A quanti anni si va in pensione in Europa? Ecco un’analisi approfondita considerando tanto l’età legale di pensionamento quanto quella media effettiva. Ecco come sta messa l’Italia.
“In Italia si va in pensione molto più tardi rispetto al resto d’Europa”, vero o falso? Per rispondere a questa domanda ci sono diverse considerazioni da fare: la prima riguarda la differenza tra l’età legale pensionabile e l’età media effettiva di pensionamento.
Con la prima si indica il limite di età ordinamentale che rappresenta un punto di riferimento per i lavoratori, che in Italia possiamo identificare con la pensione di vecchiaia a 67 anni. Ogni Paese però non prevede una sola misura per andare in pensione: esistono infatti più soluzioni, alcune delle quali consentono di anticipare il collocamento in quiescenza rispetto a quanto stabilito dall’età legale pensionabile.
Spesso queste misure premiano coloro che hanno maturato più anni di contributi, come succede in Italia con la pensione anticipata con la quale si smette di lavorare una volta raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica. Chi ha iniziato molto presto a lavorare, quindi, riesce ad andare in pensione con qualche anno di anticipo rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, così come possono fare coloro che soddisfano i requisiti per accedere ad altre misure di flessibilità come possono essere Quota 41 (riservata ai precoci), Quota 103 e Opzione Donna.
Considerando tutte queste opzioni, ne risulta quindi un’età pensionabile più bassa, come tra l’altro certificato dall’Inps qualche giorno fa. In media in Italia si va in pensione a poco più di 64 anni, un’età che tra l’altro è considerata troppo bassa ai fini della sostenibilità dell’intero sistema.
Per fare un confronto tra Italia ed Europa, quindi, bisogna considerare tanto l’età pensionabile legale quanto quella media, così da avere una panoramica più ampia.
L’età legale per la pensione in Europa
Nella seguente infografica è indicata l’età legale pensionabile nei singoli Paesi europei, senza prendere in considerazione misure che consentono il pensionamento anticipato.
Ed effettivamente da qui si può vedere come l’Italia oggi sia uno dei Paesi in cui si va in pensione più tardi, per quanto comunque su per giù l’età di riferimento non si discosta così tanto. Non c’è quindi un Paese in cui si va in pensione tanto prima rispetto agli altri, anche perché va detto che quello della sostenibilità del sistema previdenziale è un problema comune a tutti. Ed è destinato ad aggravarsi nei prossimi anni quando il numero dei pensionati crescerà, mentre quello dei lavoratori è resterà più o meno lo stesso. Ciò significa che le entrate resteranno stabili, mentre la spesa per le pensioni aumenterà.
Per questo motivo la maggior parte dei Paesi ha approvato un piano per l’allungamento dell’età pensionabile. Già il prossimo anno alcuni dati di questa tabella potrebbero essere superati dal momento che l’età legale per la pensione aumenterà. Pensiamo ad esempio alla Francia, dove oggi come si può notare dall’infografica si va in pensione a 62 anni: qui però lo scorso anno è stato approvato un innalzamento dell’età pensionabile con l’obiettivo di arrivare, con un ritmo di 3 mesi l’anno, a 64 anni nel 2030.
L’età media di pensionamento in Europa
Discorso differente se invece si guarda all’età pensionabile media, estendendo la nostra analisi alle altre misure che consentono di andare in pensione, abbassando l’età rispetto a quella legale. Come anticipato, infatti, tra pensione anticipata e altre opzioni di flessibilità, alcune delle quali come Quota 97,6 riservate ad alcune tipologie di lavoratori, in Italia di fatto si va in pensione a 64 anni e qualche mese.
A indicare l’età effettiva in cui si va in pensione in Europa è l’Ocse nel Rapporto pensions at a glance 2023. Prendendo in esame il 2022, si risponde alla domanda su qual è l’età media di pensionamento considerando una persona che ha iniziato a lavorare a 22 anni di età mantenendo una carriera continuativa.
Paese | Età media di pensionamento |
---|---|
Austria | 65 anni uomini, 60 anni donne |
Belgio | 65 anni |
Repubblica Ceca | 63,8 anni |
Danimarca | 67 anni |
Estonia | 64,3 anni |
Finlandia | 65 anni |
Francia | 63,8 anni |
Germania | 65,8 |
Grecia | 62 anni |
Ungheria | 65 anni uomini, 62 anni donne |
Islanda | 67 anni |
Irlanda | 66 anni |
Italia | 64 anni |
Lettonia | 64,3 anni |
Lituania | 64,3 anni |
Lussemburgo | 62 anni |
Paesi Bassi | 66,6 anni |
Norvegia | 67 anni |
Polonia | 65 anni |
Portogallo | 65,6 anni |
Slovacchia | 62,8 anni |
Slovenia | 62 anni |
Spagna | 65 anni |
Svezia | 65 anni |
Svizzera | 65 anni |
Regno Unito | 66 anni |
Questa tabella quindi ci restituisce un quadro diverso da quello emerso dalla suddetta infografica, visto che considerando l’età media pensionabile l’Italia non è più il Paese in cui si smette di lavorare più tardi. Le misure di flessibilità, specialmente quelle introdotte in questi anni al fine di alleggerire il peso della riforma Fornero, hanno contribuito ad abbassare notevolmente questa soglia. Ma non è detto sarà sempre così: alla luce di un’età pensionabile effettiva considerata troppo bassa, l’Italia ha preso un impegno con il Piano strutturale di bilancio appena approvato, promettendo che valuterà l’approvazione di quelle misure necessarie a tenere le persone più al lungo al lavoro.
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