Quali sono i lavori gravosi e usuranti? Ecco quali professioni rientrano nell’elenco aggiornato al 2025 e quali agevolazioni prevedono sul piano pensionistico.
Nel panorama lavorativo italiano, alcune professioni sono riconosciute come particolarmente faticose o rischiose, capaci di compromettere la salute e il benessere del lavoratore a lungo termine.
Queste attività sono note come “lavori gravosi” o “lavori usuranti” e, per le ragioni appena descritte, godono di specifiche tutele, tra cui la possibilità di accedere con anticipo alla pensione.
A seguito dell’aggiornamento normativo del 2025, è importante sapere quali siano queste professioni e a quali benefici comportano.
Lavori gravosi e usuranti, che differenze ci sono?
Molte persone pensano erroneamente che i due termini siano sinonimi. In realtà, tra i lavori gravosi e quelli usuranti ci sono delle differenze. Vediamo quali.
Lavori usuranti
I lavori usuranti sono delle attività lavorative che richiedono un impegno psicofisico intenso e prolungato, spesso in condizioni ambientali difficili e con turni di molte ore.
Sono stati definiti dal Decreto Legislativo n. 374 dell’11 agosto 1993 (poi ampliati in occasione del Decreto Legislativo 67/2011) e includono una serie di lavori manuali molto pesanti.
Alcuni esempi sono i lavori in galleria, cave o miniere, quelli svolti ad alte temperature o in spazi ristretti e quelli in cui si è a contatto con materiali tossici o pericolosi, come la rimozione dell’amianto.
Lavori gravosi
I lavori gravosi, invece, sono quelle mansioni che pur non rientrando tra quelle usuranti comportano comunque un elevato carico sia fisico che mentale. Queste professioni sono state individuate più recentemente, in occasione della Legge di Stabilità 2017 e successivamente sono state ampliate con il Decreto del 5 febbraio 2018 e la Legge di Bilancio 2022.
Tra queste rientrano, ad esempio, gli operatori dell’edilizia, i conduttori di mezzi pesanti, alcune professioni sanitarie e alcune tipologie di insegnanti.
Quali sono i lavori gravosi e usuranti? L’elenco completo
Di seguito, la lista completa dei lavori gravosi e delle professioni considerate usuranti, secondo gli ultimi aggiornamenti del 2025.
Lista dei lavori usuranti
- Lavori in galleria, cava o miniera, svolti in sotterraneo.
- Lavori ad alte temperature, come quelli nelle fonderie.
- Lavori in cassoni ad aria compressa.
- Lavori svolti dai palombari.
- Lavorazione del vetro cavo.
- Lavori in spazi ristretti, come nella manutenzione navale.
- Lavori di asportazione dell’amianto.
- Lavoratori notturni a turni o per l’intero anno.
- Addetti alla “linea catena”.
- Conducenti di veicoli adibiti al trasporto pubblico collettivo con capienza non inferiore a nove posti.
Lista dei lavori gravosi
- Addetti alla concia di pelli e pellicce.
- Addetti ai servizi di pulizia.
- Facchini e addetti allo spostamento merci.
- Conducenti di camion o mezzi pesanti.
- Conducenti di treni e personale viaggiante.
- Guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni.
- Infermieri o ostetriche che operano su turni.
- Maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia.
- Operai edili o manutentori di edifici.
- Operatori ecologici e addetti alla raccolta dei rifiuti.
- Addetti all’assistenza di persone non autosufficienti.
- Lavoratori marittimi.
- Pescatori.
- Operai agricoli.
- Operai siderurgici.
- Professori di scuola primaria e pre-primaria.
- Tecnici della salute.
- Addetti alla gestione dei magazzini.
- Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali.
- Operatori della cura estetica.
- Professioni qualificate nei servizi personali.
- Artigiani, operai specializzati e agricoltori.
- Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il trattamento dei minerali.
- Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli.
- Conduttori di forni e impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati.
- Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta.
- Operatori di macchinari per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e fine.
- Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il trattamento e la distribuzione delle acque.
- Conduttori di mulini e impastatrici.
- Conduttori di forni e impianti per il trattamento termico dei minerali.
- Operai semi-qualificati addetti a macchinari fissi per la lavorazione in serie e al montaggio.
- Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare.
- Conduttori di veicoli, macchinari mobili e sollevatori.
- Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna di merci.
- Personale non qualificato nei servizi di pulizia (uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli).
- Portantini e professioni assimilate.
- Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nella pesca e nella silvicoltura.
- Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Pensione anticipata per lavori usuranti e gravosi: requisiti e condizioni
Il beneficio principale a cui possono accedere i lavoratori che svolgono attività usuranti riguarda l’accesso alla pensione anticipata.
Questo diritto è riservato sia ai dipendenti pubblici che a quelli privati, impiegati nelle mansioni particolarmente faticose e logoranti esposte in precedenza.
Per accedere alla pensione anticipata con questi requisiti agevolati, però, il lavoratore deve aver svolto l’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure per almeno metà della vita lavorativa complessiva.
L’INPS, inoltre, ha confermato che fino al 2026 i requisiti per la pensione anticipata sono differenziati in base alla tipologia di lavoro e alla quantità di notti svolte durante l’anno. Quindi, l’età per il pensionamento anticipato differisce leggermente in base alle varie mansioni usuranti e gravose. In particolare:
- per i lavoratori dipendenti sono richieste una anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età minima pari a 61 anni e 7 mesi;
- per i lavoratori autonomi sono richieste una anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età minima pari a 62 anni e 7 mesi;
- per i lavoratori notturni, infine, sono richieste un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età minima pari a 62 anni e 7 mesi (per i dipendenti) o 63 anni e 7 mesi (per gli autonomi).
© RIPRODUZIONE RISERVATA