Covid, «così i morti in Lombardia si potevano evitare»: Paolo Barnard parla a Money.it

Emiliana Costa

09/10/2021

Nel libro «L’origine del virus», firmato da Barnard con gli scienziati Quay e Dalgleish, si parla di una presunta manipolazione del coronavirus e di una possibile fuga dal laboratorio.

Covid, «così i morti in Lombardia si potevano evitare»: Paolo Barnard parla a Money.it

Covid, il giornalista e saggista italiano Paolo Barnard ha presentato a Money.it il libro «L’origine del virus» - scritto in collaborazione con i due scienziati Steven Quay (Usa, Stanford University e Harvard Massachusetts General Hospital) e Angus Dalgleish (Uk, St Georgès University of London) ed edito da Chiare Lettere - lanciando un’accusa precisa: «I morti della Lombardia si potevano evitare se la Cina avesse parlato». Nel volume, gli esperti sostengono la teoria di una presunta manipolazione genetica del coronavirus avvenuta a Wuhan e di una possibile fuga dal laboratorio.

La teoria di Barnard: «Le morti in Lombardia si potevano evitare»

«A scrivere questo libro - ha spiegato Barnard a Money.it - mi ha spinto la convinzione che questo virus venisse dai pipistrelli con uno sciagurato salto di specie. Quando ho iniziato a vederne la patogenicità, la capacità di far ammalare in modi così incredibili e diversi, è partita la mia ricerca». Poi l’accusa diretta al governo di Pechino: «È un virus che poteva essere annunciato prima della Cina salvando innumerevoli vite umane, particolarmente in Lombardia. Noi non avremmo avuto tutti quei morti. Avremmo italiani vivi con le loro famiglie oggi, se la Cina avesse parlato subito».

Barnard afferma, però, che gli esperimenti realizzati nel laboratorio di Wuhan erano di routine in virologia. «Sgombriamo il campo dai complottismi - dice il giornalista - gli esperimenti a Wuhan erano dichiarati e finanziati in parte con fondi francesi e in parte con fondi Usa. Anche se dopo gli Stati Uniti hanno cercato di nasconderlo. Abbiamo inserito tutti i documenti nel libro. La tecnica utilizzata si chiama gain-of-function, ovvero guadagno di funzione. Si tratta di aumentare l’aggressività del virus in modo artificiale, col pretesto di scoprire come curarlo se davvero in futuro diventasse così cattivo. È un meccanismo perverso, ma di establishment. Lo stavano applicando a Wuhan e il virus è scappato. Sappiamo come e sappiamo quando».

Secondo Barnard, la Cina avrebbe avuto la «scelleratezza di non dirlo al mondo», per evitare cause internazionali e sanzioni per miliardi di dollari. Il giornalista parla di una presunta «omissione criminale» e «congiura del silenzio». Barnard spiega, poi, come sarebbe stato modificato il coronavirus. «Dalglieish, che ha collaborato con me al libro - dice il giornalista - ha scoperto all’interno della proteina spike l’inserimento di amminoacidi a carica elettrica molto più elevata che in natura sulla puntina dell’arpione. In questo modo il virus può attaccare più organi. Inoltre il Covid può infettare anche in assenza di sintomi e questa è stata la causa del numero impressionante di morti».

Coronavirus modificato in laboratorio? Il ruolo della stampa per Barnard

Secondo il giornalista, la stampa non avrebbe approfondito sulla possibile fuga del virus da Wuhan, perché in quel periodo era in corso la campagna elettorale americana e Donald Trump in un tweet aveva affermato che il virus avesse un origine «cinese». «In quel momento - continua Barnard - chiunque avesse sostenuto la stessa tesi sarebbe stato tacciato di essere sostenitore di Trump. La scienza e la stampa si sono vendute alla campagna elettorale, mentre stavano morendo 5 milioni di persone nel mondo». Barnard sostiene che l’intelligence americana sappia con certezza che a novembre 2019 la Cina sapesse già della pandemia, anche se ancora non sapeva esattamente di che virus si trattasse. Quello, secondo l’autore, lo avrebbe scoperto tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio.

L’appello di Barnard contro il gain-of-function

«Proprio perché esiste ancora la ricerca del gain-of-function - continua Barnard -questi episodi possono ripetersi con certezza. Obama ha cercato di bloccare questo tipo di esperimenti con un decreto, ma non ci è riuscito. L’Europa non se ne occupa. Nel libro mettiamo una cronistoria delle fughe da laboratorio. Anche il vaiolo sfuggì dal laboratorio in Inghilterra nel 1978, per fortuna il contagio si fermò lì. A Rotterdam, in questo momento, stanno studiando un virus con la tecnica del gain-of-function che ha una percentuale di letalità del 60%. Il coronavirus è al 2-3%. Vuol dire che se dovesse sfuggire, dimezzerebbe l’Europa. Questo tipo di ricerca va fermato».

Barnard: le varianti, il vaccino e il green pass

Nella sua intervista a Money.it, Barnard parla anche del tema varianti. «Sono un fatto naturale e previsto. Questa classe di virus muta in natura una volta ogni due settimane. Ma il coronavirus modificato muta una volta a settimana. La variante Delta l’ha reso peggiore».

Per lo scrittore, l’unico baluardo contro il Coivid-19 è il vaccino: «Questo è un virus che colpisce classi genetiche. Il virus attacca le caselline mancanti del nostro genoma. Le caselline mancanti interessano una minoranza della popolazione. Ecco perché molti passano il Covid con poco, ma c’è anche purtroppo chi muore senza altre patologie. Nessuno di noi sa se ha queste caselline mancanti. Quindi il vaccino è fondamentale ed è sicuro, sono state somministrate 6 miliardi di dosi. L’opposizione al vaccino è fanatica e religiosa. Negli Usa i 5 maggiori leader dei no vax sono morti, uno di 30 anni. Il crollo della mortalità con il vaccino è innegabile».

E sull’obbligo di green pass, Barnard non ha dubbi: «È assolutamente giustificato. Non si può permettere che un super diffusore asintomatico entri in un ristorante e ’uccida’ un anziano».

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