Elon Musk si dimette dalla Casa Bianca, ecco da quando

Luna Luciano

29/03/2025

Elon Musk lascerà la guida del Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE) dopo aver attuato tagli radicali alla spesa pubblica. Ecco quando accadrà.

Elon Musk si dimette dalla Casa Bianca, ecco da quando

Elon Musk sembra pronto a dire addio al suo ruolo di capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE) e ha pure una data precisa.

È questo ciò che è emerso dalle sue recenti dichiarazioni, rilasciate nel corso di un’intervista a Fox News. Il miliardario sudafricano, amministratore delegato di Tesla e SpaceX, aveva assunto questo incarico speciale all’interno dell’amministrazione Trump con l’obiettivo di ridurre drasticamente la spesa pubblica federale, eliminando sprechi e inefficienze.

Secondo Musk, la sua squadra ha già raggiunto risparmi significativi per i contribuenti statunitensi e ritiene che il suo compito possa dirsi pressoché completato. Tuttavia, il suo operato ha scatenato polemiche e proteste in tutto il Paese, con accuse di licenziamenti di massa e smantellamento di agenzie governative fondamentali. Basti ricordare anche le polemiche esplose dopo la sua proposta di avere una settimana lavorativa da 120 ore.

Ora però che la sua missione sta per concludersi, c’è un’unica domanda che chiunque indistintamente si sta ponendo: quando esattamente Musk lascerà DOGE e quale sarà l’eredità del suo lavoro? Di fronte a un simile quadro è quanto mai necessario trovare una risposta a questi quesiti, facendo anche un bilancio critico dell’operato del CEO di Tesla. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

DOGE, Musk pronto a dimettersi: ecco quando

Secondo quanto dichiarato da Elon Musk, la sua uscita dal Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE) avverrà alla fine di maggio. Il motivo? Il suo mandato speciale, assegnatogli direttamente dalla Casa Bianca, prevedeva un impegno massimo di 130 giorni, un periodo che si sta ormai esaurendo.

Durante questo lasso di tempo, Musk e il suo team hanno portato avanti un programma di riduzione della spesa pubblica senza precedenti, con l’obiettivo dichiarato di tagliare 1.000 miliardi di dollari dal deficit federale. Le misure adottate per raggiungere questo ambizioso traguardo includono il drastico ridimensionamento della forza lavoro governativa, la vendita di asset pubblici e la cancellazione di numerosi contratti considerati superflui. Il DOGE ha stimato che, fino al 24 marzo, tali operazioni abbiano permesso di risparmiare ai contribuenti statunitensi circa 115 miliardi di dollari.

Secondo Musk, il governo americano è caratterizzato da inefficienze e sprechi enormi, e ritiene che una riduzione del 15% delle spese possa essere effettuata senza compromettere i servizi essenziali per i cittadini. “L’America sarà solvibile e i programmi fondamentali continueranno a funzionare” ha dichiarato con convinzione. L’approccio di Musk alla gestione finanziaria del governo ha fatto discutere, con alcuni esperti che lo lodano per aver messo in evidenza inefficienze storiche della burocrazia federale. Tuttavia, altri ritengono che la velocità e l’intensità dei tagli possano avere effetti negativi a lungo termine, compromettendo il funzionamento di alcune istituzioni fondamentali per il paese.

Proteste e critiche: il lato oscuro della “cura Musk”

Nonostante Musk difenda le sue scelte come necessarie per la stabilità economica degli Stati Uniti, le sue politiche hanno suscitato un’ondata di critiche e proteste in tutto il paese. Le decisioni drastiche adottate dal DOGE hanno portato a licenziamenti di massa nel settore pubblico, con il quasi totale smantellamento di agenzie come la USAID e il Consumer Financial Protection Bureau, che contavano rispettivamente 10.000 e 1.700 dipendenti. Questi tagli hanno alimentato il malcontento tra i lavoratori e i cittadini preoccupati per la riduzione dei servizi governativi.

Le contestazioni non si sono limitate alle piazze: il marchio Tesla è stato preso di mira da atti di vandalismo, mentre alcuni gruppi hanno avviato cause legali per presunte violazioni delle normative sulla privacy e sui diritti dei lavoratori. Inoltre, diversi esperti di economia e politica hanno sollevato dubbi sulla reale sostenibilità dei tagli imposti da Musk, mettendo in discussione l’efficacia di una riduzione così aggressiva della spesa pubblica senza un piano a lungo termine.

Musk, tuttavia, ha minimizzato le critiche e ha ribadito che l’obiettivo del DOGE era quello di eliminare sprechi e frodi, non di danneggiare i servizi essenziali. “Se questo esercizio di efficienza fallisce, la nave America affonderà”, ha dichiarato, evidenziando come la sua iniziativa fosse, a suo dire, necessaria per garantire un futuro economico più sostenibile per il paese.

Molti oppositori della “cura Musk” sostengono che, sebbene il taglio dei costi possa portare benefici nel breve periodo, l’effetto a lungo termine potrebbe essere devastante per il funzionamento della pubblica amministrazione. Alcuni esperti affermano che il risparmio ottenuto potrebbe rivelarsi insufficiente per compensare il danno causato alla struttura del governo federale, lasciando un vuoto difficile da colmare nei servizi essenziali alla popolazione.

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