Si possono mettere mobili o altri divisori sul balcone per dividere gli spazi e limitare l’accesso ai vicini? Ecco cosa stabilisce la legge e quali sono le regole da rispettare.
Sia per chi abita in affitto che per i proprietari il balcone è spesso oggetto di liti tra vicini, perché facilita le interazioni, il fastidio di rumori e odori, ma anche le intromissioni nella vita privata. Come parte della casa, anche il balcone può essere utilizzato e arredato secondo le proprie preferenze, ma non in modo del tutto libero.
Soprattutto chi abita in condominio deve rispettare alcuni divieti e utilizzare il balcone in modo consono. Uno degli argomenti che più spesso dà origine a liti tra condomini e vicini di casa è il posizionamento di mobili (di solito armadi) o veri e propri divisori per dividere il balcone o ripararlo. La questione interessa tutti coloro che hanno un balcone adiacente a quello del vicino e soprattutto quei balconi comunicanti, condivisi da due o più persone.
In effetti, dividere il balcone può sembrare un’ottima soluzione perché protegge automaticamente da molte delle possibili interferenze provenienti dal vicino. Allo stesso tempo, però, se non si rispettano le regole si rischia così di disturbare a propria volta, ad esempio impedendo che il vicino possa godere dei raggi solari. Non solo, bisogna considerare che trovandosi all’esterno, qualsiasi installazione sul balcone deve rispettare determinati requisiti di sicurezza e aspetto per essere a norma di legge.
Si possono mettere mobili o divisori sul balcone?
Mobili e divisori sul balcone non sono necessariamente contrari alla legge. Nella maggior parte dei casi il loro posizionamento non richiede nemmeno l’autorizzazione del Comune, cosa che invece servirebbe per installazioni più importanti come una veranda. È dunque possibile posizionare elementi di questo tipo per dividere il balcone o comunque tutelare la propria parte, ma bisogna rispettare al contempo:
- Il regolamento condominiale;
- le norme sull’utilizzo delle ;
- le norme sulle distanze tra costruzioni e diritto di veduta;
- le norme di sicurezza;
- il decoro architettonico dell’edificio.
Non si tratta ovviamente di una gerarchia, ma di un insieme di regole a cui bisogna pensare attentamente prima di porre sul balcone nuovi elementi che potrebbero violarle. Si fa riferimento principalmente ai mobili, spesso a questo scopo sono utilizzati degli armadi, e ai divisori veri e propri realizzati in vari materiali. Altri oggetti, invece, difficilmente sono rilevanti per i vicini di casa o per le norme di sicurezza e decoro.
Regole e distanze da rispettare
Prima di dividere il balcone con mobili e simili bisogna verificare il regolamento di condominio che - se presente e votato all’unanimità - può contenere divieti espliciti a riguardo. Se questo non è il caso o semplicemente non si vive in un condominio si può iniziare a pensare alle caratteristiche del divisorio e alle distanze entro cui deve essere installato.
Iniziando dalle caratteristiche è bene valutare attentamente le dimensioni e il materiale. Oltre alla funzionalità e alla sicurezza, il materiale è importante perché ha un diverso impatto a livello di decoro e di disturbo. Oltre al decoro architettonico (su cui impatta meno), c’è da considerare che un divisorio trasparente (ad esempio, sono molto impiegati quelli in plexiglass) non impedisce al vicino la veduta, ma non tutela la privacy.
L’ausilio di un divisorio trasparente è utile nel caso in cui le distanze siano ravvicinate o si tratti di un’area comune. Chi ha un balcone condiviso in condominio, in particolare, deve ricordare che non può impedire agli altri condomini il godimento dell’area. Gli eventuali divisori già presenti, che magari vogliono essere personalizzati o sfruttati per l’appoggio di un mobile, restano parti comuni e pertanto non possono essere intaccati senza il consenso di tutti. Oltretutto, il vicino ha il diritto di veduta, attraverso il balcone dell’altro per accedere alla luce, al panorama, al ricambio di aria.
I mobili devono quindi essere posti a distanza ragionevole dai divisori comuni (in nessun caso addossati) e devono rispettarne le dimensioni, così da non turbare l’accesso di luce, aria e visibilità al vicino. Oltre a questo, bisogna sempre assicurarsi che gli oggetti siano posizionati sul balcone in modo sicuro, fissati in modo preciso e senza sporgere, senza compromettere il decoro dell’edificio.
Cosa si rischia
Tendenzialmente, mettendo un armadio o altro divisorio proprio sul balcone si rischia al più di doverlo rimuovere a proprie spese. In casi più remoti, i vicini o il condominio potrebbero agire in giudizio per chiedere un risarcimento nel caso in cui il comportamento si sia protratto e abbia procurato loro dei danni, anche semplicemente avendo loro impedito di vedere il panorama.
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