Dall’1 gennaio 2025 cambiano i requisiti per l’Assegno sociale. Nuove regole anche per quanto riguarda il calcolo dell’importo per quella che ancora oggi è conosciuta anche come pensione sociale.
Quando si parla di pensione sociale è più corretto fare riferimento all’Assegno sociale Inps, prestazione che spetta a coloro che una volta raggiunta l’età legale per la pensione hanno una condizione economica complicata, con reddito che deve essere persino pari a zero per avere diritto al pieno importo della prestazione (altrimenti ne viene riconosciuta solo una parte).
Ogni inizio anno è bene ripetersi le domande più comuni a riguardo, come ad esempio di quanto è la pensione sociale, come pure su quali sono i limiti di reddito, in quanto queste informazioni sono soggette a periodica rivalutazione.
Dall’1 gennaio prossimo, quindi, cambia l’importo dell’Assegno sociale come pure la platea di chi ne ha diritto. Una buona notizia perché trattandosi di un adeguamento effettuato con l’intento di mantenere inalterato il potere d’acquisto, ne deriva un aumento tanto per l’uno quanto per l’altro aspetto. Possiamo quindi dire che nel 2025 spettano più soldi di pensione sociale e a più persone, per quanto comunque la differenza rispetto al 2024 sia minima visto che la rivalutazione accertata è stata pari ad appena lo 0,8%.
A tal proposito, ecco una guida aggiornata sulla pensione sociale, tanto per gli uomini quanto per le donne, con tutte le istruzioni necessarie per farne domanda.
Requisiti
Per richiedere l’assegno sociale 2025 bisogna innanzitutto rispettare alcuni specifici requisiti, ovvero:
- età, pari almeno a 67 anni;
- essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Spetta anche agli stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- residenza effettiva e dimora abituale in Italia;
- reddito personale non superiore all’importo annuo dell’assegno sociale stesso, mentre il reddito coniugale non deve superare di due volte lo stesso valore.
Possono presentare domanda anche i cittadini comunitari ed extra-comunitari titolari di carta di soggiorno e i residenti in Italia in via continuativa da almeno 10 anni.
Quali redditi si considerano
Ai fini del calcolo della sussistenza dei requisiti per presentare domanda di assegno sociale, rientrano nel reddito utile:
- redditi assoggettabili all’Irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
- redditi esenti da imposta;
- redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta. Ad esempio: vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private;
- redditi soggetti a imposta sostitutiva. Ad esempio: interessi postali e bancari, interessi dei Bot, Cct e di ogni altro titolo di Stato, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni;
- redditi di terreni e fabbricati;
- pensioni di guerra;
- rendite vitalizie erogate dall’Inail;
- pensioni dirette erogate da Stati esteri;
- pensioni e assegni erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili, ai sordi;
- assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.
Al contrario, non vengono considerati per il calcolo del reddito:
- i trattamenti di fine rapporto e gli anticipi sui trattamenti stessi;
- il reddito della casa di abitazione;
- le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
- le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
- assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915/1918;
- arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.
Importo e limite di reddito
Grazie alla rivalutazione che dall’1 gennaio verrà effettuata sui trattamenti assistenziali e previdenziali, l’importo mensile dell’assegno sociale erogato nel 2025 sale a 538,68 euro e la prestazione è riconosciuta per 13 mensilità. Importo che grazie all’incremento al milione può salire ulteriormente, fino a 739,83 euro (per merito di un aumento di 201,15 euro) al compimento dei 70 anni.
Hanno diritto all’assegno sociale in misura intera:
- i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
- i soggetti coniugati che abbiano un reddito familiare inferiore all’ammontare annuo dell’assegno, quindi 7.002,84 euro nel 2025.
Hanno diritto all’assegno o pensione sociale in misura ridotta:
- i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno, quindi 7.002,84 euro;
- i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno, dunque 14.005,68 euro nel 2025.
A seconda dei casi, quindi, spetta un importo pieno o una sola integrazione, con l’intento comunque di garantire alla persona un reddito annuo di almeno 7.002,84 euro.
Come si calcola
Nessun problema per coloro che hanno un reddito personale pari a zero, o un reddito coniugale inferiore all’importo dell’assegno sociale stesso. Questi, infatti, hanno diritto comunque al massimo dell’importo, pari a 538,68 per 13 mesi.
L’importo viene ridotto per chi ha un reddito diverso da zero ma comunque inferiore ai limiti annui. In tal caso l’assegno sociale si calcola sottraendo dal limite annuo il valore del reddito personale (o coniugale a seconda dei casi).
Ad esempio, chi ha un reddito personale di 3.000 euro avrà diritto a una pensione sociale di 4.002,84 euro (7.002,84 - 3.000), quindi circa 307 euro al mese.
Per chi è sposato si tiene conto anche del reddito coniugale. Dalla soglia di 14.005,68 euro va infatti sottratta la somma dei redditi percepiti da marito e moglie.
L’importo spettante sarà quello più basso risultato dalle due operazioni (reddito individuale e reddito coniugale).
Quando si perde
L’assegno sociale si perde quando vengono a mancare i requisiti richiesti. Ad esempio, quando in un successivo momento il titolare dell’assegno percepisce un reddito superiore a quello richiesto dalla normativa.
Per questo motivo ogni anno chi percepisce l’assegno sociale deve inviare il modello Red all’Inps. Nel caso in cui da questo modello ne dovesse risultare un superamento delle suddette soglie reddituali, allora l’assegno sociale decade.
Ma attenzione: l’assegno sociale si perde anche qualora il suddetto modello non viene inviato entro la scadenza. Nei primi 60 giorni di ritardo l’Inps lo sospende, dopodiché l’assegno sociale decade e bisognerà fare una nuova domanda.
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Come fare domanda
La domanda per richiedere l’assegno sociale nel 2024 può essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica, attraverso i seguenti canali:
- sito web dell’Inps (accesso con Spid, Cie o Cns);
- contact center (803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico);
- patronati e intermediari dell’Inps.
Nella domanda per richiedere la pensione sociale bisogna inserire i seguenti documenti:
- l’autocertificazione dei dati personali;
- la dichiarazione della situazione reddituale;
- la dichiarazione di responsabilità riguardo eventuale ricovero in istituto con retta a carico dello Stato.
In caso di ricovero infatti l’assegno viene ridotto:
- del 50% se la retta è a totale carico dello Stato;
- del 25% se la retta è pagata dall’interessato o dai familiari ed è di un importo inferiore alla metà dell’assegno sociale;
- nessuna diminuzione se la retta comporta una spesa superiore al 50% dell’assegno.
Se l’assegno o la pensione sociale viene rifiutata, si può fare ricorso al Comitato provinciale dell’Inps entro 90 giorni dal ricevimento della comunicazione di rifiuto.
Attenzione: non è possibile richiedere gli arretrati dell’assegno sociale.
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