Nell’escludere il libretto postale dall’Isee i 50.000 euro vanno sottratti dalla giacenza media o dal saldo al 31 dicembre di due anni prima? Vediamo come procedere.
La grande novità di aprile, per quel che riguarda l’Isee, è che con i nuovi modelli è possibile escludere dal calcolo gli investimenti a garanzia statale entro i 50.000 euro. Si tratta di una modifica importante che fa abbassare il valore dell’Isee a tutti coloro che hanno libretti di risparmio postale, titoli di stato o buoni fruttiferi.
Il problema principale dell’ottenere la nuova certificazione è che la maggior parte di coloro che hanno bisogno dell’Isee lo hanno rinnovato al 2025 prima che la novità normativa entrasse in vigore. Siccome i Caf effettuano gratuitamente solo la prima certificazione Isee, chiedere un aggiornamento è sempre a pagamento (il costo è di massimo 25 euro e dipende dal Caf cui ci si rivolge).
Proprio per non sostenere questa spesa che andrebbe a erodere il beneficio che un Isee più basso porterebbe, molti cittadini hanno deciso di provvedere in autonomia alla nuova richiesta, utilizzando i servizi online che l’Inps mette a disposizione. Molte sono le guide che supportano il cittadino nella compilazione del modello, ma molti sono anche i dubbi che la modifica normativa fa sorgere.
Uno di questi riguarda l’esclusione del libretto postale dal calcolo Isee, si deve prendere in considerazione la giacenza media o il saldo al 31 dicembre di due anni prima?
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Come escludere gli investimenti a garanzia statale dall’Isee
Per escludere gli investimenti a garanzia statale, se si procede da soli alla compilazione del nuovo Isee, anche utilizzando l’Isee precompilato messa a disposizione dall’Inps si deve effettuare il calcolo per sottrarre i 50.000 euro da escludere. Tenendo presente che l’importo complessivo da escludere è di 50.000 euro per nucleo familiare, è scelta del dichiarante operare sui rapporti mobiliari, andando a sottrarre l’importo in questione da quelli che preferisce.
Come si procede? Se l’ammontare di buoni fruttiferi, titoli di stato o libretti postali non supera i 50.000 euro (in totale, considerando tutti i rapporti), questi non vanno indicati affatto nel quadro FC2. In caso contrario l’importo riportato va ridotto di un valore massimo complessivo di 50.000 euro per nucleo familiare. Se si procede, quindi, a sottrarre 50.000 euro nella Dsu del dichiarante, non si potrà ridurre l’importo di altri componenti del nucleo familiare.
Facciamo qualche esempio per comprendere. Se Paolo e Giorgia hanno entrambi investimenti a garanzia statale, vediamo come si procede.
Paolo ha 35.000 euro sul libretto postale a lui intestato e ha anche 10.000 euro in buoni fruttiferi postali. Giorgia, invece, ha 40.000 euro investiti in titoli di Stato. Se Paolo, dichiarante, elimina dalla sua Dsu sia il libretto Postale che i buoni fruttiferi, per Giorgia si potranno sottrarre soltanto 5.000 euro. Il totale di quanto sottratto, da tutte le Dsu, deve essere di 50.000 euro.
Il problema dei libretti postali, saldo o giacenza?
Per i libretti postali viene presa in considerazione sia la giacenza media che il saldo, da dove devono essere sottratti i 50.000 euro? Se la differenza tra saldo al 31 dicembre di due anni prima e la giacenza media è positiva per il calcolo Isee si utilizza il saldo, se la differenza è negativa la giacenza media.
In linea generale, quindi:
- se sia saldo che giacenza hanno un importo superiore a 50.000 l’importo va sottratto da entrambe le voci;
- se il saldo è superiore a 50.000 euro e la giacenza inferiore a questo importo, la sottrazione va effettuata sul saldo;
- se il saldo è inferiore a 50.000 e la giacenza superiore la sottrazione si effettua sulla giacenza media.
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