Mercati verso altri shock? Cosa accadrà la prossima settimana dopo il crollo finanziario innescato dai dazi di Trump? Ecco cosa osservano gli investitori.
I dazi di Trump hanno drammaticamente segnato la settimana dei marcati: cosa aspettarsi nei prossimi giorni?
Venerdì 4 aprile è stato archiviato con risultati pessimi: gli indici statunitensi sono crollati dopo che la Cina ha annunciato tariffe di ritorsione del 34% su tutti i beni provenienti dall’America. Il petrolio è sceso ai minimi della pandemia. Le azioni europee sono scese di oltre il 2% dopo la peggiore sessione degli ultimi otto mesi.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha avvertito che i dazi di Trump avrebbero aumentato l’inflazione e ridotto la crescita. Il rischio di una recessione negli Stati Uniti è diventanto “spiacevolmente alto”, secondo il consigliere economico capo di Allianz, Mohamed El-Erian e altro osservatori.
Trump, però, non si è mostrato turbato dalla reazione del mercato al lancio dei dazi, scrivendo sul suo social Truth che le “grandi aziende” non sono preoccupate per i dazi e che le sue “politiche non cambieranno mai”.
In questo contesto, l’attesa per la prossima settimana è altissima da parte di analisti e investitori. Quali segnali arriveranno dagli USA e dalle nazioni prese di mira? Nuovi shock potrebbero abbattersi sulla finanza globale.
Mercati nel caos: e adesso?
Come sottolineato da alcuni analisti per Reuters, i dazi di Trump hanno gettato nel panico gli investitori, che ora credono che potrebbe verificarsi una recessione negli Stati Uniti. Questa ondata di sfiducia verso la potenza americana ha innescato una epocale fuga dalle azioni statunitensi in una delle vendite più forti degli ultimi 30 anni e spinto verso altri asset, considerati sicuri.
Il dollaro è stato in genere il bene rifugio preferito. Tuttavia, l’entità della paura per i danni che i dazi potrebbero causare all’economia statunitense e le tendenze sempre più isolazioniste dell’amministrazione Trump hanno indebolito il biglietto verde. L’oro, lo yen giapponese e il franco svizzero sono tutti saliti alle stelle insieme ai prezzi del Tesoro.
Non contenti di aver stravolto l’ordine mondiale, Trump & Co. stanno stravolgendo anche i mercati e gli investitori devono trovare nuovi modi per farlo, hanno commentato alcuni osservatori su Reuters.
E adesso, cosa accadrà? L’attenzione è tutta rivolta alle reazioni dei Paesi colpiti. La Cina ha annunciato dazi al 34% sulle merci USA. E gli altri? Si prevede che l’UE persegua un approccio graduale che lasci spazio ai negoziati per allentare le tensioni.
Per gli osservatori del mercato, la situazione è piuttosto semplice: più forte è la ritorsione ai dazi statunitensi, più alte sono le probabilità che l’economia mondiale sprofondi in recessione, allontanando gli investitori dagli asset rischiosi.
Asia verso il baratro?
Sei dei nove Paesi del sud-est asiatico nella lista di Trump affrontano dazi tra il 32% e il 49%. Lo Sri Lanka, che si sta riprendendo dalla sua peggiore crisi economica in una generazione, ha subito un doloroso aumento del 44%.
La notizia ha fatto crollare le valute asiatiche e ha portato i titoli di Stato in dollari dello Sri Lanka ai minimi dalla ristrutturazione del debito dell’anno scorso.
Gli investitori si aspettano che le banche centrali asiatiche contrastino il colpo. La banca centrale della Thailandia ha già dichiarato di essere pronta a gestire la volatilità indotta dalle tariffe.
Per lo Sri Lanka, è più complicato; gli Stati Uniti in genere prendono circa il 40% delle sue esportazioni di abbigliamento, che hanno portato un netto di 1,9 miliardi di dollari l’anno scorso, la sua seconda più grande fonte di valuta estera. Yohan Lawrence, Segretario generale del Joint Apparel Association Forum dello Sri Lanka, ha affermato che la situazione deve essere affrontata come una questione di urgenza nazionale.
Il segnale positivo arriverà dalle trimestrali?
La prossima settimana avrà inizio una stagione di rendicontazione trimestrale cruciale per le aziende statunitensi, guidata dai risultati di diverse importanti banche.
Gli investitori sperano che gli utili solidi possano ravvivare l’entusiasmo per le azioni, sulla scia della peggiore performance trimestrale dell’S&P 500 dal 2022.
JPMorgan, Wells Fargo e Morgan Stanley sono tra i grandi nomi che riferiranno l’11 aprile. Anche Delta Air Lines e il produttore di birra Corona Constellation Brands pubblicheranno i risultati.
Nel complesso, secondo LSEG IBES, si prevede che gli utili del primo trimestre dell’indice S&P 500 siano aumentati dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con le ricadute dei dazi che saranno probabilmente un argomento importante per le aziende.
L’attenzione sarà rivolta anche al rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di marzo, previsto per il 10 aprile, con gli investitori che cercheranno di capire se l’inflazione si sta moderando abbastanza da consentire alla Fed di continuare a tagliare i tassi.
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