Ancora una volta le parole del vicepremier Luigi Di Maio avrebbero scatenato le ire dell’esecutivo di Emmanuel Macron
Un nuovo caso diplomatico pare essere scoppiato fra Italia e Francia a seguito delle parole di Luigi Di Maio, secondo il quale sarebbe il franco CFA a causare l’immigrazione in Europa. Ma i nostri vicini d’Oltralpe non ci stanno, e convocano immantinente l’ambasciatrice d’Italia Teresa Castaldo.
A Castaldo è stato chiesto di recarsi presso gli uffici del ministro per gli Affari Esteri, Jean-Yves Le Drian. Fonti diplomatiche interne fanno sapere all’Ansa che le dichiarazioni di “un’alta autorità italiana” sono ritenute “ostili e senza motivo”, visto “il partenariato della Francia e l’Italia in seno all’Unione europea”.
Il caso diplomatico
“Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la 15/a forza economica internazionale e invece è tra le prime per quello che sta combinando in Africa”
aveva detto ieri il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio facendo riferimento alla moneta utilizzata dai paesi dell’Africa Centrale.
La cosiddetta “moneta coloniale” era stata già evocata in TV sia da Alessandro Di Battista che da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Secondo la teoria dei Nostri, ci sarebbe una diretta correlazione fra l’utilizzo di questa moneta e l’incapacità per i paesi africani di risollevarsi economicamente. Ma quanto c’è di vero?
Non è la prima volta che il ministro Di Maio entra in rotta di collisione con l’esecutivo francese. Giusto poco tempo fa aveva fatto molto discutere la mano tesa dal vicepremier ai gilet gialli, vista sia da Macron che dagli stessi manifestanti come un’ingerenza straniera poco gradita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA