La Vecchia Signora sotto l’albero trova un pacco pieno di preoccupazioni. A rischiare non solo la società ma anche giocatori e protagonisti coinvolti nella «manovra stipendi».
La procura federale e la Uefa contro la Juventus: se le inchieste trovassero sufficienti prove, le sanzioni potrebbero colpire anche giocatori e procuratori. Questo regalo sotto l’albero rischia di fare andare di traverso ai tifosi sia il panettone che l’uovo di Pasqua. Nell’inchiesta della Gazzetta dello Sport, si legge come i pm dell’indagine Prisma abbiano rilevato la violazione degli articoli 93 e 94 delle Norme organizzative interne federali, alle quali ogni società di calcio è sottoposta.
La pietra dello scandalo sarebbero le “scritture private riguardanti stipendi dei giocatori (non solo di Cristiano Ronaldo) e non depositate, contrariamente a quanto prescritto dalle norme in materia, contenenti proprio l’impegno incondizionato della Juventus al pagamento degli stipendi rinviati”. Questa violazione potrebbe portare a punti di penalizzazione e alla squalifica di calciatori e agenti. Non aiuta il fatto che gli accordi siano stati “occultati all’esterno della sede sociale”, visto che dovrebbero essere conclusi o presso la Lega Calcio o la Federcalcio stessa. L’inchiesta potrebbe durare più dei 60 giorni concessi rimandando il tutto alla fine della stagione.
Anche la Uefa è interessata all’indagine della Procura di Torino. Dopo l’annuncio sull’apertura del caso, l’accordo dello scorso 23 agosto per le plusvalenze potrebbe andare a gambe all’aria. La Juve rischia una multa, la trattenuta dei proventi delle coppe o l’esclusione dalla Champions. Difficile si arrivi a tanto ma la faida per la Superlega ha lasciato molte ruggini. A questo, poi, si aggiungerebbero le sanzioni dovute al verdetto della Corte di Giustizia Europea, atteso a marzo. Tempi piuttosto lunghi: Nyon punta a chiudere entro giugno. Un mese che potrebbe vedere un uno-due giudiziario micidiale.
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