Gas dal Qatar verso l’Europa: quanto può davvero sostituire quello russo? Mentre l’Ucraina spinge i Paesi ricchi di energia a pompare più gas, va avanti la sfida europea dell’indipendenza da Mosca.
Il presidente dell’Ucraina ha invitato il Qatar ricco di gas e altri Paesi a incrementare le proprie esportazioni di energia verso l’Europa al fine di ridurre la dipendenza del continente dagli idrocarburi russi.
Si intensifica, quindi, il pressing per sostituire il gas di Mosca nelle forniture europee, con lo scopo di mandare un messaggio chiaro a Putin e di bloccare il più possibile il flusso di entrate dal ricco mercato dell’energia.
Mentre l’UE e i singoli Stati, come l’Italia, cercano altri committenti per ottenere i combustibili, proprio il ruolo delle monarchie del Golfo potrebbe essere determinante.
Quanto può valere il gas del Qatar per l’Europa?
Il peso del Qatar nell’export di gas in Europa
Il presidente Volodymyr Zelenskiy ha partecipato via vide al Forum di Doha nella capitale del Qatar, invocando le monarchie del Golfo ad “aumentare la produzione di energia per garantire che tutti in Russia capiscano che nessun Paese può usare l’energia come arma per ricattare il mondo.”
Parlando alla stessa conferenza Saad al-Kaabi, ministro dell’Energia del Qatar e amministratore delegato di QatarEnergy, ha dichiarato:
“Siamo chiari sul tentativo di sostenere gli europei e gli americani. Abbiamo detto che i volumi che sono deviabili dall’Europa, anche se possiamo ottenere un prezzo più alto, non li distoglieremo”
Bisogna ricordare, che la Russia fornisce circa il 40% del consumo di gas dell’Unione Europea e il blocco sta correndo per trovare alternative dopo l’invasione dell’Ucraina.
Gli Stati Uniti e l’Ue hanno presentato un accordo per aumentare le spedizioni di gas naturale liquefatto nel continente. L’Europa inoltre ha cercato di diversificare con gasdotti dal Nord Africa e la costruzione di impianti per importare importazione di Gnl.
Le nuove spedizioni aggiuntive dai produttori statunitensi e mediorientali possono aiutare davvero? Esse innanzitutto rappresentano una sfida per gli obiettivi climatici europei.
Poi, secondo gli analisti, richiederebbero del tempo per l’attuazione. In più, il ministro del Qatar ha sottolineato che nessun altro Paese potrebbe sostituire il volume totale prodotto dalla Russia.
Lo stesso Qatar, il più grande esportatore mondiale di gas naturale liquefatto, stima di poter dirottare solo circa il 10-15% dei suoi volumi verso il vecchio continente. La nazione del Golfo vende la maggior parte del suo Gnl a clienti asiatici che sono vincolati a contratti fissi a lungo termine.
Infine, ci sono questioni politiche da considerare. Non a caso, i leader regionali parlando al forum di due giorni hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che il conflitto in Medio Oriente non ha ricevuto l’attenzione del mondo come ha fatto l’Ucraina.
“La sofferenza umanitaria che abbiamo visto in Ucraina - e tutti ne parlano in questo momento - è stata la sofferenza dei Paesi in questa regione per anni e in realtà non è successo nulla”, ha affermato tra gli applausi lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, vice primo ministro del Qatar.
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