Gas, prezzo in calo in Europa. Ma attenzione a questi rischi

Violetta Silvestri

9 Ottobre 2024 - 09:33

Il prezzo del gas è in calo in Europa, ma gli analisti continuano a focalizzarsi su alcuni fattori di rischio per le forniture invernali nel vecchio continente. Cosa può accadere?

Gas, prezzo in calo in Europa. Ma attenzione a questi rischi

Il prezzo del gas in Europa scende sotto la soglia dei 40 euro per megawattora. Il benchmark olandese di riferimento viaggia poco sopra i 38 euro nella mattinata di mercoledì 9 ottobre.

La quotazione è scesa soprattutto perché la debole domanda e gli stoccaggi a un buon livello di riempimento hanno attenuato le preoccupazioni sui rischi di interruzione in Medio Oriente. Anche l’aumento della produzione di energia eolica ha allontanato la minaccia proveniente dalle crescenti tensioni geopolitiche (con il fattore Russia che ancora gioca un ruolo chiave per le dinamiche energetiche del vecchio continente).

Tuttavia, diversi analisti sottolineano che regna l’incertezza sui prezzi del gas in Europa. La potenziale guerra tra Israele e Iran e l’affidabilità delle forniture di gas russe aggiungono instabilità al mercato e questi elementi potrebbero influenzare i prezzi futuri.

Prezzo del gas scende, ma l’Europa rischia ancora

I futures europei sul gas naturale sono scesi sotto i 40 euro per megawattora, ritirandosi da un massimo di 10 mesi di 41 euro raggiunto all’inizio della settimana.

Una maggiore produzione di energia eolica e la stabile fornitura di gas norvegese hanno consentito alla quotazione di scendere. Al 28 settembre, i siti di stoccaggio dell’Ue erano quasi pieni, al 94,2% della capacità, e un ottobre mite potrebbe far sì che le scorte raggiungano quasi il limite massimo.

Nel frattempo, i prezzi elevati in Europa attirano più importazioni di gas naturale liquefatto, con tre petroliere statunitensi che stanno deviando dall’Asia al vecchio continente.

Tuttavia, persistono preoccupazioni a causa dell’attuale incertezza geopolitica e della possibilità di interruzioni della fornitura legate ai programmi di manutenzione del gas norvegese.

Non solo. Secondo un’analisi di S&P Global, mentre l’Europa entra nel quarto trimestre e inizia ufficialmente la stagione invernale, i mercati restano tesi, con la scadenza dell’accordo di transito del gas tra Russia e Ucraina a fine anno in primo piano.

Circa 42 milioni di metri cubi/giorno di gas russo vengono ancora forniti all’Europa attraverso il punto di interconnessione di Sudzha, al confine con l’Ucraina, compresa la regione della Transnistria in Moldavia.

Alun Davies, direttore della ricerca e dell’analisi di Commodity Insights, ha affermato che i flussi di transito ucraini continuano a rappresentare una fonte significativa di rischio per il mercato. Ciò è da intendere sia in “termini di potenziali interruzioni prima della fine dell’anno, sia in termini di incertezza sui flussi che continueranno nel 2025 dopo la scadenza degli attuali accordi di transito” ha affermato.

Sebbene la domanda di gas sia ancora ben al di sotto dei livelli precedenti al 2022, eventuali nuove interruzioni dell’approvvigionamento, una maggiore concorrenza da parte dell’Asia per i carichi di Gnl o un inizio di inverno molto freddo potrebbero comunque mettere alla prova la resilienza del mercato. E i prezzi del gas in Europa potrebbero avere motivo di risalire.

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