioff può essere un semplice gioco, purché le immagini non vengano diffuse in modo diverso da ciò a cui ha acconsentito la persona ritratta. Allo stesso modo utilizzare l’app a insaputa della persona in oggetto non è direttamente punibile, purché sia maggiorenne e non ci sia diffusione o detenzione dell’immagine prodotta.
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