Riunione Bce 12 settembre, taglio tassi in arrivo? Le previsioni degli analisti

Violetta Silvestri

11 Settembre 2024 - 11:22

Quali previsioni in vista della riunione Bce di giovedì 12 settembre? Ecco cosa aspettare sul taglio dei tassi di interesse e dalle parole di Christine Lagarde.

Riunione Bce 12 settembre, taglio tassi in arrivo? Le previsioni degli analisti

Grande attesa per la riunione Bce di giovedì 12 settembre, in vista di un nuovo taglio dei tassi di interesse. Quali sono le previsioni degli analisti e cosa monitorare durante la conferenza stampa della presidente Christine Lagarde?

Dopo la mossa accomodante di giugno, con una riduzione del costo del denaro di 25 punti base, e la pausa di luglio, i tassi di interesse sono fermi al 4,25% mentre il tasso sui depositi al 3,75%.

L’attenzione di analisti e investitori, tuttavia, non è rivolta esclusivamente al taglio dei tassi. È atteso anche un aggiornamento delle proiezioni economiche, capaci di riferire il grado di fiducia dei membri del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea verso l’andamento economico dell’Eurozona, Le parole di Lagarde in conferenza stampa, dal canto loro, saranno essenziali per tentare di anticipare quali siano le intenzioni della banca centrale da qui alla fine dell’anno.

In un contesto di ripresa, gran parte del mercato prevede che in occasione della riunione Bce del 12 settembre l’istituto procederà con un altro taglio dei tassi. Vi è invece l’incertezza sulle nuove proiezioni economiche e sulle prossime mosse.

Riunione Bce 12 settembre, in arrivo un altro taglio dei tassi?

La Bce probabilmente taglierà i tassi di interesse giovedì, anticipando la stessa mossa della Federal Reserve, banca centrale degli Stati Uniti, attesa per la settimana prossimo, con il ciclo monetario globale che si orienta quindi verso un allentamento più sincronizzato.

L’Eurotower aveva già abbassato i tassi a giugno, con la prima riduzione dal 2019, posizionandosi tra le prime grandi banche centrali a compiere questo passo. I mercati prevedono anche un ulteriore taglio a dicembre, per un potenziale totale di tre riduzioni di 25 punti base nel 2024. Su queste stime, gli investitori si aspettano delle indicazioni da parte di Lagarde durante la conferenza stampa, anche se probabilmente la governatrice preferirà ripetere il consueto ritornello sulla dipendenza dei dati senza avanzare anticipazioni.

Il contesto macroeconomico intanto sembra favorevole all’allentamento. L’inflazione nella zona euro è scesa al 2,2% ad agosto, rispetto al 2,6% di luglio, avvicinandosi sempre di più all’obiettivo del 2% fissato dalla Bce. Nella riunione di luglio, i funzionari avevano affermato che la decisione di settembre era aperta, lasciando intendere che un’altra diminuzione sarebbe stata probabile. Le deboli prospettive di crescita dell’Eurozona e il calo delle pressioni inflazionistiche confermano quindi le stime di una riduzione di altri 25 punti base, con l’incognita su cosa accadrà negli altri incontri fissati da calendario.

Le previsioni degli analisti

Proprio il tema della ripresa è diventato cruciale per la regione. E, quindi, per le valutazioni di politica monetaria. Secondo gli strateghi di ING, “i dati pubblicati nell’Eurozona dopo la riunione di luglio della BCE indicano quasi tutti un indebolimento delle prospettive economiche e un rallentamento dell’inflazione. Il miglior contesto economico per un altro taglio dei tassi”.

Opinione simile di Simon Wells, capo economista europeo di HSBC, secondo il quale “la crescita lenta sembra essere diventata una preoccupazione maggiore per la Bce di recente. Quindi i consumi deboli potrebbero spingere i decisori politici verso una direzione più accomodante”.

L’analisi di ING si concentra però su aspetto ancora critico: una crescita salariale elevata e aspettative sui prezzi di vendita ancora troppo alte, seppur in calo, suggeriscono che la lotta contro l’inflazione non è ancora del tutto finita. “Ciò renderà le ulteriori decisioni sui tagli dei tassi oltre la riunione di settembre inizialmente più complicate e controverse di quanto attualmente scontato dai mercati finanziari. Di conseguenza, non ci aspettiamo nuove indicazioni future, si legge nella nota.

L’analista Radde di Point72 ha sottolineato che con un’inflazione che si sta rivelando piuttosto persistente, il mercato del lavoro resiliente e la crescita debole, ma allo stesso tempo non negativa, la Bce ha poco da perdere tagliando i tassi con un ritmo graduale e trimestrale.

“Ci aspettiamo che la Bce tagli di altri 25 punti base a dicembre. Tuttavia, l’elevato tasso di crescita salariale e l’inflazione dei servizi rigida dovrebbero indurre il Consiglio direttivo ad astenersi dall’impegnarsi in anticipo in tal senso”, ha previsto David Powell, economista senior di Bloomberg.

Focus sulle previsioni economiche dalla Bce

Le ultime previsioni economiche sull’Eurozona elaborate dalla Bce risalgono alla riunione del 6 giugno scorso.

Secondo queste proiezioni, l’nflazione headline in media sarà del 2,5% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026. Per quanto riguarda la crescita, le stime indicavano un +0,9% nel 2024, un +1,4% nel 2025 e un +1,6% nel 2026.

Cosa aspettarsi nell’aggiornamento di settembre? La crescita è stata inferiore alle aspettative della Bce nel secondo trimestre e l’inflazione di fondo è rimasta rigida, pertanto gli economisti ritengono che la banca rivedrà al ribasso il Pil e probabilmente al rialzo anche la sua proiezione di inflazione di fondo per quest’anno.

Ciò non dovrebbe cambiare il quadro a lungo termine, in cui la Bce prevede che l’inflazione tornerà al 2% entro la fine del 2025, hanno affermato gli economisti interpellati da Reuters.

Secondo gli strateghi di ING, le precedenti previsioni di inflazione erano leggermente troppo ottimistiche, e la stima è che la crescita dei salari rimarrà più elevata per più tempo e che l’inflazione rimarrà più rigida.

“Quasi inutile dire che per la Bce la prossima settimana, qualsiasi revisione al ribasso della crescita o dell’inflazione aumenterebbe la probabilità di un ritmo più rapido di tagli dei tassi, mentre le revisioni al rialzo motiverebbero i falchi a rallentare ulteriori tagli dei tassi”, hanno commentato.

Il percorso di politica monetaria molto dipenderà proprio dalle proiezioni sui prezzi e sulla crescita della regione, con alcuni membri della Bce che già hanno allertato sul rischio di indebolimento troppo marcato del Pil e della produzione industriale in Eurozona.

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