Si ha diritto agli arretrati dell’assegno (ex pensione) sociale? Sì, ma solo in determinate circostanze (vediamo quali).
In questo articolo faremo chiarezza su quando si ha diritto agli arretrati dell’assegno sociale, quella prestazione economica erogata a domanda (e questo è un fattore molto importante da tenere in mente per il proseguo di questa guida) a quei cittadini italiani e stranieri che al compimento dei 67 anni si trovano in una condizione economica di disagio.
Ci sono dei casi, infatti, in cui l’assegno sociale non si richiede, o comunque non si percepisce, da quando se ne maturano i requisiti e quindi si vuole capire se ci sono delle possibilità di percepire anche degli arretrati.
Ebbene, in alcuni casi sì e in altri no: non sempre, quindi, spettano gli arretrati dell’assegno sociale, prestazione che - ricordiamo - nel 2021 ha un valore di 460,28€ per 13 mensilità, corrispondenti dunque a 5.983,64€ annui.
Assegno sociale: da quando decorre?
Non basta soddisfare le condizioni per poter beneficiare dell’assegno sociale per averne diritto. Trattandosi di una prestazione erogabile esclusivamente su domanda dell’interessato, è necessario presentare relativa richiesta all’Inps per averne diritto.
A tal proposito, la regola base vuole che l’assegno sociale venga corrisposto dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si presenta domanda. Per chi ne presenta domanda a luglio, dunque, la prima mensilità dovrebbe essere pagata ad agosto.
Assegno sociale pagato in ritardo dall’Inps: spettano gli arretrati
Potrebbe succedere, però, che l’Inps impieghi più del tempo necessario per la fase d’istruttoria, e dunque non riesca a pagare l’assegno sociale nel mese successivo a quello in cui si presenta domanda.
In questo caso, comunque, il richiedente non ha nulla da temere poiché se ne soddisfa i requisiti avrà diritto sia all’assegno sociale che agli arretrati. Se ad esempio si presenta domanda a luglio, ma l’Inps arriva a un esito positivo solo a ottobre, si avrà comunque diritto anche alle mensilità pregresse non pagate causa ritardo dell’Istituto, quindi a quelle di agosto, settembre e ottobre.
Assegno sociale dopo ricorso all’Inps: spettano gli arretrati?
Potrebbe anche succedere che inizialmente l’Inps respinga la domanda per mancanza dei requisiti, o comunque per un vizio amministrativo. In quel caso il richiedente ha tempo 90 giorni per presentare ricorso all’Inps e far valere le proprie ragioni.
In caso di accoglimento del ricorso, e quindi di riconoscimento del diritto all’assegno sociale, si avrebbe anche diritto agli arretrati. Verrebbero, dunque, pagate tutte le mensilità a partire dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda originaria.
Assegno sociale, domanda in ritardo: spettano gli arretrati
Cosa succede se invece è il richiedente a presentare domanda in ritardo? Pensiamo, ad esempio, a chi ha compiuto 67 anni a marzo ma ha presentato domanda solamente a luglio. Ebbene, in questo caso - dal momento che non c’è retroattività - non verranno riconosciute le mensilità antecedenti. In ogni caso la prima mensilità a cui si ha diritto sarebbe quella di agosto.
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