Rottamazione in corso, saldo e stralcio per gli importi non pagati

Anna Maria D’Andrea

24 Ottobre 2018 - 15:57

Pace fiscale e rottamazione in corso: sugli importi non pagati bisognerà attendere la conversione del DL n. 119/2018 per conoscere se questi saranno o no ammessi al saldo e stralcio.

Rottamazione in corso, saldo e stralcio per gli importi non pagati

Pace fiscale, saldo e stralcio anche per la rottamazione cartelle in corso.

È questa una delle ultime novità annunciate dal Governo che, tuttavia, non è stata inserita nel testo del decreto fiscale 2019, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 ottobre 2018.

Il saldo e stralcio delle cartelle dovrebbe in ogni caso riguardare anche i contribuenti con rottamazione in corso, in merito agli importi non ancora versati e, in sostanza, le rate ancora da pagare.

Sebbene pare esser questa la volontà politica, le novità sulla pace fiscale a tre aliquote applicate sulla base del valore dell’ISEE del dichiarante non è stata inserita nel testo del DL fiscale.

Dalle ultime notizie emerse, tuttavia, l’idea portata avanti dal Governo è quella di riprendere il progetto iniziale della pace fiscale: sulle cartelle sarà richiesto di pagare un importo forfettario calcolato secondo tre aliquote (pari al 6%, al 10% e al 25%) in base alla situazione economica del contribuente, determinata sulla base del valore ISEE.

Il saldo e stralcio super-agevolato dovrebbe esser esteso anche alle rottamazioni in corso, ma ad esser condonati saranno soltanto gli importi non ancora versati mentre è esclusa la possibilità di rimborso delle somme già pagate (almeno per ora..).

Rottamazione in corso, saldo e stralcio per gli importi non pagati

È stato un comunicato pubblicato dall’ANSA ad annunciare che il saldo e stralcio delle cartelle riguarderà anche gli importi dovuti dai contribuenti con rottamazione in corso.

Nello specifico, tra le cartelle ammesse alla pace fiscale con aliquota dal 6% al 25%, rientrerebbero anche quelle relative a precedenti definizioni agevolate, per la quota di debito residuo, ovvero per le rate non ancora pagate.

I dettagli arriveranno soltanto dopo l’avvio dell’iter di conversione in legge del testo definitivo del decreto fiscale 2019.

Sarà il Governo a presentare un maxi-emendamento con le ultime novità sulla pace fiscale, che si estenderanno anche alle cartelle in corso di rottamazione, esclusivamente per gli importi ancora da pagare.

Saldo e stralcio cartelle, pace fiscale in base all’ISEE

Il saldo e stralcio delle cartelle con tre aliquote applicate sulla base dell’ISEE sarà l’alternativa più vantaggiosa alla rottamazione e, oltre allo sgravio di sanzioni e interessi, il condono riguarderà la quota capitale del debito maturato.

Viene così ripescata la pace fiscale così come trascritta all’interno del Contratto di Governo che, sulla base delle ultime notizie, riserverà un trattamento particolare per i contribuenti in difficoltà economica.

Potrebbero essere tre le aliquote della pace fiscale, che si applicheranno a tre diversi valori ISEE:

  • pace fiscale con aliquota al 6% per i contribuenti con modello ISEE fino a 15.000 euro;
  • pace fiscale con aliquota al 10% per i contribuenti con modello ISEE tra i 15.000 e i 22.000 euro;
  • pace fiscale con aliquota al 25% per i contribuenti con modello ISEE tra i 22.000 e i 30.000 euro.

In sostanza, ai contribuenti verrà richiesto di pagare un’imposta calcolata in modalità forfettaria anche a rate da saldare al massimo entro 10 mesi. L’intento è quello di aiutare chi ha debiti con il fisco ma versa in condizioni di difficoltà economica.

Pace fiscale, saldo e stralcio anche per chi non è in regola con la rottamazione?

Sono ancora molti i dubbi da chiarire sulla pace fiscale. Tra questi, bisognerà definire se al saldo e stralcio saranno ammessi anche i contribuenti non in regola con le precedenti rottamazioni e che effettueranno il versamento delle rate scadute entro il 7 dicembre 2018.

Tale scadenza è il termine indicato per mettersi in regola ed accedere alla rottamazione-ter.

La soluzione a tutti i dubbi sarà disponibile soltanto dopo l’avvio dell’iter di conversione del decreto fiscale e il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 23 ottobre 2018 pare esser destinato ad un nuovo stravolgimento.

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