Riforma delle pensioni, è scontro tra Di Maio e Matteo Renzi: l’oggetto della contesa è Quota 100.
È scontro pensioni nel Governo per “colpa” di Matteo Renzi. In queste ultime ore, infatti, Italia Viva - il nuovo partito fondato dall’ex segretario dei dem - ha presentato una richiesta che farà molto discutere: eliminare, fin da subito, Quota 100.
Che Italia Viva sia un chiaro elemento di instabilità del Governo è ormai cosa nota, nonostante Matteo Renzi abbia più volte garantito che questo Esecutivo arriverà alla fine della legislatura. Questa volta a scuotere gli animi all’interno della maggioranza ci ha pensato un fedelissimo di Matteo Renzi, il deputato Luigi Marattin, il quale ha chiesto al Governo di cancellare Quota 100 così da individuare i circa 2,5 miliardi che mancano all’appello per trovare tutte le coperture necessarie per costruire la manovra.
Il problema è che da parte del Movimento 5 Stelle non sembra esserci alcuna intenzione di rinunciare a Quota 100, come più volte ribadito da Di Maio e dal neo Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, la quale si è detta disponibile a valutare solamente delle modifiche “soft” (come ad esempio un piccolo allungamento delle finestre mobili).
Ed ecco quindi che - almeno per il momento - Quota 100 è motivo di rottura nella maggioranza; una crisi che mette a rischio, per adesso, qualsiasi accordo sulla Legge di Bilancio 2020.
Perché Italia Viva vuole eliminare Quota 100
Secondo Luigi Marattin, uno dei deputati fedeli a Matteo Renzi tanto da passare dal Partito Democratico ad Italia Viva, per trovare le risorse “mancanti” nella Legge di Bilancio bisognerà fare qualche rinuncia sul fronte pensioni.
A finire sotto il mirino di Italia Viva c’è Quota 100, la misura introdotta dal precedente Governo Conte su impulso di Matteo Salvini, la quale dovrebbe essere eliminata totalmente già nel 2020. Secondo Marattin, infatti, Quota 100 “rappresenta la politica più ingiusta degli ultimi venticinque anni”, dal momento che utilizza risorse ingenti a carico dei giovani lavoratori.
D’altronde gli stessi democratici si sono più volte detti contrari a Quota 100, in quanto più favorevoli ad una riforma delle pensioni che riconosca maggiore flessibilità a quelle categorie di lavoratori - come i gravosi e gli usuranti - che necessitano di una maggior tutela.
Italia Viva chiede abolizione totale e immediata di Quota100. Non perché servano soldi, o perché l’ha fatta un altro governo. Ma perché è la politica più ingiusta fatta in Italia negli ultimi 25 anni: fa pagare ai giovani alcuni privilegi per pochi. Invece, Ape social strutturale
— Luigi Marattin (@marattin) 13 ottobre 2019
Ed è proprio per questo motivo che Marattin, facendosi portatore del pensiero di Italia Viva, ha proposto di eliminare Quota 100 e di - in sua sostituzione - rendere strutturale l’Ape Sociale consentendo “il prepensionamento a coloro che hanno svolto lavori gravosi e usuranti, e non a tutti”. Senza dimenticare che con i risparmi di Quota 100 si potrebbe introdurre il nuovo assegno unico per le famiglie.
Dichiarazioni a cui ha risposto duramente Matteo Salvini, il quale ha definito questa proposta come “l’ultima follia del Governo delle poltrone”. Ma non è il solo ad essere contrario a questa proposta: anche Luigi Di Maio, infatti, non ha perso occasione per difendere quello che è stato uno dei provvedimenti più importanti attuati dal primo Governo Conte.
Luigi Di Maio rassicura i lavoratori: “Quota 100 non si tocca”
Il leader del Movimento 5 Stelle ha risposto alle dichiarazioni di Marattin dicendo che farà muro a qualsiasi proposta che prevede la cancellazione anticipata di Quota 100. Non sarà questa, infatti, la misura su cui il Governo farà cassa per la prossima Legge di Bilancio poiché non è intenzione del Movimento 5 Stelle “fare come Elsa Fornero”, ossia creare degli altri esodati.
Le parole del leader del Movimento 5 Stelle, quindi, certificano la nuova rottura all’interno della maggioranza: si attendono, a questo punto, le parole di Matteo Renzi, che potrebbero gettare acqua sul fuoco (o forse no).
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