A che temperatura accendere i termosifoni

Ilena D’Errico

23/09/2024

Ecco come scegliere a che temperatura accendere i termosifoni secondo le previsioni di legge e le indicazioni per la salute.

A che temperatura accendere i termosifoni

L’autunno è arrivato e le temperature continuano a calare su tutto il territorio italiano. Per la maggior parte dei cittadini è ancora presto per accendere i termosifoni, anche se nelle zone più fredde d’Italia i riscaldamenti potrebbero essere già in funzione. Si comincia così a pensare a qualche soluzione per preservare il calore all’interno delle mura domestiche senza spendere troppo per le bollette, ma anche tenendo conto delle esigenze di salute.

La temperatura di comfort ideale è strettamente personale, ma ci sono elementi importanti da prendere in considerazione che vanno ben oltre la percezione soggettiva. Uno dei punti riguarda proprio i costi per il riscaldamento, ma sarebbe anche importante farne un uso ponderato, evitando eccessi superflui, alla luce dell’impatto ambientale. Non bisogna poi dimenticare dei limiti imposti dalla legge proprio per l’inquinamento e dei possibili risvolti per la salute di sbalzi di temperatura eccessivi.

Vediamo quindi qualche consiglio utile per capire a che temperatura accendere i termosifoni, per adattarli poi alle proprie esigenze personali.

A che temperatura accendere i termosifoni

Come anticipato, esistono veri e propri limiti di legge all’uso dei riscaldamenti domestici. In particolare, la temperatura massima negli ambienti corrisponde a 20°C, con due gradi di tolleranza in eccesso, anche per tenere conto di eventuali errori di misurazione. La temperatura massima prevista dalla legge era stata abbassata a 19°C, tramite il Piano nazionale contenimento consumi, in seguito ai rincari, per favorire la ripresa nel 2022. Questi valori si riferiscono esclusivamente alle abitazioni e non si applicano nei luoghi di lavoro (con specifica normativa) né nelle strutture ospedaliere, per anziani o per bambini.

Questo limite non deve comunque spaventare e soprattutto non deve far temere una compromissione dei propri diritti, perché la temperatura di 21°C è proprio quella raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Bisognerebbe quindi attenersi a una temperatura compresa tra 18°C e 22°C nell’ambiente domestico, evitando di uscire da questo intervallo e muovendosi al suo interno a seconda della zona della casa.

In particolare, è consigliabile tenere una temperatura più bassa nella camera da letto. Secondo gli esperti, infatti, la temperatura ideale per dormire è intorno ai 18°C, tenendo conto anche del lieve abbassamento della temperatura corporea durante il sonno. Non si dovrebbe comunque scendere al di sotto dei 16°C, sia perché aumenterebbero le difficoltà ad addormentarsi che per la possibile formazione della muffa.

Il bagno, invece, è la stanza dove il riscaldamento dovrebbe essere più alto, ma comunque non superiore ai 21°C. In questo modo si favorisce l’eliminazione dell’umidità e si crea un ambiente confortevole. In ogni caso è bene tenere conto anche dell’utilizzo della stanza, almeno per quanto riguarda il benessere.

L’uso dell’acqua calda in bagno e dei fornelli in cucina può infatti contribuire all’aumento della temperatura, così come la permanenza di molte persone della stanza. Bisogna quindi tenere conto anche di questi fattori per preservare il proprio benessere, senza però cadere nell’errore di riscaldare soltanto alcune zone della casa.

Questo comportamento, infatti, si rivela controproducente sotto tutti i punti di vista perché non si consente un riscaldamento rapido degli ambienti. In ogni caso, se è assolutamente necessario non riscaldare alcune stanze bisognerebbe far in modo di limitare il passaggio d’aria con le zone riscaldate, tanto per la dispersione del calore quanto per la formazione di muffa.

Attenzione: si fa riferimento alla temperatura in casa, da misurare con un termometro. L’acqua calda sanitaria per la caldaia deve quindi essere regolata di conseguenza, di norma tra 60°C e 70°C per arrivare al risultato richiesto. Per i termosifoni a radianti e a pavimento, invece, la temperatura dovrebbe essere impostata tra 25°C e 35°C. La grandezza dell’immobile, la funzionalità dell’impianto di riscaldamento e l’isolamento termico fanno una grande differenza.

È comunque indispensabile controllare anche la qualità dell’aria e nel dettaglio l’umidità, tenendo conto che dovrebbe attestarsi tra il 40% e il 60% per temperature di 21/22°C. Al diminuire della temperatura aumenta il tasso di umidità preferibile e viceversa. Per arrivare a questo obiettivo è spesso necessario affidarsi a strumenti come gli umidificatori, mentre se l’aria risulta troppo umida è di norma sufficiente arieggiare un po’ le stanze, anche se in commercio esistono anche deumidificatori.

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