I Gruppi Uniti hanno incontrato Luigi Di Maio per chiedere delucidazioni sulla riforma delle pensioni; il Ministro del Lavoro ha rassicurato i presenti invitandoli ad un confronto per la prossima settimana.
Nella giornata di oggi, sabato 29 settembre, i Gruppi Uniti si sono dati appuntamento a Piazza Montecitorio per chiedere al Governo di mantenere le promesse fatte nel contratto e in campagna elettorale in tema di riforma delle pensioni.
Gruppi Uniti di cui fanno parte i rappresentanti di Quota 41, i quali chiedono che il Governo Conte estenda a tutti i lavoratori la possibilità di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica, o anche il movimento per la Proroga Opzione Donna, lo strumento riservato alle lavoratrici che consente loro di smettere di lavorare al compimento dei 57 anni (e 7 mesi) di età - uno in più per le lavoratrici autonome - e 35 anni di contributi, accettando però un ricalcolo contributivo.
Ma non mancano i rappresentanti degli autotrasportatori e degli ultimi esodati, con quest’ultimi che chiedono una nona salvaguardia per risolvere una volta per tutte i problemi irrisolti lasciati in eredità dalla Legge Fornero.
Il Governo deve attuare quanto scritto nel contratto
Dalla piazza emergono i primi malumori per le ultime notizie che circolano sul fronte della riforma delle pensioni; nonostante l’aumento del rapporto deficit/PIL, infatti, sembra che il Governo potrebbe introdurre alcuni paletti sulla Quota 100, la misura individuata dall’Esecutivo per superare la riforma Fornero del 2011. Nel dettaglio, secondo le indiscrezioni, l’accesso alla Quota 100 sarà riservato a coloro che hanno compiuto almeno 62 anni, oltre a prevedere una penalizzazione sull’assegno previdenziale.
Un altro punto su cui i manifestanti pongono l’attenzione è l’adeguamento dell’età pensionabile con le speranze di vita, meccanismo di cui si chiede la cancellazione.
“Non dovrebbero basarsi sulle speranze di vita, ma sulle aspettative di vita in salute” sottolinea a tal proposito una rappresentante del gruppo “41 per tutti”.
Di Maio rassicura i Gruppi Uniti: “Penseremo a tutti”
A calmare gli animi però ci ha pensato il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, il quale ha accettato di incontrare i manifestanti che nel frattempo lo hanno raggiunto in Campidoglio (dove il leader del Movimento 5 Stelle ha preso parte al Global Forum).
Come potete vedere dal video, Di Maio ha invitati i rappresentanti dei singoli gruppi ad un incontro per la prossima settimana, per parlare e confrontarsi sulle misure previdenziali che faranno parte della Legge di Bilancio 2019.
Nel dettaglio, per quanto riguarda Opzione Donna il Ministro del Lavoro ha assicurato che la proroga sarà nella Legge di Bilancio 2019, annunciando che il documento che la prevede è già stato inviato al MEF.
Per Quota 41, invece, Di Maio ha spiegato che nei prossimi giorni si deciderà come utilizzare le risorse a disposizione; come ribadito dal Ministro del Lavoro, infatti, aumentare il rapporto deficit/PIL è stata una decisione presa non per “sfidare l’Europa”, bensì per “dare un ristoro alle tante persone danneggiate dalle leggi approvate dai precedenti Governi”.
Di Maio ha poi ascoltato il parere di coloro che vorrebbero l’estensione di Quota 41 per tutti e l’introduzione di una Quota 100 senza paletti legati all’età anagrafica; bisognerebbe, infatti, guardare agli anni effettivamente lavorati così da riconoscere la possibilità di uscire anticipatamente a coloro che sono stati impiegati per più tempo.
Il Ministro invece è parso più dubbioso sulla possibilità di bloccare l’adeguamento dei requisiti per la pensione con le aspettative di vita; se ne parlerà, ma difficilmente verrà presa una decisione in tal senso, visto anche che questa possibilità non è prevista dal contratto di Governo.
Di Maio comunque ha rassicurato i presenti dicendo che il Governo - anche al netto di quanto verrà fatto con la Legge di Bilancio - continuerà a lavorare per loro, facendo intendere che anche nel corso del 2019 ci potranno essere interventi a loro dedicati.
Vedremo a questo punto se nell’incontro annunciato dal Ministro del Lavoro per la prossima settimana ci saranno o meno delle anticipazioni sui provvedimenti che faranno parte della riforma delle pensioni e se, dopo anni di sacrifici, i lavoratori prossimi alla pensione potranno finalmente essere collocati in quiescenza.
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