Figli minorenni con diritto al mantenimento e divorzio, ecco quale genitore deve mantenerli e quali sono le differenze fra i due.
Quando si discute circa la separazione e il divorzio si è soliti porre molta attenzione ai casi in cui sono presenti figli minorenni. A livello giuridico, infatti, c’è un’importante tutela per i diritti dei figli minorenni che non devono essere lesi dallo scioglimento del matrimonio dei genitori. Di conseguenza, anche a livello procedurale ci sono delle differenze, la più importante riguarda l’affidamento e il collocamento dei figli, non rilevante quando i figli sono maggiorenni (escluse le dovute eccezioni).
È però vero che anche i figli maggiorenni hanno diritto, in certi casi, al mantenimento da parte dei genitori. Dunque, è importante capire come si esprime quest’obbligo in caso di divorzio. Quest’ultimo non comporta in ogni caso una diminuzione dei doveri genitoriali, ma cambia inevitabilmente le modalità di espressione.
Quale genitore deve mantenere i figli maggiorenni in caso di divorzio
Il mantenimento dei figli maggiorenni, se è dovuto, si comporta esattamente come il mantenimento spettante alla prole minorenne. In particolare, il mantenimento è in entrambi i casi necessario per soddisfare tutte le esigenze di vita dei figli, comprensive di svago e sport (oltre all’obbligo alimentare e abitativo).
Sul punto è intervenuta più volte la Corte di cassazione, che con la sentenza 25134/2018 ha definito gli ambiti che devono essere soddisfatti dal mantenimento dei genitori:
- Alimentare;
- abitativo;
- scolastico;
- sportivo;
- sanitario;
- sociale;
- assistenza morale e materiale;
- predisposizione di un’organizzazione domestica che soddisfi le esigenze di cura ed educazione.
Anche se di norma il concetto di mantenimento dei figli viene sottolineato quando i genitori divorziano, si tratta di un dovere che prescinde dal matrimonio e dall’altro genitore. Ovviamente, i genitori devono assicurare il mantenimento in modo commisurato alle proprie capacità economiche e non (si pensi all’assistenza morale e all’educazione, che non dipendono dal reddito). Pertanto, anche dopo la separazione e il divorzio, resta il medesimo dovere in capo a entrambi i genitori.
Allo stesso tempo, accade di frequente che soltanto uno dei due sia obbligato dalla sentenza al versamento dell’assegno periodico, ma questa tendenza non deve essere confusa con una ripartizione errata degli obblighi. Semplicemente, è spesso più pratico per il genitore convivente con i figli assolvere al mantenimento in modo diretto.
Solitamente, è ciò che succede anche quando i genitori non sono separati o divorziati. È infatti assai improbabile che i genitori decidano di corrispondere ai figli una quota mensile per le proprie esigenze piuttosto che provvedervi direttamente. Al contrario, quando uno dei genitori non convive con i figli non può assolvere l’obbligo (perlomeno non in maniera completa) in modo diretto e pertanto deve corrispondere l’assegno.
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Differenze di mantenimento fra i genitori
Alla domanda “quale genitore deve mantenere i figli maggiorenni” si può semplicemente rispondere con “entrambi”, anche se l’obbligo viene poi assolto in modo diverso. La differenza, poi, può riguardare anche la misura del mantenimento, che deve comunque prendere in considerazione le risorse economiche dei genitori.
Banalmente, il genitore che guadagna di più deve dare più soldi al figlio e viceversa. Questo principio si applica sia che i figli abbiano raggiunto la maggiore età o meno e vige anche quando la coppia vive insieme ai figli, soltanto che si tende a non farci caso. Il mantenimento è infatti differente rispetto all’obbligo alimentare, non riguarda solo il minimo indispensabile per vivere, e serve a garantire ai figli il migliore tenore di vita possibile in riguardo alle disponibilità dei genitori.
Di conseguenza, la differenza tra i genitori può essere anche piuttosto spiccata se si basa su una profonda disparità reddituale, ma non attiene mai a una diversa misura di obbligatorietà del mantenimento. Quest’ultimo, comunque, può essere disciplinato direttamente dai genitori se la separazione e il divorzio avvengono in maniera consensuale, altrimenti sarà regolato dal giudice. .
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