Il prezzo dell’oro sembra nuovamente impegnato nella sfida per raggiungere la tanto attesa soglia dei $2.000. Riuscirà a stabilizzarsi al di sopra di questa significativa soglia psicologica?
Nelle ultime settimane, l’oro ha attirato l’attenzione degli investitori di tutto il mondo con lo scoppio del conflitto in Medio Oriente. Il suo prezzo è stato costantemente al centro dell’attenzione, e recentemente ha toccato un valore di $2.000 per oncia.
Vediamo cosa aspettarci ora e quali sono le previsioni per il futuro dell’oro, in collaborazione con gli esperti di XTB.
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Oro verso i $2.000: cosa spinge in alto il prezzo del metallo prezioso?
Una spinta, alla crescita del metallo prezioso è stata senza ombra di dubbio la debolezza del dollaro, manifestata da una contrazione del valore dell’indice di riferimento DXY. Sebbene non si parli di un rallentamento particolarmente evidente, rappresenta comunque un’interruzione del trend di crescita iniziato a luglio sul biglietto verde. In attesa delle riunioni di alcune delle principali banche centrali globali di questa settimana, il dollaro si stabilizza, lasciando spazio al prezzo della materia prima di variare. Ed è proprio in questa ultima settimana che il prezzo del metallo prezioso per eccellenza ha toccato la fatidica soglia dei $2.000, zona di particolare interesse volumetrico e psicologico per gli operatori del mercato delle materie prime.
L’attenzione degli operatori resta adesso puntata sulle scelte di politica monetaria della Federal Reserve, la quale, attraverso il suo braccio operativo, mercoledì comunicherà al grande pubblico dei mercati finanziari le sue intenzioni. Nel frattempo, il prezzo dell’oro continua a essere sostenuto dal rischio di un aggravamento del conflitto in Israele; durante il fine settimana, sarebbero sorte notizie di un ingresso dell’esercito israeliano a Gaza.
In sostanza, complessivamente risulta essere un momento difficile da interpretare, in cui le carte in tavola potrebbero cambiare da un momento all’altro, sia da un punto di vista economico globale, che geopolitico, con particolare riferimento al conflitto in Medio Oriente.
Come investire in commodities con i CFD
Investire in contratti per differenza (CFD) su commodities è diventata una delle opzioni più popolari per coloro che desiderano trarre vantaggio dalla volatilità del mercato delle materie prime. I CFD consentono agli investitori di trarre profitto dalle variazioni di prezzo delle commodities senza dover possedere effettivamente gli asset sottostanti. Questo tipo di investimento offre una serie di vantaggi, come la possibilità di negoziare con leva finanziaria, il che significa che gli investitori possono ottenere esposizione a una quantità di commodities superiore a quella che possiedono effettivamente. Con XTB puoi investire in oltre 50 CFD su commodities.
Tuttavia, è importante tenere presente che investire in CFD comporta anche dei rischi significativi. La volatilità del mercato delle materie prime può portare a movimenti di prezzo repentini e imprevedibili, che possono portare a perdite considerevoli. È fondamentale avere una solida comprensione dei mercati finanziari e delle commodities, nonché adottare una strategia di gestione del rischio ben definita prima di impegnarsi in questo tipo di investimento. Inoltre, è sempre consigliabile fare riferimento a fonti affidabili e consulenti finanziari qualificati per prendere decisioni informate prima di investire in CFD su materie prime. XTB fornisce anche una serie di strumenti e risorse educative per aiutarti a prendere decisioni informate sugli investimenti su commodities. Che tu sia un investitore esperto o un principiante, XTB è in grado di soddisfare le tue esigenze e aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.
XAUUSD: analisi grafica del prezzo dell’oro
La rottura della chiave resistenza, posizionata a $1985 dal punto di vista puramente grafico, ha aperto la strada verso i $2.000 per il prezzo dell’oro. Questo livello è significativo sia dal punto di vista psicologico che volumetrico ed è oggetto di intensa discussione tra gli investitori di materie prime. Alcuni indicatori tecnici stanno iniziando a mostrare segnali di divergenza, soprattutto su periodi di tempo più brevi. Ad esempio, l’RSI a 14 periodi su un intervallo di tempo di 4 ore ha iniziato a comportarsi in modo discordante rispetto al prezzo di XAUUSD dal 23 ottobre.
Tuttavia, se consideriamo intervalli di tempo più ampi, come giornalieri (1D) e settimanali (1W), al momento non sembrano emergere motivi evidenti che suggeriscano un’inversione di tendenza repentina. Sulla scala settimanale, non abbiamo ancora raggiunto la zona di ipercomprato, il che potrebbe indicare che da un punto di vista strettamente tecnico, c’è ancora spazio per la crescita dei prezzi, con la possibilità di consolidamento sopra i $2.000.
Nel contempo, è importante tenere presente che nel breve termine potrebbero verificarsi delle turbolenze. La situazione sui mercati finanziari è influenzata da una serie di fattori, compresa la politica delle banche centrali e gli eventi geopolitici. Pertanto, è essenziale monitorare attentamente gli sviluppi futuri e adottare una strategia di investimento ben ponderata.
XAUUSD, 1W
Grafico a candele settimanali di XAUUSD. Fonte: teletrader.com
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