Quando lo stagista va assunto per legge?

Caterina Gastaldi

17 Febbraio 2023 - 15:49

Quando si deve assumere lo stagista, per legge? Ecco le situazioni previste dalla legge.

Quando lo stagista va assunto per legge?

Gli stage sono un importante strumento sia per chi li svolge, sia per le aziende e le realtà con stagisti al loro interno. Può accadere, però, che le aziende abusino di queste situazioni mettendo lo stagista in posizioni in cui non si dovrebbe trovare. Quando questo avviene, in alcuni casi, lo stagista deve essere assunto per legge dall’azienda ospitante.

È vero che gli stage sono esperienze importanti, dove da un lato lo stagista ottiene una formazione costante, con l’assistenza di personale apposito, facendo esperienza direttamente sul posto di lavoro. Mentre dall’altro l’azienda può formare una persona nel modo che più ritiene opportuno, andando a creare la miglior risorsa possibile da poter assumere, o chiamare in caso di necessità.

È però altrettanto vero che le realtà ospitanti a volte tendano ad abusare degli stagisti. Non è raro sentire storie di aziende che, invece di assumere più personale, fanno conto proprio sugli stagisti, cambiandoli ogni sei mesi.
Chi si trova in queste situazioni però ha dalla sua la legge. In alcuni casi infatti l’azienda può essere costretta ad assumere a tempo indeterminato lo stagista. Ecco quando.

Cos’è lo stage

Lo stage, o tirocinio formativo, è un periodo di formazione all’interno di un’azienda. Può essere svolto da chi ha assolto l’obbligo scolastico, si riceve un piccolo rimborso spese durante il periodo in cui lo si svolge, e permette di ottenere esperienza sul campo, mettendo in pratica ciò che si conosce solo in teoria.

Si suddivide in due versioni:

  • tirocinio curricolare: fa parte del piano di studi di università o istituti di formazione, o altri programmi simili legati anche a percorsi di studio;
  • tirocinio extracurricolare: rivolto a coloro in cerca di occupazione. In questo caso il suo fine è l’assunzione tramite contratto.

I doveri dell’azienda nei confronti dello stagista

Gli stage non possono durare meno di due mesi, con durata massimo di 12 mesi, ed è richiesto che lo stagista riceva un rimborso spese di minimo 300 euro, che però può essere più alto a seconda delle disposizioni delle singole regioni. Può essere svolto sia part time, sia full time.

Durante questo periodo l’azienda deve fornire allo stagista il sostegno e la formazione di cui ha bisogno per imparare. Proprio per questo lo stagista non può:

  • sostituire personale in malattia, ferie, o maternità;
  • sostituire il ruolo di un lavoratore subordinato nei periodi di massima attività (come il Natale in un negozio);
  • ricoprire in generale ruoli o posizioni.

È chiaro quindi che lo stagista sia lì per imparare, e non debba essere lasciato da solo o con ruoli di responsabilità di alcun tipo.

Quando l’azienda deve assumere lo stagista

Lo stagista deve essere assunto quando è chiaro che l’azienda ne abbia bisogno al livello di un dipendente.

Quindi quando si verificano queste situazioni:

  • lo stagista viene fatto lavorare oltre la durata massima del periodo previsto, poiché viene fatta lavorare una persona come tirocinante, quando non lo è più di fatto;
  • lo stagista deve essere assunto se sta facendo il tirocinio presso un’azienda senza i requisiti per avere stagisti;
  • oppure, se il soggetto promotore del tirocinio coincide con l’azienda in cui viene svolto, o se c’è mancanza totale di un piano formativo tra azienda promotrice e luogo di svolgimento;
  • se si trova a svolgere il tirocinio in un luogo che eccede il numero massimo di stagisti previsti per legge;
  • se svolge lo stage in un’azienda in cui ha già fatto un tirocinio in precedenza;
  • si trova a lavorare per sopperire a esigenze organizzative dell’azienda (per esempio, venendo lasciato da solo, o se nel momento in cui manca l’azienda ha bisogno di chiamare qualcuno a coprire il suo ruolo);
  • infine, deve essere assunto se si trova, in modo sistematico e continuativo, a dover lavorare per un numero superiore di ore rispetto a quanto previsto dal piano formativo.

Quando si ricade in questa casistica non solo il tirocinante (o stagista) ha il diritto di essere assunto, ma può chiedere un’assunzione a tempo indeterminato all’azienda in questione. Tuttavia, riuscire in questa impresa non è semplice come potrebbe sembrare.

Cosa si deve dimostrare per venire assunti

Le situazioni esposte nel paragrafo precedente sono quelle che, in teoria, dovrebbero assicurare l’assunzione dello stagista. Tuttavia, per poter essere assunti è necessario dimostrare che la prestazione svolta abbia gli indici di subordinazione.

Cosa significa? In pratica, bisogna dimostrare che il lavoro svolto all’interno dell’azienda era in tutto e per tutto pari a quello di una persona assunta tramite contratto subordinato, e quindi non parte di un percorso formativo più grande.
Significa in breve che bisogna avere le prove che l’azienda ha bisogno dello stagista e conta sulla sua presenza come conterebbe su quella di un dipendente assunto tramite contratto, e trattato come tale. Bisogna quindi raccogliere testimonianze e prove, e rivolgersi a qualcuno di competente in merito, essendo consapevoli dei propri diritti.

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