Federico Chabod e «L’idea di nazione» sono tra le tracce della Maturità 2023. Ecco di cosa parla il testo e qual è il significato.
Federico Chabod (1901-1960) è stato - oltre che politico e partigiano italiano - uno dei più grandi storici del Novecento tanto da omaggiarci con il suo testo “Idea di nazione” di un’analisi filologica, storica e filosofica sul significato di concetti come patria, stato e - appunto - nazione.
Cosa significa “senso di nazionalità”? Per Chabod rappresenta “individualità storica”. D’altronde, spiega l’autore, “non esistono costituzioni universali” e di conseguenza anche le nazioni - così come gli uomini - sono diverse l’una dall’altra.
Un testo quanto mai attuale: la globalizzazione, i fenomeni migratori e le innovazioni scientifiche, mettono ogni giorno in discussione il significato, o meglio “l’idea” di nazione. Ed è probabilmente per questo motivo che il ministero dell’Istruzione ne ha preso un estratto per l’esame di Maturità 2023.
Cosa dice il saggio “L’idea di nazione”
Nel testo de “L’idea di nazione” Chabod fa un’analisi di come negli anni si sia affermata l’idea di nazione tra le varie popolazioni, nonché di come - a seconda dei diversi Paesi europei - se ne sia data realizzazione.
Il punto centrale della sua analisi riguarda il legame che c’è tra il Romanticismo e l’idea di nazione. Volendo riassumere, possiamo dire che si articola nei seguenti punti:
- senso di nazionalità inteso come l’affermazione della singolarità di ogni Paese, del legame - unico e irripetibile - con un proprio territorio, storia e cultura;
- sviluppo dell’idea di nazione con il Romanticismo, in quanto è con questo movimento intellettuale che si tende a esaltare l’unicità dell’individuo, nonché la sua genialità. Di fatto il Romanticismo si contrappone alle teorie illuministe, per le quali appunto lo sviluppo dell’intelletto avrebbe dovuto offrire una soluzione unica a tutti gli Stati. Da parte sua, invece, il Romanticismo tendeva alla valorizzazione del sentimento, quel senso di appartenenza che fa da base allo sviluppo di ogni Paese;
- a tal proposito, viene messo in risalto nel testo come l’idea di nazione passa dall’essere un concetto astratto a un concetto concreto grazie al lavoro svolto da Giuseppe Mazzini. Sarà questo, infatti, che cercherà di superare il concetto di Italia vista solamente come un’entità linguistica, geografica e culturale intendendola per la prima volta come unità politica. Con Mazzini la nazione cessa di essere solamente un’idea e si trasforma in volontà;
- arriviamo poi all’Europa dell’Ottocento, scenario di grandi passioni nazionali grazie ai quali la patria acquista un valore molto profondo, probabilmente toccando il punto più elevato: diventa “sacra”, tanto che ci sono persone disposte a morire da combattenti, facendosi martiri per la propria indipendenza;
- e da qui ci colleghiamo poi all’ultimo punto, ovvero al fatto che a sentire maggiormente il concetto di patria sono perlopiù quelle popolazioni che politicamente non erano ancora unite, come appunto l’Italia ma anche Germania e Polonia. Sarà qui che la popolazione, basandosi sul concetto di patria, farà tutto il possibile per costituire lo Stato, unità omogenea in cui sviluppare il proprio concetto di nazione.
Significato
Questo testo di Federico Chabod, docente presso varie università italiane nonché direttore della “Rivista storica italiana”, proviene dalle lezioni da lui tenute presso l’Università di Milano nell’anno accademico 1943-1944.
In piena Seconda guerra mondiale, periodo in cui concetti come quelli di patria e nazione vengono sentiti in maniera molto forte. Ma è bene chiarire che il significato che Chabod dà al concetto di nazione è lontano dai principi egoistici e prevaricatori che portarono appunto ai totalitarismi del Novecento - che a loro volta furono causa della guerra - in quanto lo intende perlopiù come un sentimento di appartenenza alla comunità, dove gli individui sono legati dalla stessa lingua e tradizioni culturali.
Di fatto Chabod è critico rispetto al significato di patria che viene dato dai nazionalismi del Novecento, tant’è che afferma che l’idea di nazione “prima ancora di rivolgersi verso o contro l’esterno, prima ancora cioè di assumere atteggiamento ostile verso altra nazione, è coscienza piena di sé stessa, della propria individualità, costituita dal passato e dal presente, dalle tradizioni storiche come dalla volontà attuale di essere nazione”.
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