Indennità di accompagnamento, nuovo importo 2025. Le regole aggiornate

Simone Micocci

29 Gennaio 2025 - 11:10

Indennità di accompagnamento, aggiornato l’importo a decorrere dall’1 gennaio 2025. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Indennità di accompagnamento, nuovo importo 2025. Le regole aggiornate

Cambia l’importo dell’indennità di accompagnamento, come ufficializzato dall’Inps con la circolare n. 23 del 28 gennaio con la quale sono stati comunicati anche gli aggiornamenti intervenuti sulle prestazioni di invalidità civile.

Ogni inizio anno, infatti, le prestazioni assistenziali, tra le quali figura anche l’indennità di accompagnamento appunto, vengono adeguate al costo della vita, comportando un aumento tanto dell’importo quanto - ma solo quando previsto, e non è questo il caso - del limite reddituale entro cui stare per averne diritto.

Ricordiamo poi che questa non è l’unica novità per l’indennità di accompagnamento: dall’1 gennaio 2025, infatti, a questa si aggiunge anche la prestazione universale, un sostegno riconosciuto esclusivamente a coloro che hanno un livello di bisogno assistenziale gravissimo.

Cos’è

L’indennità di accompagnamento, conosciuta comunemente anche come “accompagno”, è la prestazione assistenziale che viene erogata dall’Inps alle persone, mutilate o totalmente invalide, per le quali è accertata l’impossibilità di deambulare senza aiuto. Lo stesso vale per gli invalidi civili totali che sono risultati incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita.

Si tratta di una prestazione non reversibile, ed è regolata dalla legge 18/1980.

Spetta su domanda della persona interessata, per un importo che quest’anno è aumentato per effetto della rivalutazione. Ricordiamo poi che a differenza degli altri sostegni riconosciuti agli invalidi civili, l’indennità di accompagnamento spetta indipendentemente dal reddito.

Possono esserci quindi invalidi civili che prendono solamente l’indennità di accompagnamento. Come pure potrebbe essere l’inverso: per avere diritto a quello che è anche conosciuto come accompagno, infatti, non basta avere una percentuale di invalidità del 100%. Nel verbale, infatti, deve essere chiaramente specificato che a causa della menomazione o dell’invalidità non si è nella condizione di poter svolgere le suddette funzioni.

Per ricevere la somma economica tuttavia è necessario soddisfare i requisiti stabiliti dall’Istituto previdenziale, pena il rifiuto della domanda. Vediamoli nel dettaglio.

Requisiti

L’indennità di accompagnamento spetta, unicamente al titolare della minorazione, indipendente dall’età e dalle condizioni reddituali proprie o del nucleo familiare convivente, in presenza di precisi requisiti stabiliti dalla legge e indicati dall’Inps:

  • totale inabilità (100%) per affezioni fisiche o psichiche;
  • impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita e necessità di un’assistenza continua;
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari è necessaria l’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari serve il permesso di soggiorno di almeno un anno (si veda l’articolo 41 TU immigrazione);
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale.

Per chi ha più di 65 anni (e quindi non è più valutabile sul piano dell’attività lavorativa) l’indennità di accompagnamento spetta a condizione che essi abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni dell’età.

Non ci sono limiti di reddito, in quanto l’accompagno spetta indistintamente dalla condizione economica dell’interessato. Potrebbe succedere, ad esempio, che un invalido civile al 100% con persistenti difficoltà a deambulare e un reddito mensile di 20.000€ non abbia diritto all’assegno mensile d’invalidità civile in quanto ha un reddito superiore alla soglia massima consentita, pari a 19.772,50 euro nel 2025, ma possa comunque godere dell’indennità di accompagnamento.

Chi è escluso

Sono esclusi dal diritto all’indennità di accompagnamento gli invalidi che:

  • sono ricoverati gratuitamente in istituto per un periodo superiore a 30 giorni;
  • percepiscono altra indennità analoga per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio (salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole).

Importo 2025

È la circolare Inps n. 23 del 28 gennaio 2025 a indicare l’importo dell’indennità di accompagnamento aggiornato.

Nel dettaglio, la cifra dell’assegno dal 1° gennaio 2025 è pari a 542,02 euro (rispetto ai 531,76 euro dello scorso anno). Spetta per 12 mensilità (senza tredicesima): quindi l’importo annuale è di 6.504,24 euro. Il beneficio è corrisposto in misura fissa indipendentemente dal reddito personale e familiare del disabile.

L’indennità di accompagnamento è cumulabile con altre prestazioni?

L’indennità di accompagnamento non è una prestazione cumulabile con altri trattamenti simili quali ad esempio invalidità contratte per causa di guerra, di lavoro o di servizio e con l’indennità di frequenza.

Invece è cumulabile con gli altri trattamenti assistenziali e previdenziali come ad esempio la pensione di inabilità civile, o le pensioni dirette e indirette.

Come anticipato, è cumulabile anche con la cosiddetta prestazione universale, un importo di 850 euro da spendere per sostenere il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro, nonché per l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

Come fare domanda

Il primo passaggio da seguire per richiedere l’indennità di accompagnamento è recarsi presso il proprio medico di base e domandare il rilascio del certificato medico, necessario all’accertamento sanitario. All’interno del certificato vi è un codice identificativo indispensabile per perfezionare la domanda.

Per inoltrare la richiesta sono disponibili due canali:

  • direttamente dal sito Inps, se in possesso dello Spid, seguendo il percorso: Servizi on line>Servizi per il cittadino>Invalidità civile: invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari;
  • tramite i patronati o le associazioni di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS), usufruendo dei servizi telematici offerti dai siti degli stessi.

Quando viene pagato

L’assegno di invalidità, e la relativa indennità di accompagnamento se riconosciuta, viene erogato dall’Inps dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, il tempo necessario a prendere in carico la richiesta e verificare la sussistenza dei requisiti.

Una volta riconosciuto questo viene pagato nello stesso giorno di paga delle pensioni, quindi il primo giorno bancabile di ogni mese.

Indennità di accompagnamento per ciechi assoluti

La suddetta misura non va confusa con un’altra tipologia d’indennità di accompagnamento, ossia quella che l’Inps riconosce in favore dei ciechi totali, o assoluti, ossia coloro che hanno un residuo visivo pari a zero in entrambi gli occhi anche in caso di correzioni.

È l’articolo 1 della legge 406/1968 a riconoscere l’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti, la quale - come l’accompagno per invalidi civili - non tiene conto né dell’età dell’invalido né della sua condizione reddituale. A differenza dell’accompagno, però, questa spetta per intero, e senza interruzioni, anche nel caso in cui il titolare della prestazione fosse ricoverato in istituto pubblico.

L’importo dell’indennità di accompagnamento per ciechi assoluti è stato anch’esso aggiornato al 1° gennaio 2025, salendo a 1.022,44 euro, cifra riconosciuta per dodici mensilità per un totale annuo di 12.269,28 euro.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO