Quando è legale mettere il filo spinato e quando, invece, si commette un reato. Ecco a cosa fare attenzione.
Sempre più persone dichiarano di non sentirsi abbastanza al sicuro in casa propria, temendo incursioni di ladri, aggressioni, occupazioni abusive. Ci sono molti sistemi per tutelare una proprietà privata, in primo luogo le telecamere di sorveglianza e i sistemi di allarme, che hanno come effetto principale quello deterrente. Per implementare la sicurezza tanti ricorrono a strumenti più diretti e immediati, con barriere fisiche e anche ostacoli idonei a ferire eventuali malintenzionati.
Tra questi c’è il filo spinato, concepito appositamente per delimitare linee di confine e scoraggiare passaggi non autorizzati. Di fatto, ognuno ha il diritto di proteggere la propria incolumità e quella dei propri familiari. Ci sono però delle considerazioni da fare, perché questo diritto non legittima all’uso della violenza, né autorizza a ferire deliberatamente le altre persone.
La legittima difesa è un argomento piuttosto delicato e, soprattutto in Italia, spesso oggetto di disinformazione e messaggi errati. Molti ritengono che l’uso del filo spinato o di altri mezzi simili sia illegale perché il proprietario commetterebbe un reato a danno di eventuali ladri. Non è esatto, anche se il proprietario può effettivamente essere ritenuto responsabile (anche penalmente) dei danni procurati a terzi.
Prima di trarre conclusioni affrettate bisogna ricordare che non necessariamente la persona ferita era intenta a commettere un illecito, ma anche che è sempre richiesta una certa proporzionalità. Si può ben comprendere che apporre un filo spinato per dissuadere i potenziali intrusi che rischiano di ferirsi è cosa diversa dall’uso delle recinzioni elettriche, con potenziali danni permanenti (e talvolta letali). La questione può apparire complessa, ma in realtà basta adottare qualche accorgimento per trovare un compromesso giusto tra la tutela della proprietà privata e quella dell’incolumità altrui.
Quando è legale mettere il filo spinato
Il filo spinato rientra in una categoria di strumenti che la legge definisce offendicula, mezzi di vario genere accomunati dallo scopo di impedire oppure ostacolare l’accesso a una proprietà privata. Oltre al filo spinato rientrano in questa categoria anche le inferriate a punta viva, il rimedio fai da te dei cocci di vetro sui muri di cinta, le recinzioni elettrificate e anche gli animali addestrati (come i cosiddetti cani da guardia). Gli offendicula non sono illegali in assoluto, anche se tanti cittadini sono convinti del contrario.
Come più volte richiamato dalla giurisprudenza, la valutazione deve concentrarsi su due elementi:
- la già citata proporzionalità, tra il bene difeso e la potenziale offesa causata dagli strumenti;
- la segnalazione della presenza dello strumento e della sua funzione.
Innanzitutto gli offendicula, proprio come il filo spinato, non devono essere nascosti o comunque difficili da individuare. Anzi, è fondamentale che il filo spinato sia ben visibile e preferibilmente adeguatamente segnalato, così che terzi soggetti - indipendentemente dalle loro intenzioni - siano messi a conoscenza del pericolo. L’uso di cartelli non è obbligatorio per il filo spinato, essendo evidente alla vista, ma è comunque preferibile. In secondo luogo, gli strumenti posti a tutela della proprietà privata possono essere offensivi ma non devono pregiudicare l’incolumità di terzi.
In altre parole, gli offendicula non devono essere idonei a cagionare la morte o a causare danni seri e/o permanenti ai malcapitati. L’uso del filo spinato (non elettrificato e debitamente segnalato) è quindi di norma legale, proprio perché si tratta di uno strumento che può causare ferite superficiali e null’altro. Diversamente, non sarebbe possibile utilizzarlo. In tal proposito, si ricorda che la giurisprudenza ha più volte ribadito che l’apposizione del filo spinato rientra negli interventi di edilizia libera, che non necessita pertanto di alcun permesso o comunicazione.
Prima dell’installazione è in ogni caso fondamentale assicurarsi che il filo spinato rispetti le caratteristiche citate. Quando lo strumento non è segnalato o ha capacità offensive eccessive, invece, si commette un illecito. Ricade così sul proprietario la responsabilità di eventuali danni causati a terzi, eventualmente con l’accusa di reati come le lesioni personali.
Traendo spunto dalla giurisprudenza si ricorda infine che è importante adottare qualche accorgimento in più per tutelare l’incolumità di animali e bambini, ovviamente non in grado di comprendere i segnali di avvertimento. Un motivo in più per assicurarsi che gli strumenti non possano causare eventi rilevanti e che non abbiano connotazioni di crudeltà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA