Il calcolo della Tari va rivalutato in base alla produzione dei rifiuti, lo ha proposto Bankitalia che ha condotto uno studio sui bilanci degli italiani da cui risulta che i più poveri sono anche penalizzati dal sistema.
Calcolo Tari penalizzante per i più poveri, è necessario che si tenga conto dei rifiuti effettivamente prodotti da ciascuno.
La Tari è la tassa sui rifiuti che si calcola tenendo conto della grandezza della casa e dei numero dei residenti ed è Bankitalia a sottolineare che il sistema va cambiato in quanto penalizzante per i più poveri.
La proposta di Bankitalia è quella di utilizzare un sistema diverso modificando i parametri di calcolo della Tari tenendo conto della produzione dei rifiuti e non dei metri quadrati dell’abitazione e del numero dei soggetti che vi risiedono.
Gli attuali parametri di calcolo della Tari secondo quanto emerso da uno studio della Banca d’Italia risulterebbero penalizzanti proprio per le famiglie con redditi più bassi.
È d’accordo il Codacons che, in aggiunta alla proposta di Bankitalia di una rivalutazione del calcolo della Tari, dichiara la necessità di considerare la qualità del servizio offerto ai cittadini da parte del Comune.
Tari, Bankitalia: calcolo penalizzante per i più poveri, va rivalutato
Il calcolo della Tari è basato su dei parametri ingiusti e assurdi che penalizzano i cittadini con redditi più bassi e inoltre non tengono conto dei fattori che incidono realmente sulla quantità di produzione dei rifiuti, pertanto il sistema va cambiato.
È questa in breve la denuncia di Bankitalia, in seguito ad uno studio sulla Tari da cui è emerso che a pagare la tassa sui rifiuti più salata non sono le famiglie che ne producono in quantità maggiori ma quelle più povere.
Di qui la proposta di modificare la Tari rivalutandone il calcolo sulla base di fattori diversi da quelli attuali, che sono i seguenti:
- la dimensione dell’immobile sulla base dei metri quadrati del locale o delle aree scoperte;
- il nucleo familiare, ovvero il numero di residenti per gli immobili ad uso residenziale.
La proposta di Bankitalia è quella di considerare altri fattori partendo dal parametro di calcolo fondamentale che dovrebbe essere rappresentato dal livello di produzione dei rifiuti nell’arco dell’anno.
La Tari secondo quanto emerso dallo studio sui bilanci delle famiglie italiane:
“agisce di fatto come un’imposta patrimoniale, con effetti redistributivi però peculiari poiché dipende solo dalla dimensione e non dal valore dell’immobile.”
Con i citati parametri di calcolo la tassa sui rifiuti non solo risulta ingiusta e penalizzante per i cittadini più poveri ma non è neanche efficiente dal momento che non favorisce “un utilizzo più consapevole delle risorse ambientali”.
Calcolo Tari in base alla produzione dei rifiuti e qualità del servizio
Calcolare la Tari sulla base della produzione dei rifiuti e della qualità del servizio è il sistema auspicabile per una gestione più efficiente di quello che in molti Comuni italiani è ormai un serio problema a cui non si riesce a trovare soluzione.
Il problema dei rifiuti è diventato veramente ingestibile in città come Roma la quale detiene il primato del mancato pagamento della Tari, superando Napoli che negli ultimi anni ha registrato una ripresa.
Ma al di là della classifica delle città italiane con le tasse più alte, il problema della gestione dei rifiuti riguarda in modo trasversale tutta Italia e la proposta di Bankitalia di una rivalutazione del sistema Tari potrebbe portare al primo passo verso un miglioramento.
Il Codacons infatti non attende a farsi sentire per sostenere la proposta di Bankitalia di una rivalutazione del calcolo della Tari e inoltre, l’associazione dei consumatori, propone di tenere conto di un altro fattore imprescindibile, ovvero la qualità del servizio effettivamente reso ai cittadini per la gestione dei rifiuti.
La proposta del Presidente del Codacons Carlo Rienzi al fine di un sistema migliore per la Tari è quella di prevedere “un meccanismo che riduca in modo automatico le tariffe in caso di disservizi nella gestione dei rifiuti”.
Proprio Rienzi cita il caso emblematico della Capitale dove i cittadini pur pagando la Tari più alta d’Italia ricevono “il servizio peggiore del Paese”, pertanto è necessario porre fine a tale ingiustizia modificando i criteri per il calcolo della tassa sui rifiuti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA