Quota 97,6, domande di riconoscimento entro maggio per chi vuole andare in pensione - senza ritardi - nel 2026.
Con il messaggio n. 801 del 2025, l’Inps ha fatto chiarezza su quali sono i passaggi necessari per accedere alla cosiddetta Quota 97,6, misura che consente a una parte di lavoratori di andare in pensione con netto anticipo rispetto a quanto richiesto dalla pensione di vecchiaia.
Con Quota 97,6, infatti, si va in pensione a 61 anni e 7 mesi di età, ma ci sono altri requisiti da soddisfare. Questa misura di pensionamento anticipato, infatti, è riservata ai lavoratori che per gran parte della loro carriera sono stati impiegati in mansioni particolarmente usuranti, condizione che deve essere riconosciuta dall’Inps con largo anticipo.
Come specificato nel messaggio Inps 801/2025 - che trovate di seguito in allegato - infatti, entro il 1° maggio va inviata la domanda di riconoscimento dei requisiti per l’accesso a Quota 97,6 nel 2026. Una scadenza importante ma che se non rispettata non compromette l’accesso alla misura. Semplicemente, infatti, non soddisfare le scadenze previste comporta un ritardo nel pensionamento ma non ne preclude il diritto.
A tal proposito, è bene informarsi su come funziona questa misura che consente di andare in pensione poco dopo il compimento dei 61 anni così da capire se siete nella condizione di potervi accedere, presentando così domanda di riconoscimento entro la scadenza dell’1 maggio senza rischiare di dover attendere qualche mese in più per smettere di lavorare.
A chi si rivolge Quota 97,6
Come anticipato, questa misura è riservata ai soli lavoratori che per anni (almeno per la metà della vita lavorativa oppure per almeno 7 anni negli ultimi 10) hanno svolto - e continuano a farlo - professioni particolarmente usuranti.
Sono considerati lavori usuranti quelli descritti dall’articolo 1 del d.lgs n. 67 del 2011, quali:
- lavori in galleria, cava o miniera
- lavori nelle cave
- lavori nelle gallerie
- lavori in cassoni ad aria compressa
- lavori svolti dai palombari
- lavori ad alte temperature
- lavorazione del vetro cavo
- lavori espletati in spazi ristretti
- lavori di asportazione dell’amianto
A questi vanno aggiunti coloro che svolgono lavoro notturno per almeno 6 ore consecutive nell’intervallo da mezzanotte alle 5:00 e per almeno 64 notti l’anno. In alternativa, bastano 3 ore nello stesso intervallo, a patto che ciò avvenga per l’intero anno lavorativo.
Possono accedervi anche gli addetti alla linea catena, ossia chi svolge mansioni caratterizzate dalla ripetizione costante delle stesse, e ancora i conducenti di veicoli di capienza complessiva non inferiore a nove posti (purché adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo).
I requisiti
Per andare in pensione in anticipo con questa misura occorre che la somma tra l’età anagrafica e i contributi restituisca un risultato almeno pari a 97,6. Inoltre, l’età deve essere di minimo 61 anni e 7 mesi, mentre gli anni di contributi 35.
Tuttavia, questa possibilità è riservata ai soli lavoratori usuranti del suddetto elenco, nonché ai lavoratori notturni con più di 77 notti lavorate ogni anno. Con meno notti non si parla più di Quota 97,6, bensì di Quota 98,6 e 99,6. Ed è importante sottolineare anche che nel caso dei lavoratori autonomi è richiesto un anno in più per il pensionamento.
A tal proposito, ecco una tabella che sintetizza i requisiti per l’accesso in base alla categoria di appartenenza.
Tipologia lavoratore | Età | Contributi | Quota (risultato somma tra età e contributi) |
---|---|---|---|
Subordinati usuranti e notturni con più di 77 notti lavorate l’anno | 61 anni e 7 mesi | 35 anni | 97,6 |
Autonomi usuranti e notturni con più di 77 notti lavorate l’anno | 62 anni e 7 mesi | 35 anni | 98,6 |
Subordinati notturni (tra le 72 e le 77 notti lavorate l’anno) | 62 anni e 7 mesi | 35 anni | 98,6 |
Autonomi notturni (tra le 72 e le 77 notti lavorate l’anno) | 63 anni e 7 mesi | 35 anni | 99,6 |
Subordinati notturni (tra le 64 e le 71 notti lavorate l’anno) | 63 anni e 7 mesi | 35 anni | 99,6 |
Autonomi notturni (tra le 64 e le 71 notti lavorate l’anno) | 64 anni e 7 mesi | 35 anni | 100,6 |
Quota 97,6 nel 2025
A differenza delle altre opzioni di pensionamento, per smettere di lavorare ricorrendo a Quota 97,6 bisogna prima di tutto fare domanda di riconoscimento dei requisiti all’Inps.
Tale richiesta va effettuata entro l’1 maggio dell’anno precedente a quello del pensionamento. Per andarci nel 2025, quindi, il termine è scaduto ma non bisogna disperare.
Superata la suddetta scadenza, infatti, l’accesso a Quota 97,6 non è precluso, semplicemente viene rimandata la decorrenza dell’assegno. Nel dettaglio, per tutte le domande presentate successivamente all’1 agosto dell’anno prima, la liquidazione dell’assegno è rimandata di 3 mesi.
Quindi, è ancora possibile fare domanda all’Inps per il riconoscimento dei requisiti, e in caso di risposta affermativa inviare la vera e propria richiesta di pensionamento.
Le istruzioni per l’invio della suddetta richiesta, nonché sulla documentazione da allegare, sono contenute nel messaggio Inps n. 812 del 23 febbraio 2024 che trovate di seguito in allegato.
Quota 97,6 nel 2026
C’è ancora tempo, invece, per fare la richiesta di riconoscimento dei requisiti per l’accesso a Quota 97,6 nel 2026 senza farsi carico di un ritardo dei pagamenti.
Come indicato nel messaggio n. 801 del 5 marzo scorso, tale richiesta va inviata entro il 1° maggio. Altrimenti, per le richieste presentate tra il 2 maggio e l’1 giugno scatta un ritardo di 1 mese per il pagamento dell’assegno, 2 mesi per chi invece lo fa tra il 2 giugno e il 31 luglio prossimo.
Come visto sopra, invece, per le domande presentate dall’1 agosto dalla maturazione dei requisiti al pagamento del primo assegno di pensione trascorrono 3 mesi.
Di seguito il testo del messaggio Inps con tutte le istruzioni a riguardo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA