Il fatturato dei distretti industriali italiani continua a crescere, ma le incertezze politiche causano un rallentamento. È quanto emerge dall’undicesimo rapporto annuale di Intesa Sanpaolo sull’economia e finanza dei distretti industriali.
I distretti industriali italiani sono ancora una volta i protagonisti della realtà manifatturiera italiana: nel biennio 2017/2018 il fatturato ha avuto una crescita del 7,7%. È quanto emerge dall’undicesimo rapporto annuale di Intesa Sanpaolo sull’economia e finanza dei distretti industriali.
Il rapporto analizza i bilanci aziendali degli anni 2008-17 di 19.881 aziende, appartenenti a 156 distretti industriali e di 62.308 imprese non-distrettuali attive negli stessi settori di specializzazione.
In totale quindi il rapporto ha preso in esame 82.200 imprese con un fatturato aggregato pari a 765 miliardi, di cui 236 miliardi riferiti a imprese distrettuali: circa un terzo.
Le incertezze politiche rallentano la crescita
Sebbene il fatturato dei distretti nel biennio 2017/2018 sia cresciuto del 7,7%, tuttavia nel 2018 ha subito un rallentamento. Nel 2017 la performance di crescita si è attestata al 4,3%, nel 2018 invece al 3,4%.
Quindi, se da una parte è vero che lo scenario globale è positivo, dall’altra è anche vero che questo scenario sia divenuto ancora più complesso a causa delle presenza di molte incertezze politiche.
Incertezze che il rapporto di Intesa San Paolo identifica in: rischio protezionismo, il mancato accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, la Brexit e le elezioni europee. Non è un caso se la FED e la BCE hanno lasciato invariati i tassi di interesse.
Le aziende metalmeccaniche trascinano i distretti
Interessante è anche il dato sulla produttività del lavoro. Dal rapporto si evince che nel 2017 è salita a 56 mila euro per addetto, il 10% in più rispetto alle aree non distrettuali specializzate negli stessi settori dei distretti.
Le protagoniste di questo aumento sono le 1600 imprese locomotive, dette anche imprese “champion”. Inoltre, il rapporto di Intesa San Paolo ha dato vita a una classifica dei 20 distretti migliori d’Italia. Per realizzarla, i distretti industriali analizzati sono stati ordinati per performance di crescita e reddituale.
Anche se tutte le macro-aree italiane sono presenti in classifica, tuttavia è evidente il distacco tra Nord e Sud. I distretti del Nord-Est sono 10, quelli del Nord-Ovest 6, quelli del Centro e del Mezzogiorno 4, ossia 2 a testa.
Un altro dato interessante riguarda il settore dei distretti. La Metalmeccanica traina le principali filiere produttive con 12 distretti, segue l’Agroalimentare con 4.
Ai primi tre posti di questa classifica ci sono la Gomma del Sebino bergamasco, la Pelletteria e Calzature di Firenze e i Dolci di Alba e Cuneo.
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