Aumentare la pensione ricorrendo all’assegno sociale, si può ma ci sono delle condizioni da rispettare: ecco quali.
Spesso si commette l’errore di pensare che pensione e assegno sociale siano incompatibili. In realtà non è così, in quanto tra le due misure c’è solamente un divieto di cumulo: ciò significa che non si ha diritto all’importo pieno dell’assegno sociale nel caso in cui si percepisca una pensione.
Ma d’altronde è così anche per gli altri redditi, in quanto l’assegno - conosciuto ancora come pensione - sociale spetta per intero solo quando il reddito personale pari a zero (mentre di seguito faremo chiarezza su come funziona per chi è sposato).
Tuttavia, chi prende una pensione molto bassa e, ad esempio, non ha diritto all’integrazione al minimo della pensione (come i contributivi puri), può approfittare dell’assegno sociale così da integrare l’assegno percepito; vediamo in che modo.
Aumentare la pensione con l’assegno sociale, ecco come fare
Allo stesso tempo una persona può prendere sia l’assegno sociale che la pensione. Tuttavia, le due misure sommate non possono superare il valore annuo dell’importo massimo dell’assegno sociale.
Si tratta di una tutela che il legislatore ha dovuto per forza prevedere per evitare che ci fossero pensionati che percepissero meno rispetto a chi prende l’assegno sociale. Per questo motivo commette un errore chi definisce le due misure come incompatibili, in quanto nell’elenco dei requisiti da soddisfare per avere diritto all’assegno sociale non viene fatta alcuna menzione all’ipotesi per cui non ne possa beneficiare il pensionato.
Nel dettaglio, possono godere dell’assegno sociale, e quindi farne richiesta laddove si ritenga utile per aumentare l’importo della pensione, coloro che soddisfano i seguenti requisiti:
- 67 anni di età;
- stato di bisogno economico;
- cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
- residenza effettiva in Italia;
- requisito dei 10 anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).
L’unica condizione da guardare, quindi, è quella del bisogno economico: fermo restando che come già visto chi prende la pensione non può mai avere diritto all’importo pieno dell’assegno sociale, quest’anno pari a 503,27 euro, è comunque possibile richiederlo per aumentare la pensione laddove la somma dei redditi percepiti non risulti superiore all’importo annuo dell’assegno sociale, pari a 6.542,51 euro nel 2023.
In tal caso, l’importo spettante si calcola sottraendo dal suddetto limite l’ammontare del reddito percepito. In assenza di altri redditi oltre alla pensione, quindi, se ne potrà beneficiare per godere di un’integrazione utile a raggiungere almeno i 503,27 euro.
Consideriamo il pensionato che prende 200 euro al mese e che non ha altri redditi: questo avrà diritto a un assegno sociale di altri 303,27 euro.
Come anticipato non si considera solamente la pensione, in quanto i soli redditi di cui non si tiene conto sono:
- i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi;
- il reddito della casa di abitazione;
- le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918.
Il cosiddetto “accompagno”, quindi, non si computa ai fini del calcolo dell’assegno unico e le due misure sono pienamente compatibili.
Che succede se è il coniuge a essere titolare di pensione?
Laddove dovesse essere il coniuge il titolare di pensione, mentre chi richiede la prestazione ha redditi pari a zero, allora le regole per il calcolo dell’assegno sociale sarebbero differenti.
Nel valutare lo stato di bisogno economico che dà diritto all’assegno sociale, infatti, si tiene conto anche della situazione reddituale del coniuge.
Nel dettaglio, non ci sono problemi se il coniuge percepisce una pensione d’importo inferiore all’assegno sociale stesso, quindi fino a 6.542,51 euro, in quanto in tal caso si avrà comunque diritto al massimo dell’importo.
Esempio, Tizia prende 500 euro di pensione, Caio può fare richiesta di assegno sociale e avere così diritto a 503,27 euro al mese.
Se invece il reddito dell’altro coniuge è superiore alla suddetta soglia ma comunque inferiore a due volte l’assegno sociale annuo, quindi 13.085,02 euro, allora l’importo dell’assegno sociale sarà calcolato sottraendo il reddito dalla suddetta soglia.
Ad esempio, Tizia prende 700 euro di pensione al mese, 9.100 euro l’anno. Caio potrà richiedere l’assegno sociale, ma avrà diritto solamente a un assegno sociale di 306,54 euro.
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