L’euro si indebolisce sul dollaro per effetto della retorica più accomodante sui tassi della Bce. La divergenza tra l’imminente taglio in Eurozona e la cautela Fed colpisce l’EUR/USD.
Effetto Bce sull’euro, con la valuta comunitaria in evidente perdita all’indomani della riunione dell’Eurotower.
Nonostante la Banca centrale europea abbia lasciato ancora una volta i tassi fermi al 4,5%, l’impegno per un taglio a giugno ha mosso i mercati, soprattutto in vista di una Fed più prudente e, quindi, in ritardo nell’allentamento monetario.
Il Forex sta rispondendo a questo mutato contesto di aspettative sui tassi. La valuta comune scende di circa lo 0,6% a 1,0660 dollari a metà mattinata del 12 aprile, un livello debole come non si registrava da novembre. L’euro è sulla buona strada per registrare il più grande calo settimanale rispetto al dollaro in quasi un anno, con un ribasso dell’1,5%.
Le divergenti prospettive politiche della Bce e della Fed sono alla base della debolezza dell’euro e mantengono la coppia vulnerabile a ulteriori rischi al ribasso.
La Bce colpisce l’euro dollaro, cosa succede?
L’euro è sceso ai livelli più bassi da metà novembre, dopo che la Banca centrale europea ha segnalato che potrebbe tagliare i tassi già a giugno, nonostante la solidità e la resilienza dell’economia Usa probabilmente costringerà la Federal Reserve ad attendere di più per avviare la diminuzione del costo del denaro.
Secondo le analisi degli esperti di Fxstreet, sebbene le prospettive tecniche della coppia indichino condizioni di ipervenduto, potrebbe essere rischioso scommettere su un rimbalzo dell’euro in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la Bce e Fed.
Mercoledì, i dati forti sull’inflazione statunitense hanno indotto gli investitori a frenare rapidamente le loro scommesse sui tagli dei tassi della Fed quest’anno, spostando la data di inizio stimata da giugno a settembre.
Tuttavia, giovedì la Bce ha segnalato che probabilmente inizierà a tagliare i tassi in estate, dato che l’inflazione è scesa con maggiore evidenza nel blocco della moneta unica. In questa cornice, l’indice del dollaro, che replica la valuta rispetto a sei valute, è salito dello 0,38% a 105,67, il massimo di cinque mesi. Questa settimana è balzato dell’1,3%, il più grande guadagno in cinque giorni da maggio 2023.
Da ricordare che un contesto di alti tassi di interesse alimenta i rendimenti obbligazionari e le valute. Non a caso, la differenza nelle aspettative sui tassi di interesse ha spinto il divario tra i rendimenti obbligazionari statunitensi e quelli di riferimento della zona euro tedesca ai massimi dal 2019, rendendo le obbligazioni statunitensi più attraenti e stimolando il dollaro.
Bce vs Fed sui tassi, dove arriverà l’euro?
La caduta dell’euro a 1,07 dollari ci dice che l’ipotesi attuale è un taglio dei tassi a giugno. Una rottura di quel livello sarà un passo importante sulla strada verso 1,05 dollari secondo Brad Bechtel, responsabile FX presso Jefferies a New York. L’euro probabilmente raggiungerà quel livello nel momento in cui la Bce inizierà ad allentare la politica monetaria, ha aggiunto.
L’analisi di ING ha evidenziato:
“...se effettivamente vedessimo i tassi della Fed invariati per diversi mesi e tagli nell’eurozona, allora l’inevitabile pressione sull’EUR/USD dovrebbe essere presa in considerazione nelle proiezioni economiche. Un euro più debole è positivo per la macchina delle esportazioni in difficoltà dell’Eurozona ed è potenzialmente inflazionistico. Ma la BCE è più preoccupata per l’inflazione che per la crescita (come da suo mandato), quindi non possiamo escludere che un ritorno in area 1,00/1,05 per il cambio EUR/USD – possibile in uno scenario estremo di divergenza Fed-BCE – inneschi alcuni preoccupazioni a Francoforte.”
Lo slancio della coppia sembra ancora orientato al ribasso secondo gli strateghi ING. Una rottura al di sotto di 1,0700 può verificarsi in qualsiasi momento e ulteriori rischi al ribasso si estendono al supporto di 1,0600 nel breve termine.
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