Prestazione Universale Inps, ecco la circolare con tutte le informazioni su importi, requisiti e invio della domanda.
Con il messaggio n. 4490 del 30 dicembre, l’Inps ha fatto chiarezza su modalità di riconoscimento e requisiti per la cosiddetta Prestazione Universale, la misura a sostegno delle persone anziane con un grave disagio psico fisico che si va ad aggiungere all’indennità di accompagnamento riconoscendo un importo di 850 euro al mese da spendere per servizi di assistenza qualificati.
A prevederlo è il Decreto n. 29 del 15 marzo 2024, recante “Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane”, con il quale appunto viene disciplinata una nuova misura di sostegno chiamata Prestazione Universale, definendo i requisiti necessari per averne accesso.
A tal proposito, proprio in questi giorni è stata fatta luce su quale deve essere la condizione di salute della persona anziana affinché possa configurarsi il bisogno assistenziale gravissimo richiesto dalla normativa. Le indicazioni sono state fornite infatti solo il 19 dicembre dalla commissione tecnico-scientifica incaricata, sciogliendo così i dubbi su qual è davvero la platea che avrà accesso a questa nuova misura.
Cosa prevede la riforma delle politiche in favore delle persone anziane
Dall’1 gennaio 2025 il bonus 850 euro rivolto alle persone anziane non autosufficienti, conosciuto anche come Prestazione universale, entra ufficialmente nel nostro ordinamento (ma per adesso solamente in forma sperimentale).
A prevederlo il decreto legislativo n. 29 del 15 marzo 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo scorso, contenente disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Il cosiddetto Decreto Anziani prevede una serie di misure rivolte alle persone più avanti con l’età, finalizzate a:
- la prevenzione della fragilità e per la promozione della salute, dell’invecchiamento attivo, della sanità preventiva e della telemedicina;
- il contrasto all’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva, nonché promozione del mantenimento delle capacità fisiche, intellettive e sociali;
- la promozione dell’alfabetizzazione informatica e di facilitazione digitale.
A queste si aggiungono poi delle vere e proprie misure assistenziali, come appunto la nuova prestazione universale che in aggiunta all’indennità di accompagnamento già percepita garantirà un sostegno mensile appena inferiore ai 1.400 euro mensili.
Tuttavia, questo nuovo bonus sarà rivolto a un numero limitato di persone anziane: visti i requisiti fissati dal decreto Anziani è stimata una platea di circa 25 mila persone. Da qui le critiche delle opposizioni, con il Movimento 5 Stelle che ad esempio ritiene la platea “limitata” a fronte di 4 milioni di anziani non autosufficienti.
Approfondiamo quindi questi requisiti così da capire quando spetta il bonus 850 euro in aggiunta all’indennità di accompagnamento facendo chiarezza su qual è la data di arrivo nonché la procedura per il riconoscimento.
I requisiti
Come anticipato la misura spetta a un numero limitato di anziani non autosufficienti. Tra i requisiti fissati dal Decreto anziani, infatti, sono richiesti:
- un’età anagrafica di almeno 80 anni;
- livello di bisogno assistenziale gravissimo
- Isee non superiore a 6.000 euro;
- titolarità dell’indennità di accompagnamento o comunque essere in possesso dei requisiti per il riconoscimento della stessa.
A tal proposito, affinché possa essere riconosciuto il bisogno assistenziale gravissimo, la persona deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- a) coma, Stato Vegetativo (SV) oppure di Stato di Minima Coscienza (SMC) e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS)<=10;
- b) persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non invasiva continuativa (24/7);
- c) persone con grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS)>=4;
- d) persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della lesione, identificata dal livello sulla scala ASIA Impairment Scale (AIS) di grado A o B. Nel caso di lesioni con esiti asimmetrici ambedue le lateralità devono essere valutate con lesione di grado A o B;
- e) persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare con bilancio muscolare complessivo <= 1 ai 4 arti alla scala Medical Research Council (MRC), o con punteggio alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) >= 9, o in stadio 5 di Hoehn e Yahr mod;
- f) persone con deprivazione sensoriale complessa intesa come compresenza di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione o con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento e ipoacusia, a prescindere dall’epoca di insorgenza, pari o superiore a 90 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;
- g) persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5;
- h) persone con diagnosi di Ritardo Mentale Grave o Profondo secondo classificazione DSM-5, con QI<=34 e con punteggio sulla scala Level of Activity in Profound/Severe Mental Retardation (LAPMER) <= 8;
- i) ogni altra persona in condizione di dipendenza vitale che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.
In ogni caso, comunque, affinché possa essere riconosciuta la disabilità gravissima è necessaria l’assistenza continua 24 ore su 24, la cui interruzione, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte.
Cosa spetta
A chi ne soddisfa i requisiti spetta la cosiddetta prestazione universale che può essere percepita sotto forma di pagamento diretto della somma prevista oppure usufruendo di servizi alla persona.
Nel dettaglio, l’importo - che non fa reddito e non può essere soggetto a pignoramento - consiste in due quote:
- la prima, fissa, corrispondente all’indennità di accompagnamento (nel 2024 pari a 531,76 euro ma che il prossimo anno godrà di un piccolo aumento dovuto alla rivalutazione)
- la seconda, di tipo integrativo, definita come assegno di assistenza pari a 850 euro, soldi destinati a sostenere il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro, nonché per l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
L’utilizzo degli 850 euro è quindi limitato a un certo tipo di servizi. Per questo motivo eventuali somme non spese devono essere restituite.
Quando arriva la prestazione universale da 850 euro
Come anticipato, la prestazione universale per il momento viene introdotta in forma sperimentale, dall’1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Spetta quindi per due anni, a partire dal prossimo, al fine di promuovere il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.
Come farne domanda
La domanda per la prestazione deve essere inviata online dal 1° giorno del mese in cui si compiono 80 anni, tramite il portale Inps (“Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”) utilizzando Spid, Cie, Cns o eIdas, oppure attraverso gli Istituti di patronato.
La domanda può essere presentata dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Se accolta, la prestazione sarà erogata dal mese di presentazione fino al termine della sperimentazione (quindi fino al 31 dicembre 2026), purché siano rispettati i requisiti. La domanda è elaborata solo se l’età minima di 80 anni è già stata raggiunta o sarà raggiunta entro il mese di presentazione.
Per maggiori informazioni a riguardo potete scaricare il messaggio Inps che trovate di seguito.
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