È sicuro mangiare uova con l’allarme aviaria in UE?

Alessandro Nuzzo

26 Marzo 2025 - 00:20

Il virus dell’aviaria continua a preoccupare e sono diversi i casi di positività in galline anche in Italia. Quali rischi corre chi mangia uova?

È sicuro mangiare uova con l’allarme aviaria in UE?

Il virus H5N1 dell’aviaria continua a preoccupare in tutto il mondo. Nell’ultimo periodo c’è stata una forte diffusione a livello internazionale, sopratutto con nuovi casi di positività in mammiferi, come cani, gatti ma adesso anche pecore. L’ultima notizia è infatti la positività al virus dell’aviaria di una pecora nel Regno Unito. Il caso è stato identificato in seguito a ripetuti test positivi sul latte, nell’ambito di alcuni controlli in un’area dove il virus aveva infettato gli uccelli in cattività. L’animale è stato abbattuto per consentire nuovi test ma ulteriori controlli al resto del gregge non hanno dato altre positività.

Questo caso, seppur isolato, mostra come il virus ormai non colpisce solo i volatili, dove è quasi sempre letale, ma ha effettuato un salto di specie colpendo sempre più specie mammifere. Si tratta di un campanello d’allarme perché la circolazione produce mutazioni, più circola nei mammiferi più aumenta il rischio di mutazioni e quindi aumentano i rischi anche per l’uomo. Gli esperti non si sbilanciano perché fare previsioni è impossibile. Il virus H5N1 potrebbe non arrivare agli umani come potrebbe farlo e si sta lavorando per ridurre le probabilità e i rischi, anche studiando nuovi vaccini per giocare questa volta d’anticipo rispetto al patogeno e non come per il covid-19.

Il virus dell’aviaria circola negli animali anche in Italia, sopratutto negli allevamenti di galline. Come per altri virus, anche l’H5N1 risente della stagionalità. I periodi invernali sono i peggiori, ora il peggio sembra passata ma il Veneto è stata la Regione che ha pagato il prezzo più alto quest’anno.

Si stima che sono state circa 4 milioni le galline ovaiole coinvolte nei casi di influenza aviaria questo inverno. I numeri sono ancora imprecisi e si sta procedendo alle verifiche fatte sopratutto dal ministero della Salute che deve rimborsare gli allevatori interessati.

La prassi infatti obbliga all’abbattimento delle galline positive al virus e stringenti controlli per le altre. Il risultato è che interi allevamenti sono stati completamente abbattuti per evitare la diffusione del virus. Cosa succede per le uova? C’è il rischio di contaminazione?

Chi mangia uova è a rischio?

Analisi effettuate hanno riscontrato la possibilità che le uova provenienti da allevamenti infetti possono essere contaminate sia esternamente sia internamente. I rischi sono però bassi perché le galline infette smettono di produrre uova molto rapidamente e ad oggi non ci sono evidenze che l’uomo si infetti con i virus dell’influenza aviaria consumando uova contaminate. Tra l’altro insieme alle galline, anche le uova provenienti da allevamenti infetti vengono distrutte e non destinate alla commercializzazione.

L’unico rischio potrebbe provenire dagli allevamenti familiari che producono uova per autoconsumo e che potrebbero sfuggire ai controlli. Seppur il rischio è minimo, l’Istituto Superiore della Sanità consiglia comunque di non consumare uova crude o parzialmente cotte se provenienti da aree colpite dall’aviaria, specie se provenienti da allevamenti rurali. Ma questo dovrebbe essere un comportamento da adottare come prassi per evitare rischi alimentari non solo con l’aviaria ma anche con altre infezioni, come ad esempio la salmonella.

Intanto gli effetti del virus si vedono anche nel commercio. I prezzi delle uova sono saliti del 10-12% rispetto allo scorso anno, mentre per le galline intere si è superato il 30%. In vista della Pasqua i prezzi potrebbero aumentare ulteriormente a causa dell’aumento della domanda. Un aumento non solo dovuto all’aviaria ma anche a rincari energetici e del mangime.

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