Sale la tensione nel Pacifico tra Cina e Taiwan. Continuano le esercitazioni militari e Pechino simula un attacco all’isola, ma qual è l’arsenale nucleare di cui dispongono i due Paesi?
Venti di guerra si respirano sullo stretto di Taiwan, e in molti intravedono una nuova minaccia nucleare. La visita della presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi, non solo ha gettato le basi per una nuova crisi tra Washington e Pechino - che ha annunciato gravi sanzioni contro la presidente, sospendendo la cooperazione con gli Usa su otto dossier - ma ha scatenato la dura reazione dell’esercito cinese, che da giorni dà prova di forza sullo stretto, minacciando direttamente Taiwan.
Proprio questa mattina - 6 agosto - la Cina avrebbe simulato attacchi contro Taiwan, come riportato dal ministero della Difesa di Taipei, dopo che diversi caccia e navi dell’Esercito popolare di liberazione avrebbero attraversato la linea mediana in una azione di “possibile attacco simulato”. La Cina sembra quindi adottare gli stessi toni della Russia prima dell’aggressione all’Ucraina.
A preoccupare però sono delle immagini satellitari che mostrano il completamento dei lavori di scavo di un centinaio di silos utilizzabili per celare missili a testata nucleare, in un’area desertica della provincia cinese del Gansu. Se la Cina sembra quindi accelerare l’espansione dell’arsenale nucleare cinese, Taiwan d’altra parte non è priva di un proprio arsenale militare.
Ancora una volta l’ombra di un possibile ricorso alle armi nucleari desta passati e recenti timori. Ecco cosa sappiamo sulle armi nucleari di Cina e Taiwan.
La Cina possiede armi nucleari? Ecco il perché della corsa agli armamenti
Pechino, d’altra parte, era stata chiara: non avrebbe accettato alcuna interferenza statunitense. Aumentano quindi le tensioni tra Taiwan e Cina. Xi Jinping aveva annunciato l’intento di annettere l’isola, riunificando così il Paese, entro il 2049, centenario della nascita della Repubblica popolare cinese. La visita di Nancy Pelosi potrebbe però aver accelerato i piani, e una prova sarebbe proprio la rapida espansione del arsenale nucleare della Cina.
Stando a quanto riportato Wall Street Journal, le immagini mostrerebbero il completamento dei lavori di scavo per 119 silos, utilizzabili per celare missili a testata nucleare. I nuovi silos (veri o presunti) sarebbero abbastanza grandi per celare i DF-41, missili a lungo raggio capaci di raggiungere il territorio americano.
Ciò che sappiamo con certezza è che al momento la Cina possiede un arsenale nucleare relativamente modesto, valutato dagli analisti in 350 testate e un centinaio di missili intercontinentali. Arsenale in espansione perché - secondo il Wall Street Journal - Pechino avrebbe timore di una possibile guerra contro gli Stati Uniti, in possesso di un ampio arsenale con 3.750 testate, di cui 1.373 su vettori a lungo raggio.
Secondo la testata americana Pechino avrebbe preso atto della scelta gli Stati Uniti di non entrare direttamente in campo in Ucraina per evitare il rischio di un’escalation nucleare, aumentare il numero delle armi nucleari potrebbe scoraggiare Washington a intervenire, nel caso in cui la Cina attaccasse Taiwan.
Anche Taiwan possiede armi nucleari?
Se è noto il numero di testate nucleari americani e anche quelle cinesi, nulla si sa sugli armamenti di Taipei. Interessante il reportage di pochi mesi fa del Quotidiano del Popolo - giornale di Pechino - su un insolito scambio tra un legislatore taiwanese e un funzionario cinese, che aprirebbe un interrogativo sull’arsenale taiwanese.
“Taiwan ovviamente non invaderebbe mai la Cina”, ha dichiarato You Si-kun, presidente dello Yuan legislativo di Taiwan, ma ha avvertito: “Prima che la Cina attacchi Taiwan deve considerare la capacità esistente di Taiwan di colpire Pechino. La Cina dovrebbe pensarci due volte”.
Infatti la portata del missile Yun Feng di Taiwan non è mai stata confermata pubblicamente, ma gli analisti ritengono che sia di circa 1.240 miglia, sufficienti per raggiungere Pechino e la diga delle Tre Gole, la più grande struttura al mondo per il contenimento del rischio di inondazioni.
Quasi il 30% della popolazione cinese è a rischio di un crollo della struttura, come quello causato da un attacco missilistico. Ciò significa - come spiegato dalla testata L’Opinione della Libertà - che Taiwan possiede un’arma convenzionale che potrebbe racchiudere una testata nucleare. Taiwan, per scoraggiare la Cina, ha bisogno di un gran numero di missili, numeri che al momento l’isola non possiede.
Cina e Taiwan, veramente si può parlare di guerra nucleare?
Se è pur vero che i due Paesi asiatici e gli Stati Uniti sono in possesso di armi nucleari, Pechino nega la corsa alle armi, accusando Washington di “mentalità da guerra fredda”. Finora la Cina ha sempre lasciato intendere di essere impegnata a non usare mai l’arma atomica per prima.
D’altra parte, non si può ignorare lo sviluppo in Cina di nuovi ordigni per colmare la distanza tecnologica e distruttiva dagli Stati Uniti. Al momento sembra che i Paesi siano impegnati in una strategia di deterrenza: Taiwan verso la Cina, e la Cina verso gli Stati Uniti.
Eppure, in questo clima di animosità internazionale diffusa, cresce il rischio di possibili errori diplomatici e di valutazioni.
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