Tassa di soggiorno, in attesa delle novità vediamo quali sono le città che nel 2023 hanno incassato di più dai turisti grazie all’imposta.
Quali sono le città che incassano di più con l’imposta di soggiorno? Dopo l’annuncio che l’imposta sarà ritoccata e resa progressiva, la curiosità sul gettito che porta è molta. Quanto entra alle città dove è applicata come gettito? Qual è la città che guadagna di più sui turisti?
Si tratta di una notizia di qualche settimana fa: si vuole ritoccare l’imposta di soggiorno estendendola a tutti i Comuni italiani e rendendola applicabile alla camera e non al numero di ospiti che la occupa. In questo modo si trasformerebbe in una imposta fissa il cui valore è determinato principalmente dall’importo speso per la stanza stessa. All’aumentare del prezzo (e di conseguenza del lusso) speso per il pernottamento, aumenta anche l’imposta di soggiorno applicata fino ad arrivare a 25 euro per notte per le stanze extra lusso (quelle con costo a pernottamento superiore a 750 euro). Si tratta, per ora, solo di ipotesi, visto che i confronti con le associazioni di categoria non sono ancora conclusi, ma la strada presa dall’imposta di soggiorno sembra essere proprio questa.
Cos’è l’imposta di soggiorno?
Attualmente, in ogni caso, l’imposta di soggiorno si applica a tutti coloro che pernottano in una struttura ricettiva (con l’esclusione di alcune categorie, come ad esempio, coloro che hanno la residenza nello stesso Comune della struttura stessa).
Al momento non tutti i Comuni italiani possono applicarla. L’imposta di soggiorno, infatti, è prevista solo:
- nei capoluoghi di provincia;
- nelle città d’arte;
- nei Comuni turistici.
A decidere gli importi e le esenzioni dell’imposta di soggiorno, inoltre, non è una norma nazionale (che fissa solo l’importo massimo), ma il Comune interessato che la applica in base alle esigenze del territorio. L’imposta, anche se riscossa dal gestore dell’attività ricettiva, è riversata, poi, al Comune.
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto che i Comuni con presenze turistiche molto massicce (di numero 20 volte superiori a quello dei residenti) possano innalzare l’imposta di soggiorno fino a 10 euro e di aumentarla, in occasione del Giubileo 2025, di due euro.
La classifica delle città che incassano di più dall’imposta di soggiorno
Nel 2023 l’imposta di soggiorno è stata applicata da 1.259 Comuni (l’anno precedente erano oltre 100 in meno, 1.146). Il gettito complessivo che ha portato l’imposta è di 792 milioni di euro. Va sottolineato che gli incassi, per il 2024, sono destinati ad aumentare da un lato per l’abbondanza dei turisti circolanti, dall’altra anche per la possibilità offerta ai Comuni che hanno massicci flussi turistici di elevare il balzello fino a 10 euro per notte a persona.
La Fondazione Ifel-Anci ha elaborato i dati relativi all’imposta di soggiorno 2023 stilando anche la classifica delle 10 città che hanno avuto un gettito maggiore.
Vediamo nella seguente tabella il gettito per le prime 10 città per poi commentare, di seguito l’andamento dell’imposta di soggiorno.
POSIZIONE | CITTA’ | GETTITO |
---|---|---|
1 | Roma | 165.000.000 euro |
2 | Firenze | 69.844.319 euro |
3 | Milano | 62.118.300 euro |
4 | Venezia | 38.524.570 euro |
5 | Napoli | 17.540.698 euro |
6 | Bologna | 12.617.783 euro |
7 | Rimini | 11.534.695 euro |
8 | Torino | 9.803.353 euro |
9 | Sorrento | 6.984.711 euro |
10 | Verona | 6.518.677 euro |
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L’imposta di soggiorno nelle prime 10 città
Da considerare che i Comuni presenti nella classifica si sono assicurato oltre il 50% del gettito totale dell’imposta di soggiorno a livello nazionale.
Anche se Roma (che applica una disciplina che le permette di aumentare l’importo fino a 10 euro) si conferma al primo posto della classifica, da sottolineare il balzo in avanti di Firenze che ha aumentato il suo gettito, rispetto all’anno precedente, del 64,3% grazie all’aumentare dei flussi turistici e alla decisione di aumentare l’imposta a 8 euro a partire dal 1° aprile 2023.
Venezia si conferma al quarto posto, nonostante l’introduzione della “tassa” per accedere al centro storico di 5 euro, che ricordiamo non si applica a chi pernotta in città. Napoli migliora, e si assicura l’imposta sul 34,15% di turisti in più rispetto all’anno precedente (e anche all’aumento di 50 centesimi dell’imposta di soggiorno).
L’unica vera novità della classifica è rappresentata da Verona che raggiunge la decima posizione (dal 1° luglio 2024, inoltre, i Comune ha scelto di applicare l’imposta di soggiorno solo sui primi 4 giorni di soggiorno, mentre fino al 2023 lo faceva sui primi cinque).
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