Buoni pasto elettronici, novità in arrivo col decreto Semplificazioni: gli esercenti avranno un POS unico. Un altro passo in avanti nel piano Italia Cashless, anche se ancora non ci sono sanzioni per gli esercizi commerciali senza POS. Vediamo cosa cambia con la nuova norma del decreto Semplificazioni.
Buoni pasto, novità col decreto Semplificazioni: arriva il POS unico, utilizzabile per tutti buoni sostitutivi del servizio mensa.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto, che ha ottenuto il benestare di Camera e Senato, ma invitando il Governo a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto alle finalità dei provvedimenti d’urgenza.
Per quanto riguarda i buoni pasto in formato elettronico, il decreto Semplificazioni stabilisce che agli esercizi convenzionati dovrà essere garantito un POS unico. La novità dovrà essere regolamentata da un decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico: vediamo in cosa consiste e cosa cambia.
Buoni pasto elettronici, novità: arriva il POS unico
Novità in arrivo per i buoni pasto elettronici grazie al decreto Semplificazioni. La ratio della norma inserita nel decreto è duplice: ridurre gli oneri per gli esercenti da un lato, e facilitare l’utilizzo dei buoni pasto dall’altro.
L’articolo 40-bis del decreto Semplificazioni infatti recita:
“In caso di buoni pasto in forma elettronica di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 7 giugno 2017, n. 122, è garantito agli esercizi convenzionati un unico terminale di pagamento”
La nuova norma entrerà in vigore il giorno successiva alla pubblicazione della legge di conversione del decreto Semplificazioni in Gazzetta Ufficiale, anche se per i dettagli operativi bisognerà attendere il decreto attuativo del Mise.
Buoni pasto elettronici, arriva il POS unico: cosa cambia?
Ma cosa cambia in concreto per chi utilizza i buoni pasto elettronici? Oggi in molti esercizi commerciali (tavole calde, bar, ristoranti) convenzionati succede spesso di sentirsi rifiutare il pagamento tramite buono pasto perché il POS non funziona, o magari il commerciante ne è sprovvisto.
Quando entrerà in vigore la nuova norma, l’esercente dovrà essere dotato di un POS unico, valido quindi anche per i buoni pasto: sarà molto più complicato per l’esercente non accettarli.
Anche la nuova norma del decreto Semplificazioni si inserisce nel piano “Italia cashless” del Governo: il buono pasto elettronico contiene una serie di informazioni, come il codice fiscale o la ragione sociale del datore di lavoro, così come quelli della società di emissione, la data di utilizzo del buono pasto e i dati identificativi dell’esercizio convenzionato presso il quale il buono è utilizzato. Un numero o un codice identificativo associa il buono digitale al suo utilizzatore: rimane quindi tutto tracciato.
Ricordiamo però che dal 1° luglio è entrato in vigore il nuovo limite per i pagamenti in contante, proprio per incentivare l’uso del POS. Ma c’è anche un altro lato della medaglia: gli esercenti che non hanno il POS non incorrono in alcuna sanzione, nonostante il POS sia obbligatorio dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti.
L’assenza di sanzioni ha fatto in modo l’obbligo non sia mai stato recepito come reale da moltissimi esercenti, che preferiscono evitare il POS e tutto ciò che ne consegue: dai i costi di commissione e di installazione alla tracciabilità delle operazioni eseguite.
Un obbligo che in teoria è presente dal 2014, ma che nella pratica è facilissimo da aggirare, vista l’assenza di sanzioni per chi non si adegua.
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