Perché può convenire trasformare la propria casa in un immobile green e di quali detrazioni si può godere per gli interventi di riqualificazione energetica? In questa guida le spiegazioni.
Non solo l’aumento l’aumento del costo dell’energia degli ultimi anni, ma anche i cambiamenti climatici stanno spingendo i governanti ad attuare politiche attive che mirino a favorire interventi di riqualificazione energetica. Il tutto anche in vista della Direttiva Europea sulle case green che entro il 2030 chiede che gli immobili siano tutti in classe energetica E.
Anche in un contesto problematico, in ambito edilizio caratterizzato da numerosi immobili datati, come quello italiano sono sempre più numerosi i cittadini che esprimono l’intenzione di programmare interventi di riqualificazione. Soprattutto in confronto agli edifici che necessita di interventi, quelli effettuati sembrano sempre troppo pochi. Non tutti sembrano interessati, ma questo è legato soprattutto alla scarsa conoscenza dei benefici su cui si può contare sia per l’esecuzione dei lavori sia in termini di risparmio vero e proprio sui consumi e sulle bollette.
Riqualificazione energetica, quando?
I casi più importanti in cui pensare seriamente a effettuare lavori di riqualificazione energetica è quando l’immobile necessita di tali interventi. Se, ad esempio, la caldaia è vetusta e l’impianto disperde molta energia, oltre all’inquinamento si deve pensare anche ai maggiori costi che si devono sostenere. In questo caso interventi di riqualificazione sono necessari anche e soprattutto per risparmiare sulle spese che si effettuano.
È necessario intervenire anche quando si hanno facciate e coperture che permettono infiltrazioni sia di acqua che si spifferi di aria. In questi casi, infatti, isolare l’immobile dal caldo e dal freddo risulta davvero impossibile. Inoltre le dispersioni portano anche a un aumento delle bollette a causa dei maggiori consumi per ottenere il giusto comfort dell’abitazione.
A dettare le scadenze entro cui effettuare i lavori di riqualificazione è anche la direttiva Ue sulle case Green che prevede paletti ben precisi, ovvero:
- entro il 2030 immobili entro la classe energetica E;
- entro il 2033 immobili entro la classe energetica D.
In assenza di questa caratteristica il proprietario dell’immobile non potrà né venderlo né affittarlo ed è comprensibile come, soprattutto sulle seconde case, questo sia davvero limitante.
Perché riqualificare l’immobile?
I vantaggi nella riqualificazione di un immobile sono, sicuramente, molti tra i quali c’è anche la salvaguardia dell’ambiente. Sicuramente, però, la scelta di effettuare lavori per aumentare l’efficienza energetica di un’immobile e renderlo green, va ricercata nel possibile guadagno che si avrebbe dall’aumento del valore della casa e nel risparmio che si avrebbe dal taglio dei costi dell’energia grazie all’indipendenza nella produzione che deriverebbe dai lavori effettuati.
Quali sono gli interventi di riqualificazione che hanno un maggiore impatto su aumento del valore dell’immobile e sul possibile risparmio? Sicuramente un primo passo è quello di isolare l’immobile partendo dalla facciata e dai balconi. Importante, ovviamente, isolare anche la copertura dell’immobile e il solaio del primo piano con abitazioni. In questo modo l’immobile risulterà perfettamente isolato dagli eventi atmosferici esterni come caldo e freddo.
Altri lavori per migliorare l’efficienza energetica di un edificio possono essere la sostituzione degli infissi per renderli maggiormente isolanti: il caldo e il freddo all’interno della casa sarebbero mantenuti più a lungo evitando che la temperatura esterna possa influire in modo troppo veloce.
Anche sostituire termosifoni vetusti con quelli più recenti permetterebbe di utilizzarlo con fonti di energia rinnovabile, per utilizzare le quali, ovviamente, servirebbe anche impiantare i sistemi di energia rinnovabile con sistemi di accumulo che permettano la produzione per l’auto utilizzo.
Come si riqualifica un immobile?
Innanzitutto bisogna considerare che non tutti gli edifici possono essere riqualificati con la tipologia degli interventi sopra menzionati. Proprio per questo è necessaria una diagnosi energetica iniziale per capire quali siano gli interventi realizzabili e più adatti alla tipologia di immobile. In questo modo si potrebbe quantificare anche la spesa necessaria.
Detrazioni per interventi di riqualificazione energetica
Per la riqualificazione, poi, è possibile fruire di finanziamenti e incentivi statali. La maggior parte degli interventi di riqualificazione rientrano nell’ecobonus che permette di avere una detrazione che va dall’85% al 50% in base alla tipologia di lavoro che si intende effettuare; da tenere presente che la detrazione maggiore si ha soltanto intervenendo nella riqualificazione energetica effettuata contestualmente alla diminuzione del rischio sismico degli edifici. La detrazione in questo caso di recupera in 10 quote di pari importo in 10 anni.
Stesse percentuali di detrazione sono previste dal sismabonus dove la detrazione più alta si ha sempre unendo interventi di riduzione del rischio sismico con quelli di riqualificazione. La detrazione si recupera in 5 quote di pari importo in 5 anni.
Si può, poi, fruire del bonus per il recupero del patrimonio edilizio, con detrazioni dal 50% al 36% quando si interviene per ripristinare l’involucro degli edifici ma solo per gli strati di finitura che siano influenti termicamente. In questo caso la detrazione si recupera in 10 quote annuali in 10 anni.
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