Quando una persona muore il conto corrente viene bloccato?

Ilena D’Errico

16 Novembre 2024 - 23:14

Blocco del conto corrente alla morte del titolare. Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare errori.

Quando una persona muore il conto corrente viene bloccato?

Capire cosa succede al conto corrente dopo la morte del titolare è una preoccupazione comune a molte persone. Oltre a chi deve capire come gestire la situazione in seguito al decesso di un familiare, ci sono i correntisti stessi, che non vogliono lasciare i propri eredi in situazioni difficili. Molti temono, ad esempio, difficoltà di pagamento delle spese funebri o conseguenze relative al mancato pagamento delle utenze domestiche, specialmente se relative alla casa familiare. I motivi per cui è opportuno informarsi sulla successione del conto corrente sono tanti e tutti rilevanti. Cerchiamo quindi di chiarire il dubbio relativo al blocco del conto corrente in caso di decesso.

Quando una persona muore il conto corrente viene bloccato?

Gli eredi devono tempestivamente dare notizia all’istituto di credito della morte del correntista, affinché proceda al blocco del conto corrente. Si tratta di una prassi prevista dalla legge in tutela del patrimonio ereditario, volta a evitare qualsiasi prelievo illegittimo o superiore a quanto spettante. Chi non comunica il decesso alla banca si espone a diversi rischi, anche legalmente rilevanti, oltre alla possibilità che il denaro venga utilizzato impropriamente da soggetti che non hanno diritto all’eredità (per esempio se sono delegati alle operazioni). Senza la corretta successione del conto corrente non è possibile ottenere quanto spettante dall’eredità, né utilizzare il denaro senza commettere illeciti.

Non si può quindi evitare che la banca blocchi il conto corrente del defunto, anche se la Cassazione ritiene questa prassi illegittima nei conti correnti cointestati a firma disgiunta. In questa ipotesi il titolare del conto corrente potrebbe tentare lo sblocco del conto corrente anche senza successione, rivolgendosi all’arbitro finanziario o intentando una causa civile, anche se quando il cointestatario è anche erede la procedura risulta poco conveniente.

È infatti molto più semplice e veloce richiedere all’istituto di credito di sbloccare il conto corrente - entro 1 anno - presentando una copia della dichiarazione di successione o, quando l’adempimento fiscale non è dovuto, un’autodichiarazione unita a un modulo compilato con indicazione di eredi e relative quote. Così, la banca si assicura fin dal principio che ognuno abbia quanto spettante.

Il blocco del conto corrente non deve quindi spaventare, poiché serve proprio a tutelare il patrimonio ereditario e di conseguenza gli eredi stessi. Oltretutto, è bene sapere che gli accrediti e i movimenti periodici autorizzati dal correntista non vengono bloccati. In questo modo sul conto vengono accreditate eventuali somme spettanti e non si rischiano inadempimenti inattesi e improvvisi. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, gli eredi sono autorizzati a prelevare la somma necessaria a coprire le spese funebri, trattandosi di un onere condiviso tra tutti, purché ognuno acconsenta.

Il conto corrente del defunto viene chiuso?

Il blocco del conto corrente in caso di decesso è semplicemente una misura precauzionale volta a tutelare la giacenza, mentre non avrebbe alcuna utilità la chiusura del conto. Quest’ultimo rimane attivo consentendo agli eredi di sbloccarlo e riscuotere le somme spettanti a ognuno, chiudendo il conto, oppure subentrare nella sua gestione. In caso di conto cointestato non è possibile la chiusura senza consenso del titolare in vita, ma gli eredi hanno comunque la possibilità di recedere dal rapporto.

Quando il conto corrente non viene bloccato

Esistono anche delle ipotesi in cui il conto corrente non viene bloccato alla morte del titolare o comunque le somme possono essere liquidate in maniera molto più veloce. Quest’ultimo caso riguarda l’assegnazione dei fondi a un beneficiario specifico prevista dal titolare, tenendo comunque conto che gli eredi potrebbero agire in giudizio in caso di violazione della quota legittima. Il conto corrente, inoltre, non cade in successione se i fondi sono stati trasferiti dal correntista a un trust, ovviamente prima del decesso.

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