Pace fiscale dal 2019: ipotesi rottamazione-ter in 5 anni e ravvedimento operoso con dichiarazione integrativa e tassazione del 20% delle imposte dovute. Ecco le ultime novità sul condono che entrerà nella Legge di Bilancio.
Ancora novità sulla pace fiscale: in base alle ultime notizie è ormai certo che il condono delle cartelle sarà inserito in Legge di Bilancio 2019 e che a potervi aderire saranno i contribuenti con debiti fino a 500.000 euro.
Le ipotesi si susseguono e l’ultima è che nel decreto sulla pace fiscale saranno previste più procedure per chiudere i propri debiti fiscali: si partirà con una nuova rottamazione delle cartelle, che consentirà di pagare le rate in 5 anni e alla quale potranno aderire anche i decaduti dalle precedenti definizioni agevolate.
Alla rottamazione-ter si affiancherà un’operazione straordinaria di ravvedimento operoso sulle dichiarazioni dei redditi comprese tra il 2013 e il 2017 e ai contribuenti verrà data la possibilità di pagare il 20% delle imposte dovute sui redditi omessi.
Le ultime notizie su come potrebbe funzionare la pace fiscale sono state pubblicate dal Sole24Ore: l’operazione di maxi-condono potrebbe somigliare ad una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
Pace fiscale: rottamazione-ter con rate da pagare in 5 anni, ammessi anche i “decaduti”?
La pace fiscale sarà introdotta in più fasi e l’ipotesi è di far partire da subito una nuova rottamazione delle cartelle, con regole e tempi rivisti rispetto alle precedenti definizioni agevolate dei debiti fiscali.
Le ultime novità sul piano del Governo per recuperare parte dell’evaso sono racchiuse nell’articolo pubblicato sul Sole24Ore: la pace fiscale sarà strutturata in più fasi e potrebbe includere anche i decaduti dalle precedenti rottamazioni.
L’ipotesi allo studio è quella di dare il via alla rottamazione-ter delle cartelle che potrebbe riguardare sia i carichi del passato che quelli del 2018, per i quali sarà possibile pagare con rate fino a cinque anni.
Non è chiaro se tra gli ammessi vi saranno anche coloro che avevano fatto domanda di adesione ad una delle due precedenti rottamazioni ma che non hanno pagato il dovuto e sono quindi decaduti dal piano agevolato di rateazione. Il Governo punta ad una dilazione più ampia e più sostenibile per attrarre i contribuenti tiratisi indietro dalle precedenti definizioni agevolate.
Pace fiscale: ravvedimento e integrativa sui redditi non dichiarati tra 2013 e 2017
Alla nuova rottamazione delle cartelle si sta pensando di affiancare un’operazione straordinaria di ravvedimento operoso che riguardi i redditi non dichiarati a partire dal 2013 e fino al 2017, andando quindi ad includere anche le dichiarazioni dei redditi omesse nel 2018.
La seconda fase della pace fiscale dovrebbe quindi consentire ai contribuenti di pagare con ravvedimento operoso soltanto il 20% delle maggiori imposte emerse a seguito della presentazione della dichiarazione dei redditi integrative.
Anche in questo caso dovrebbe restare il limite dei 500.000 euro, importo massimo ammesso alla pace fiscale secondo le novità trapelate ad oggi.
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