Chi è nato tra il 1945 e il 1975 deve fare il test dell’epatite C. Lo dicono gli esperti

Alessandro Nuzzo

24 Luglio 2024 - 18:48

In più di un terzo dei casi la diagnosi arriva in maniera tardiva causando delle complicanze. Per questo è consigliato sottoposti al test per l’epatite C.

Chi è nato tra il 1945 e il 1975 deve fare il test dell’epatite C. Lo dicono gli esperti

L’epatite C è una malattia che colpisce il fegato. Si stima che nel mondo siano 80 milioni le persone colpite dal virus pari all’1,1% della popolazione. L’Italia è il paese che ha il più alto numero di pazienti europei trattati per l’epatite C. Nella maggior parte dei casi però la diagnosi arriva in modo tardivo e non c’è una vera prevenzione. Per questo risulta difficile raggiungere l’obiettivo fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità che ha indicato nel 2030 la data per eliminare totalmente questa malattia.

Diversi epatologi e società scientifiche stanno chiedendo a gran voce di avviare una grande campagna di screening con test diagnostici per l’epatite C sulla popolazione nata tra il 1945 e il 1975 che non si è mai sottoposta al test. Purtroppo nonostante esista una cura per l’epatite C, la diagnosi in un terzo dei casi arriva troppo tardi e a quel punto il virus ha causato danni al fegato irreversibili. Per questo è fondamentale la prevenzione.

L’idea è partita dalla Spagna ma l’iniziativa è stata allargata all’Oms invitando tutti ad avviare una campagna di screening del genere per cercare di raggiungere l’obiettivo di debellare la malattia entro il 2030. Tra l’altro grazie all’intelligenza artificiale e ai nuovi strumenti diagnostici, ottenere una diagnosi costa adesso di meno. Bisogna quindi davvero approfittarne.

Epatite C: cos’è, sintomi e come si cura

L’epatite C è una malattia infiammatoria del fegato causata dal virus HCV. Il virus può restare nell’organismo anche per diversi anni prima di manifestarsi. Per questo è importante la prevenzione e la diagnosi precoce. L’HCV si trasmette fondamentalmente attraverso il contatto con il sangue di persone infette e la successiva penetrazione del virus attraverso la pelle o le mucose. In genere da 1 a 3 mesi dopo l’infezione, iniziano a manifestarsi i primi sintomi, come:

  • febbre;
  • stanchezza o debolezza;
  • colorazione giallastra della pelle (ittero), della parte bianca dell’occhio (denominata sclera; se appare di colore giallo si parla di subittero)M
  • emissione di urine scure e di feci chiare;
  • nausea, vomito;
  • inappetenza;
  • dolori addominali;
  • dolori articolari e muscolari.

La fase acuta dura dalle 2 alle 12 settimane e nel 50% dei casi si guarisce. In alcuni casi l’infiammazione può diventare cronica progredendo lentamente. I sintomi più frequenti di una malattia cronica sono:

  • debolezza/stanchezza;
  • senso di malessere;
  • difficoltà digestive;
  • gonfiore e dolore addominale;
  • dolori muscolari ed articolari;
  • umore altalenante;
  • depressione o ansia.

Una parte delle persone con epatite C cronica può sviluppare malattie a carico di altri organi, probabilmente dovute alla reazione del sistema immunitario. La cura all’epatite C negli ultimi anni ha fatto enormi passi avanti sopratutto con l’arrivo di antivirali ad azione diretta. La diagnosi precoce resta fondamentale per guarire in modo efficace dalla malattia.

Non esistono armi di prevenzione né vaccini contro l’epatite. L’unico modo per prevenire l’infezione da HCV è evitare di entrare in contatto col sangue di una persona portatrice del virus.

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