Ecco cosa c’è da sapere sulla causa di servizio. Chi può richiederne il riconoscimento, come fare e perché è importante.
Oltre agli infortuni e alle malattie professionali si sente spesso parlare anche di causa di servizio, sempre in riferimento a malattie o traumi che un lavoratore subisce durante l’impiego. La causa di servizio interessa però soltanto alcune categorie di lavoratori, tra cui il personale militare e delle forze dell’ordine, che hanno diritto a benefici specifici, molto importanti per il dipendente o i familiari superstiti. Ecco cosa c’è da sapere.
Cos’è la causa di servizio
Per semplificare, si potrebbe definire la causa di servizio come il corrispettivo dell’infortunio sul lavoro nel pubblico impiego. Questo perché la causa di servizio è la motivazione dovuta all’attività lavorativa di infermità o lesioni fisiche contratte dal dipendente pubblico. Nel dettaglio, la causa di servizio riguarda i dipendenti appartenenti al comparto Difesa, Sicurezza e Pubblico soccorso. Principalmente, ciò riguarda le Forze Armate e di Polizia. Fa eccezione la Polizia locale, a cui la legge riconosce la causa di servizio soltanto per l’indennizzo e il rimborso delle spese di cura e degenza.
Per il riconoscimento della causa di servizio è essenziale che l’evento lesivo sia relativo a fatti di servizio, quindi conseguiti a un ordine ricevuto oppure correlati ai doveri propri di una certa professione. Deve esserci una puntuale correlazione causale tra il fatto e l’infermità o la lesione riportata dal lavoratore, che viene valutata dalle commissioni mediche secondo specifici criteri. Il legame tra il fatto di servizio e l’infermità viene detto concausale quando non è diretto, ma le mansioni hanno contribuito allo sviluppo della condizione.
Le malattie professionali, se incluse nelle apposite tabelle riconosciute dall’Inail, sono sempre riconosciute come cause di servizio. Altrimenti spetta al lavoratore provare il nesso causale, avvalendosi del parere medico.
Come chiedere il riconoscimento della causa di servizio
Il riconoscimento della causa di servizio può essere richiesto dal lavoratore attraverso un procedimento amministrativo. Quest’ultimo può essere avviato anche dai familiari superstiti, eventualmente chiedendo anche l’accertamento del legame tra la causa di morte e la malattia. Il riconoscimento della causa di servizio può essere richiesto anche direttamente dall’Amministrazione, che procede d’ufficio quando l’infermità o la morte sono dovute all’esposizione di cause morbigene oppure quando la causa di servizio è presunta su solide basi.
Per la richiesta sarà necessario avere a disposizione tutta la documentazione medica attestante l’infermità o la lesione, oltre alle informazioni relative al servizio. In tal proposito, è bene verificare la regolamentazione specifica a seconda della propria categoria professionale, in particolare per l’accertamento da parte della commissione di medicina legale.
L’istanza completa di tutti i dati deve in ogni caso essere inoltrata all’Ente di appartenenza, entro scadenze precise. Nel dettaglio, la domanda deve essere presentata entro 6 mesi dal fatto che ha causato l’infermità per ottenere l’equo indennizzo. Quest’ultimo può essere richiesto anche da chi ha cessato il servizio (entro 6 mesi dalla diagnosi) da non più di 5 anni (10 anni per il morbo di Parkinson) per quanto riguarda le malattie a lento decorso. Il limite è sempre di 5 anni, elevato a 10 per il parkinsonismo, a partire dal congedo per la pensione privilegiata.
L’esito della domanda, in seguito a tutti gli accertamenti medico-legali, può essere impugnato dal richiedente con un ricorso presso il Tar, la Corte dei Conti o in via eccezionale al Presidente della Repubblica.
A cosa serve la causa di servizio?
Il riconoscimento della causa di servizio consente l’accesso ai benefici previsti dal contratto collettivo, con alcune differenze tra le diverse categorie professionali. Come anticipato, la causa di servizio permette anche di richiedere l’equo indennizzo, vale a dire un contributo economico una tantum dipendente dall’entità della menomazione e dallo stipendio percepito al momento della domanda. L’indennizzo deve essere richiesto dopo il riconoscimento della causa di servizio, entro 10 giorni da quando si riceve notizia che l’istanza è stata trasmessa dall’Amministrazione al Comitato di verifica.
L’equo indennizzo (sostitutivo rispetto alla rendita Inail, se spettante) spetta alle seguenti condizioni:
- invalidità di grado apprezzabile;
- stabilizzazione dell’infermità;
- presentazione delle domande entro i termini.
Il riconoscimento della causa di servizio può consentire l’accesso a ulteriori misure a cura dell’Amministrazione, come lo scatto stipendiale, l’esenzione dai ticket sanitari, un’indennità una tantum e le assenze dal servizio. L’Istituto previdenziale si occupa invece della maggiorazione dell’anzianità ai fini pensionistici, quando sussistono le condizioni di legge, e della pensione privilegiata (eventualmente con transito ai ruoli civili).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti