Chi deve assistere i suoceri? Cosa dice la legge

Ilena D’Errico

16 Maggio 2023 - 22:53

Suoceri non autosufficienti, ecco chi deve assisterli secondo la legge e quando si tratta di generi e nuore.

Chi deve assistere i suoceri? Cosa dice la legge

Soprattutto raggiunta una certa età, genitori e suoceri potrebbero avere bisogno di maggiori aiuti da parte dei familiari. L’obbligo morale è di solito più sentito dai figli, che spesso non si pongono troppe domande sul punto di vista legale. Al contrario, appare più difficile stabilire chi deve assistere i suoceri, quando per esempio il figlio è deceduto o impossibilitato. In base a ciò che dice la legge e contrariamente a ciò che pensano in molti, una forma di obbligo c’è anche nei confronti di generi e nuore. Si tratta, peraltro, dello stesso principio per cui i genitori devono essere assistiti dai figli, nonostante il legame non venga percepito dai più come vincolante.

I suoceri, infatti, sono parenti acquisiti, così come vengono definiti nella vita di tutti i giorni, che non hanno un vero e proprio legame di parentela con generi e nuore. Ciononostante, esiste un legame ben preciso dal punto di vista giuridico che riguarda i suoceri (tecnicamente l’affinità) e si riflette su alcuni diritti e doveri. In realtà si tratta di circostanze particolari, proprio in ragione della mancanza di un’effettiva parentela. Ecco che, per esempio, tra suoceri e generi (o nuore) non ci sono diritti successori ma può scattare l’obbligo alimentare. La legge, infatti, prevede che in alcuni casi debbano essere proprio i generi e le nuore ad assistere i suoceri in difficoltà ma, come vedremo, le casistiche e gli obblighi sono molto limitati.

Chi deve assistere i suoceri?

L’assistenza delle persone in stato di bisogno è fortemente tutelata dal nostro ordinamento, naturalmente attraverso l’unica forma imponibile: l’assistenza materiale. In sintesi, la legge fa in modo che chi versa in condizioni di bisogno possa ricevere un aiuto concreto da parte delle persone più vicine, con un fermo ordine di priorità.

Questo obbligo è in realtà un vero e proprio dovere reciproco fra le categorie individuate dal Codice civile e si concretizza nel versamento degli alimenti. Questi ultimi non devono essere confusi con il mantenimento, perché variano sia per le condizioni che per l’entità.

In ogni caso, i generi e le nuore potrebbero essere obbligati ad assistere i suoceri con gli alimenti, ma soltanto subentrando alle altre persone individuate dalla legge. Nel dettaglio, sono obbligati agli alimenti:

  • Il coniuge;
  • i figli;
  • i genitori;
  • i generi e le nuore;
  • i suoceri;
  • i fratelli.

Si tratta di uno schema molto preciso, in cui le persone più in basso nella gerarchia possono essere obbligate soltanto in mancanza di quelle precedenti. Di conseguenza, nuore e generi devono assistere i suoceri soltanto quando questi ultimi non possono fare affidamento su figli e genitori (ponendo che entrambi i suoceri siano in difficoltà, perché altrimenti sarebbe per primo il coniuge non fragile ad essere obbligato).

L’obbligo degli alimenti per assistere i suoceri

Tralasciando le questioni morali e i rapporti personali, l’obbligo alimentare non scatta in automatico al presentarsi delle condizioni spiegate, ma deve essere sancito appositamente dal giudice. Ovviamente, nulla impedisce alla persona obbligata di provvedervi autonomamente senza aspettare di essere citato in giudizio.

Allo stesso tempo, è bene sapere che l’assegno alimentare è finalizzato alle sole esigenze primarie (vitto, alloggio, assistenza medica) e comunque commisurato alle finanze e possibilità dell’obbligato. Dato che le condizioni per cui potrebbe scattare l’obbligo verso i suoceri non sono così inverosimili (e comunque più probabili della situazione inversa) è importante capire che l’ammontare degli alimenti viene calcolato in maniera completamente differente rispetto all’assegno di mantenimento.

Ovviamente, se la questione è sottoposta al giudice sarà quest’ultimo a determinare l’importo (anche frazionato tra più soggetti obbligati), ma in ogni caso tenendo conto soprattutto delle possibilità economiche di ognuno. Una nuora potrebbe versare 50 euro al mese in favore dei suoceri, mentre il genero ben 200, tanto per fare un esempio. La legge, infatti, non pretende che l’obbligo alimentare soddisfi interamente le esigenze di vita, ma soltanto che vi contribuisca in modo commisurato alle capacità degli obbligati. Gli alimenti, di conseguenza, sono dovuti soltanto se i suoceri versano in stato di bisogno (sono cioè impossibilitati a fronteggiare le esigenze primarie).

Un’altra informazione utile riguardo all’obbligo alimentare riguarda la possibilità di espletarlo anche direttamente e non attraverso la prestazione economica. In altre parole, se i suoceri sono d’accordo con questa modalità i generi e le nuore potrebbero provvedere direttamente alle loro esigenze (ad esempio accogliendoli in casa a turno o assistendoli personalmente senza assumere un badante) e non versar loro l’assegno.

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