Dopo la laurea magistrale, alcuni studenti e studentesse vorrebbero proseguire il proprio percorso accademico conseguendo un dottorato di ricerca. Ecco cos’è e quali sono i requisiti.
Completato il proprio percorso di studi universitari, ottenuta la laurea magistrale, molti studenti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, altri invece guardano con estremo interesse il mondo accademico e della ricerca universitaria.
Se si desidera continuare a studiare, fare ricerca, approfondendo alcuni studi portati avanti durante la carriera universitaria, decidere di partecipare a un bando di concorso e ottenere il dottorato di ricerca potrebbe essere la giusta soluzione, intraprendendo così un nuovo percorso formativo.
Eppure, nonostante si parli spesso di ricerca, e di quanto poco in realtà lo Stato abbia investito negli ultimi anni in questo campo, gli studenti si trovano ad aver numerosi quesiti irrisolti su tale percorso accademico e lavorativo. Per tale motivo potrebbe risultare utile consultare questa breve guida su cosa sia e quali siano i requisiti per accedere al dottorato. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Dottorato di ricerca: cos’è e come funziona
Il dottorato di ricerca, istituito nel 1980, è il più alto grado di istruzione dell’ordinamento accademico italiano. Si tratta di un percorso di formazione post-laurea e di specializzazione nella ricerca di un settore specifico, a cui può accedere un numero limitato di partecipanti, tramite la partecipazione ai concorsi pubblici indetti dalle Università. In alcuni casi gli studenti vincitori del dottorato possono ottenere anche una borsa studio.
Ogni Ateneo ha le proprie regole per il dottorato di ricerca, che può presentare una durata variabile compresa tra i 3-5 anni. Inoltre, dalla riforma Gelmini del 2010, la figura del ricercatore è stata suddivisa in due tipologie:
- ricercatore a tempo determinato con contratto triennale rinnovabile per altri 2 anni una sola volta;
- ricercatore a tempo determinato con contratto triennale non rinnovabile.
Il dottorando potrà approfondire lo studio di metodologie di ricerca per uno specifico settore, oppure intraprendere un percorso incentrato sul progetto di ricerca presentato durante la domanda di partecipazione al concorso. Durante questi anni il dottorando/a può partecipare a seminari anche in qualità di relatore e seguire corsi altamente specifici. Al termine di ogni anno accademico, lo il ricercatore dovrà redigere una relazione sull’attività di ricerca e al termine del percorso elaborare una tesi di dottorato presentando i risultati del proprio progetto.
Dottorato di ricerca: quali sono i requisiti
Per poter intraprendere il percorso di ricerca ogni candidato deve prima partecipare al bando di concorso, indetto dall’Università, ogni Ateneo ha le proprie regole e scadenze. Ciò che è certo è che vi è un unico requisito comune a ogni bando per accedere al Dottorato di Ricerca in Italia, ovvero quello di possedere come titolo di studio una laurea magistrale (o specialistica) o titolo di studio estero equiparato o equipollente ai titoli sopra citati.
Dottorato di ricerca: come partecipare
Per poter accedere al dottorato di ricerca, come anticipato, è necessario partecipare e superare i bandi di concorso indetti dalle singole Università, che sono pubblicati annualmente sulla Gazzetta Ufficiale nella sezione Concorsi ed Esami, o sul sito dell’Università che eroga il corso.
Dopo aver preso visione del bando di concorso lo studente, aspirante dottorando, dovrà presentare la propria domanda:
- allegando tutti i documenti richiesti dal bando universitario (come il curriculum vitae e progetto di ricerca)
- allegare i titoli di studi conseguiti che saranno valutati da una commissione.
Dopo questo primo step lo studente dovrà prepararsi e superare le prove concorsuali, entrando in graduatoria a seconda del punteggio totalizzato: i primi posti non solo sono ammessi al corso di dottorato ma ottengono anche una borsa di studio.
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Dottorato di ricerca: quali sono le prove da superare
Se è vero che ogni Università o ente di ricerca può indire un bando di concorso per i corsi di dottorato, è vero anche che vi si può accedere solo una volta superate le prove d’esame, che solitamente consistono in:
- una prima prova scritta che verterà sulla realizzazione di un tema su un argomento inerente il percorso di studi;
- una seconda prova scritta si svolge su un argomento della materia scelta;
- una prova orale che vedrà un colloquio sulle ricerche svolte dal candidato.
Dottorato di ricerca: quali sono gli sbocchi lavorativi?
Una volta aver intrapreso il percorso del Dottorato di ricerca e aver quindi conseguito il titolo di dottore (o dottoressa) di ricerca dopo la discussione di una tesi finale, molti studenti potrebbero non aver chiari quali sono i possibili sbocchi lavorativi.
Le principali opportunità di carriera rimangono quelle legate alla sfera accademica e dell’insegnamento, aspirando a lavorare come docente universitario, ricercatore ma non solo. Infatti, l’ulteriore titolo di studio fornito dal dottorato di ricerca risulta essere vantaggioso sia nel trovare lavoro sia nel settore pubblico che privato. Molte aziende, infatti, privilegiano tra più candidati quello con il grado di istruzione più alta.
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