Ecco come il 730 alza l’importo della pensione

Patrizia Del Pidio

16 Luglio 2024 - 11:09

Sembra impossibile, ma presentare il 730 può alzare l’importo della pensione. Vediamo come e che calcoli bisogna fare.

Ecco come il 730 alza l’importo della pensione

Il 730 può alzare l’importo della pensione, vediamo come è possibile. Moltissimi contribuenti pensano che presentare la dichiarazione dei redditi equivalga a dover pagare tasse in più. Anche se si tratta di un adempimento fiscale, però, la dichiarazione dei redditi, nella maggior parte dei casi, comporta un guadagno per il lavoratore dipendente o per il pensionato.

Prendiamo l’esempio della sola pensione: l’Inps quando eroga il pagamento mensile dell’importo, infatti, applica già la ritenuta alla fonte dell’Irpef dovuta e il pensionato, di fatto, riceve non l’importo lordo, ma direttamente il netto spettante. L’istituto previdenziale, infatti, prevedendo il reddito annuo del pensionato, applica sulla pensione l’aliquota Irpef corrispondente allo scaglione di reddito, ma al tempo stesso calcola anche le detrazioni da pensione spettanti.

Nella maggior parte dei casi, quindi, il pensionato che percepisce solo il reddito da pensione, si ritrova nella condizione di aver pagato per intero l’Irpef dovuta. In alcuni casi, se ha sostenuto spese detraibili o deducibili, poi, ha diritto anche al rimborso Irpef.

Il 730 può alzare l’importo della pensione

Per comprendere come il 730 può alzare l’importo della pensione è necessario comprendere tutti i meccanismi fiscali che si celano dietro il pagamento dell’Irpef.

Qualsiasi contribuente che produce un reddito (sia da pensione che da lavoro) su quelle somme deve versare l’Irpef. Se a erogare i trattamenti mensili è un datore di lavoro o un ente pensionistico che opera da sostituto di imposta, sulle somme mensili percepite è già trattenuta l’Irpef e calcolate le detrazioni spettanti per lavoro o pensione.

Supponiamo che un pensionato abbia diritto a una pensione lorda di 1.500 euro al mese e che abbia quello come unico reddito. L’Inps in partenza già è a conoscenza che il reddito complessivo annuo del pensionato è pari a 19.500 euro e tassa gli importi mensili, alla fonte, applicando l’aliquota Irpef del 23%.

Il pensionato sulla sua pensione è chiamato a versare 4.485 euro di Irpef, pari a 345 euro al mese considerando le 13 mensilità. Allo stesso tempo, però, sui redditi da pensione avrà diritto anche alle relative detrazioni che si calcolano nel seguente modo per i redditi che si collocano tra gli 8.500 euro e i 28.000 euro:

700 + [1255 x (28.000-reddito complessivo)/19500]
ovvero 700 + [1255 x (28.000-19.500)/19.500] che restituisce una detrazione pari a 1.247 euro l’anno che, corrispondono a una detrazione di 124 euro mensili considerando le 12 mensilità (la detrazione non spetta sulla tredicesima, infatti).

Il nostro pensionato, quindi, deve sottrarre l’Irpef annuale alla sua pensione annua e poi aggiungere la detrazione spettante per calcolare il netto della propria pensione: 19.500 - 4.485 + 1.247 = 16.262 euro annui, pari a 1.250 euro mensili per 13 mensilità.

Come si alza l’importo della pensione?

La cosa che non tutti prendono in considerazione è che la capienza fiscale del pensionato è di 4.485 euro (ovvero l’Irpef che dovrebbe pagare). Già sottraendo le detrazioni da pensione, però, l’Irpef dovuta passa a 3.238 euro. Il pensionato, se effettua spese deducibili e detraibili, però, ha la possibilità di azzerare del tutto l’imposta dovuta andando così a percepire i 1.500 euro lordi come netti.

Per riuscirci deve, però, avere spese detraibili che gli diano diritto a una detrazione pari o superiore a 3.238 euro. Supponiamo che il pensionato abbia sostenuto i seguenti oneri:

  • paga il mutuo della casa ed ha diritto alla detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo per un importo limite di 4.000 euro (si parla di una detrazione massima di 760 euro);
  • ha pagato il dentista per fare la dentiera nuova 6.200 euro; su questo cifra ha diritto a una detrazione al 19% (1.178 euro);
  • paga annualmente una assicurazione sulla vita pari a 1.300 euro l’anno; gli spetta una detrazione al 19% su un tetto massimo di spesa di 1.291,14 euro (245 euro);
  • ha effettuato lavori di manutenzione ordinaria in casa che gli danno diritto alla detrazione al 50% sulla spesa sostenuta di 30.000 euro; la detrazione si recupera in 10 quote annuali di pari importo e, di conseguenza ha diritto a una detrazione di 1.500 euro l’anno;
  • ha 729 euro di spese sanitarie che, al netto della franchigia di 129,11 euro, gli danno diritto a una detrazione del 19% su 600 euro circa (114 euro).

Le detrazioni cui il pensionato ha diritto, solo presentando il 730 o il modello redditi, ammontano a 3.797 euro. Avendo un’Irpef residua di 3.238 euro con le detrazioni spettanti arriva a capienza fiscale e, di fatto, ha diritto a un rimborso di 3.238 euro sull’Irpef trattenuta sulla pensione. Proprio grazie al rimborso in questione la pensione netta sale da 1.250 euro mensili a 1.500 euro al mese perché il pensionato ha azzerato l’imposta con le detrazioni. Se non avesse presentato la dichiarazione dei redditi, però, questo rimborso non gli sarebbe spettato.

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