Per preparare i giovani, l’Università Campus Bio Medico punta a diventare palestra per le relazioni umane e professionali. Ne abbiamo parlato con Andrea Rossi, AD della stessa università.
Grazie alle nuove tecnologie, curare le relazioni umane è diventato più semplice, poiché queste permettono di annullare le distanze. Allo stesso tempo, è fondamentale ricordare che al centro dei rapporti deve restare la persona, poiché la tecnologia non può sostituire l’interazione umana.
Questo aspetto deve essere compreso soprattutto dai giovani, che sono i più esposti alle novità tecnologiche. In giovane età, in particolar modo durante gli anni dell’università, è importante approfittare dei benefici portati della tecnologia, ma è necessario ricordare che la priorità è - e deve essere sempre - quella di coltivare i rapporti umani.
L’università infatti non deve preparare solamente i giovani a un brillante futuro professionale, ma deve anche insegnare loro come curare le relazioni con gli altri per avere - un domani - delle buone relazioni professionali.
Per farlo, non è sufficiente studiare, ma è importante anche la pratica e soprattutto avere delle competenze trasversali.
In occasione di Conn@ctions ne abbiamo voluto parlare con Andrea Rossi, amministratore delegato dell’Università Campus Bio Medico.
L’Università Campus Bio Medico, che è nata per realizzare un progetto culturale per mettere al centro dei saperi il valore della persona, affronta i nuovi paradigmi digitali per la gestione delle relazioni?
Siamo al centro della rivoluzione digitale e anche le relazioni sono investite da questo fenomeno. Nella nostra università gli studenti fanno innanzitutto parte di una comunità aperta e in rete nella quale i docenti e le altre componenti dell’università sono veramente vicine a loro.
Il rapporto di un docente ogni 14 studenti permette una conoscenza diretta e una relazione forte attraverso la quale si struttura il percorso formativo o ogni altra occasione di crescita e di scambio. In questo senso il digitale può favorire lo scambio di relazioni, anche internazionali, e annullare le distanze.
L’esperienza della pandemia ha fatto capire quanto importante sia vivere la formazione in un luogo dedicato come un campus universitario ma anche quanto le nuove tecnologie possano mettere in contatto le persone. Lo facciamo coinvolgendo i nostri studenti in un insieme di attività anche esperienziale e di gruppo che li prepara a vivere pienamente l’esperienza digitale.
Quali sono gli strumenti utili e le best practice che insegnate ai giovani per consentire loro di creare un business networking efficace, etico e sostenibile?
Crediamo che alla base ci sia la consapevolezza che la formazione è un processo continuo che li deve spingere a cercare costantemente di essere in relazione e al passo con i tempi.
In questo sforzo rientra anche il ruolo delle competenze trasversali. Soft skills, inter e multi disciplinarietà sono elementi imprescindibili per arrivare a saper costruire un business networking moderno e consapevole.
Sempre di più serve ai giovani acquisire gli strumenti per farsi le giuste domande, con spirito critico e capacità di analisi. Un tema a noi molto caro è poi quello dell’etica, che non deve pervadere soltanto i saperi tecnici ma l’intera azione della persona che può vedere nel lavoro una vera e propria vocazione da vivere con impegno e serietà.
L’intelligenza artificiale, usata in modo massivo per la comunicazione interpersonale, potrà determinare un cambiamento definitivo nei meccanismi relazionali e quindi anche su quelli del business networking?
È presto, a mio parere per ipotecare il futuro. Dobbiamo partire dalla consapevolezza che queste tecnologie possono aiutarci molto in numerosi campi della attività umana, ma che il cuore del tutto resta la persona.
Le intelligenze artificiali di linguaggio sono un tipo particolare e mostrano solo alcune delle potenzialità di questi strumenti, ma devono ancora fare molti passi in avanti prima di essere dei veri “consulenti” quotidiani.
Noi come Campus continuiamo a mettere al centro la relazione di valore tra le persone, lo scambio intergenerazionale, il confronto tra ruoli diversi, lasciando sempre alle persone fare le scelte.
Chi avrà voglia di cimentarsi nell’agone della vita non potrà prescindere da una formazione personale e professionale di livello, una formazione integrale, sulla base della quale costruire un’identità e una personalità chiare.
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